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Mycena aurantiistipitata


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Posted 08 December 2008 - 00:30 AM

SOCIETA’ VENEZIANA di MICOLOGIA scheda n. 847
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA


Mycena aurantiistipitata Robich & A. Gennari, Rivista di Micologia, 2: 111. 2000

Etimologia: il nome della specie è riferito al gambo ricoperto di pruina giallo-arancio.
Basionimo
Mycena aurantiistipitata Robich & A. Gennari, Rivista di Micologia, 2: 111. 2000.
Iconografia
Robich G. & A. Gennari 2000. Rivista di Micologia, 2, p. 113, 115, 116.
López J.I. & P.M. Pasaban 2001. Munibe, 51, p. 146, Fig. 1-2.

Descrizione macroscopica
Cappello largo 5-19 mm, campanulato, emisferico, quasi piano o con umbone ottuso poco emergente, glabro, liscio, gibboso, brunastro fulvo o con sfumature nerastre; centro crema arancio, crema ocraceo arancio; alcuni esemplari hanno minutissime squamulosità giallo-arancio dovute a piccoli ciuffi di peli; poco striato e debolmente solcato fino a metà raggio e oltre; margine intero, talvolta crenulato, più chiaro del cappello, crema arancio, crema ocraceo arancio, in alcuni esemplari con squamulosità simili a quelle già descritte.
Lamelle 17-22, con lamellule (1 L = 1-3 lam.), spaziate, moderatamente larghe, 2-3 mm, alcune venose o intervenose, raramente bifide, ascendenti, adnate, decorrenti per un dentino; biancastre, soffuse di crema, con orlo e zona marginale finemente cigliati, di colore giallo-arancio (questo carattere tende ad essere meno evidente in età avanzata).
Carne esigua, bianca, biancastra, sfumata di grigio, brunastra sotto la cuticola al centro del cappello; priva di odore, oppure con odore molto debole e non distintivo; sapore nullo o debolmente amarognolo.
Gambo 1-1,5 × 30-60 mm, cilindrico, tendente ad allargarsi debolmente in alto, tavolta anche alla base, cavo, appena curvo in basso, tenacello, un poco flessuoso, pruinoso-fibrilloso per tutta la lunghezza, maggiormente all’apice; crema acquoso, con pruina biancastro-paglierino o giallo-arancio; base non radicante con peluria biancastra.
Habitat: gregari, sul terreno fra erba e muschio sotto Cistus monspeliensis, Phyllirea angustifolia ed Erica arborea, con presenza di Quercus suber e Arbutus unedo.

Descrizione microscopica
Spore (A) 5,5-6,5 × 8,5-12,5 µm, cilindracee, cilindraceo-ellissoidali, con una grossa guttula e a contenuto granuloso, amiloidi.
Basidi 8,5-11 × 30-36 µm, 4-sp., clavati.
Cheilocistidi (B) 12-30 × 65-140 (160) µm, lisci, fusiformi, con estremità superiore arrotondata, larga 4-7 µm, numerosi con contenuto giallastro all’apice (frammisti a questi, sono frequenti altri elementi di dimensioni minori, 12-20 × 40-80 µm, con grosse escrescenze e protuberanze digitaliformi); distanziati o in piccoli gruppi sull’orlo della lamella.
Pleurocistidi numerosi,10-35 × 45-170 µm con apice arrotondato, largo 4-11 µm, fusiformi, lisci, simili ai cheilocistidi.
Ife dell’epicute İ larghe 2,5-10 µm, gialle in Melzer, coperte di escrescenze semplici o ramificate, flessuose, lunghe fino a 18 µm, formanti dense masse coralloidi; elementi terminali larghi fino a 7µm, coperti di escrescenze. Sotto queste ife ve ne sono altre cilindraceo-vescicolose o vescicolose, larghe fino a 32 µm, e altre globose, larghe fino a 50 µm. Ife delle lamelle cilindraceo-vescicolose, larghe fino a 30 µm.
Ife del gambo cilindriche: interne larghe fino a 25 µm, pseudoamiloidi (rosso vinoso) e metacromatiche; esterne larghe 1,5-3,5 µm, gialle in Melzer, lisce, con pigmento disciolto di colore bruno giallastro chiaro, con terminali ingrossati (D), 4-12 × 55-200 µm, ricoperti di un sottile strato di glutine, alcuni dei quali contenenti un pigmento disciolto di colore bruno-giallo, con escrescenze semplici e flessuose. Ife delle trame del cappello e delle lamelle pseudoamiloidi (rosso vinoso).
Giunti a fibbia osservati sulle ife del cappello, delle lamelle e sulle ife della corteccia del gambo.

Note
Alcuni caratteri macroscopici e alcuni elementi microscopici sono comuni a quelli di altre specie della sezione Rubromarginatae.
M. avenacea s. Kühner (1938: 413) si differenzia dalla specie descritta per il colore del cappello grigio-bruno giallastro od olivaceo con centro talvolta bruno-rosso o arancio-fulvo, per la carne inodore o con leggero odore di rapa, per l’orlo lamellare da bruno-giallo a bruno rossastro, per il gambo ambrato subolivaceo o di colore bruno-beige chiaro, più o meno sfumato di giallastro; ha le spore lunghe 9-13 µm e i cheilocistidi fusiformi, lunghi 29-33 µm, alcuni dei quali con contenuto giallo, frammisti ad altri di forma irregolare, diverticolati, con contenuto rossastro (vedi note in M. thymicola).
M. thymicola Velen. (Bon, 1972: 20) è diversa dalla specie descritta per il cappello grigio brunastro, per l’orlo lamellare bruno giallastro od ocra rosato, per la carne con odore rafanoide e per il gambo grigio-bruno con riflessi giallastri in alto.
M. roseofusca (Kühner) Bon (= M. avenacea var. roseofusca Kühner) (Bon, 1972: 22) si differenzia da M. aurantiistipitata per il colore grigio rosato o bruno-porpora del cappello, con centro brunastro o bruno rossastro e con margine rosato o grigio rosato; per l’orlo lamellare nettamente tinto di brunastro o di crema rosato; la carne con debole odore alcalino o rafanoide, con sapore più o meno gradevole, talora rancido o che richiama l’odore; il gambo grigiastro o rosa vinoso in basso e per le spore lunghe 9-12 (13) µm.
Queste tre entità, seppure con una certa “reluctance”, sono state messe in sinonimia da Maas Geesteranus [1986 (3): 294] rispettivamente con M. olivaceomarginata (Massee in Cooke) Massee, M. olivaceomarginata fo. thymicola (Velen.) Maas Geest. e M. olivaceomarginata fo. roseofusca (Kühner) Maas Geest.
M. olivaceomarginata fo. olivaceomarginata è una specie molto variabile con orlo della lamella sottilmente listato di giallo-bruno, giallo olivastro bruno, oliva rosato, rosato, rosso vinoso, rosso-bruno o anche bianco ialino. Tale colorazione può essere diffusa su tutta la lunghezza della lamella, oppure interessarla solo in parte, per esempio, in vicinanza del bordo del cappello.
Dopo un primo sommario esame, gli autori hanno avuto la sensazione di trovarsi in presenza di M. schildiana Maas Geest. [1997, 16 (3): 412], entità con orlo lamellare crema-arancio molto pallido (carattere questo che si osserva con una certa difficoltà su materiale fresco); la specie fu dedicata da Maas Geesteranus al micologo E. Schild, autore della prima raccolta, avvenuta sulla costa tirrenica, in una località compresa fra Civitavecchia e Tarquinia. Successivamente, a seguito di una più attenta analisi e dopo aver confrontato sia i caratteri macroscopici che quelli microscopici, è stato accertato che gli esemplari studiati erano da riferire a una specie diversa sia da M. schildiana, sia dalle altre specie più su citate.
Nella sottostante tabella sono messi a confronto i caratteri differenziali di Mycena aurantiistipitata con M. avenacea ss. Kühner, M. olivaceomarginata e M. schildiana.
Dal 1991 a oggi sono state pubblicate altre entità con orlo lamellare colorato e appartenenti alla sezione Rubromarginatae.
M. acadiensis Maas Geest. [1991 (3): 378], specie con cappello rossastro bruno scuro, orlo lamellare rosso-bruno scuro e gambo giallo-bruno, differisce da M. aurantiistipitata anche per i cheilocistidi più corti, 25-56 µm, per l’assenza di pleurocistidi e per le ife esterne del gambo coperte di escrescenze semplici o ramificate, flessuose.
Altre specie della sezione Rubromarginatae descritte da P.B. Segedin, raccolte fino ora solamente in Nuova Zelanda, si rivelano come entità diverse rispetto a M. aurantiostipitata, e precisamente: M. rubroglobulosa Segedin [1991 (29): 53], con cappello da bruno-arancio a bruno rugginoso, orlo lamellare porpora vinoso, carne giallastra e spore 3-4 × 5,5-6,5 µm; M. oratensis Segedin (idem: 49), con l’orlo lamellare rosso scuro; M. lividorubra Segedin (idem: 48), con l’orlo delle lamelle bruno scuro, e M. podocarpi Segedin (idem: 51), con l’orlo lamellare nerastro.
M. porphyrea Maas Geest. & E. Horak [1995 (159): 157], con orlo lamellare rosso-bruno, raccolta in Papua Nuova Guinea, presenta anche altri caratteri diversi, quali il cappello bruno-porpora, il gambo con punteggiature rosso-brune, le spore largamente ellissoidali, larghe 7,2-9,0 µm, i cheilocistidi lunghi 20-45 µm e i caulocistidi con contenuto rosso-bruno.
M. hepatica M. Villarreal, Heykoop & Maas Geest. [1999, 17 (2): 241] è una entità raccolta in Spagna, che si differenzia da M. aurantiistipitata per il colore grigio-bruno rossastro del cappello, con il margine rosso scuro, per l’orlo della lamella rosso-bruno, e per i caratteri microscopici diversi.
Altre specie con orlo lamellare più o meno colorato (caratteristica che in particolari circostanze e visibile con una certa difficoltà o solo con l’uso di una lente), si trovano anche nelle sezioni: Fragilipedes (M. armifera Maas Geest. & de Meijer, M. citrinomarginata Gillet, M. subincarnata (Peck) Sacc., M. viridimarginata P. Karst.); Luculentae subsez. Rosellae [M. rosella (Fr.) P. Kumm.] e subsez. Elegantes [M. aurantiomarginata (Fr.) Quél., M. strobilinoides Peck]; Pterigenae [M. pterigena (Fr. : Fr.) P. Kumm. e M. capillofasciculata Robich] ecc.
In conclusione, per alcuni caratteri peculiari (colore crema-arancio del centro del cappello, zona marginale della lamella giallo-arancio, gambo ricoperto di pruina giallo paglierina o giallo-arancio particolarmente all’apice, cheilocistidi fusiformi, lunghi 65-110 µm, frammisti ad altri più o meno coperti di grosse escrescenze, pleurocistidi fusiformi lunghi quanto i cheilocistidi, e presenza di numerosi caulocistidi lunghi fino a 200 µm), M. aurantiistipitata trova collocazione nella sezione Rubromarginatae vicino a Mycena olivaceomarginata e a M. schildiana.
Nel mese di febbraio 2001 il Sig. Juan Ignacio López Amiano, che ringrazio per la cortesia, mi ha fatto pervenire due raccolte di M. aurantiistipitata provenienti da Navarra (E) che avevano suscitato in lui una certa perplessità, poiché alcuni elementi microscopici presentavano dimensioni più grandi rispetto a quelle riscontrate nella specie tipo, e precisamente: spore 5,5-6,5 × 10-12,5 µm; cheilocistidi 12-30 × 65-140 (160) µm; pleurocistidi 15-35 × 70-170 µm e ife dell’epicute larghe 3,5-10 µm. Tuttavia, i caratteri macroscopici, così come la forma degli elementi microscopici, sono del tutto simili a quelli di M. aurantiostipitata; è evidente che si tratta una variabilità intraspecifica delle dimensioni (sia pure piuttosto accentuata).

Exsiccata
MCVE 20134. Leg. A. Gennari, 27.12.1999. Nomadelfia (GR).
MCVE 20135. Leg. A. Gennari - A. Arcangeli & U. Lupini, 09.01.2000. Nomadelfia (GR).
MCVE 20136. Leg. J.I. López Amiano & P.M. Pasaban Garcia, 27.12.1997. Betulu, Pto. Azpiruz, Navarra, E.
MCVE 20137. Leg. J.I. López Amiano & P.M. Pasaban Garcia, 02.12.2000. Betulu, Pto. Azpiruz, Navarra, E.
MCVE 20138. Leg. A. Gennari, 27.12.2003. Oasi di Burano (GR).

Bibliografia
Robich G. & A. Gennari - 2000: Mycena aurantiistipitata, una nuova specie della Sezione Rubromarginatae. Rivista di Micologia, (2): 111-119.
López J.I. & P.M. Pasaban - 2001: Especie rara de hongo macromicete encontrada en el País Vasco. Munibe, 51:145-147.
Robich G. - 2003: Mycena d’Europa: 581-587.

A. Gennari & G. Robich, 2003



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Immagine A. Gennari



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