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Cortinarius pulverobtusus


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#1 marinetto

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Inviato 04 aprile 2011 - 13:13

Cortinarius pulverobtusus Rob. Henry, (1968) [1967]

Posizione sistematica: Cortinariaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

Quadro macroscopico della raccolta
Pileo Ø 20-30 mm, all'inizio subemisferico, poi convesso, infine appianato, con o senza largo e basso umbone ottuso; rivestimento pileico igrofano, in gioventù di colore marrone-fulvastro, più scuro al disco, liscio al centro, striato per trasparenza nella zona marginale. Margine decorato resti di cortina fibrillosi di colore bianco, ben evidenti negli esemplari giovani, evanescenti con l'età.
Lamelle da smarginate a leggermente decorrenti, mediamente spesse, alquanto rade, ventricose, inframezzate da 2-4 (6) lamellule, all'inizio di colore ocraceo, quindi bruno cannella, infine rugginose. Filo lamellare fertile, da concolore a più chiaro a zone, intero o leggermente crenulato.
Stipite: 30-60 x 4-8 mm, cilindrico, diritto, occasionalmente collegato in più esemplari, fibrilloso, igrofano, ricoperto da abbondanti resti velari biancastri soprattutto nella porzione di collegamento con il margine pileico, base di pari spessore o leggermente ristretta, occasionalmente con piccolo bulbo, corteccia di colore rossastro-bruniccia.
Carne esigua, acquosetta, brunastra con toni leggermente violacei. Sapore e odore non testati.
Reazioni macrochimiche KOH 5% + = superficie pileica annerente (exsiccata).<br style=""> <br style="">

Quadro microscopico della raccolta
Spore (6,80) 7,42-8,7 (9,30) x (4,42) 4,55-5,15 (5,50) µm, in media 8,09 x 4,89 µm, Q. = (1,41) 1,55-1,77 (1,82), Q.m. = 1,66, Vol. = (75) 85-120 (147) µm³, Vol.m =188 µm³, in proiezione laterale subamigdaliformi con apice arrotondato e plaga suprailare liscia, in proiezione ventrale ellissoidi; ornamentazione formata da basse verruche ottuse isolate.
Basidi 30 -40 x 7,1-9,7 µm, in media 34,7x 7,9 µm, Q.m. = 1,49, Vol.m = 369 µm³, strettamente clavati, tetrasporici, occasionalmente bisporici.
Subimenio
formato da ife cilindriche, con diametro 2,6-4,3 µm.
Trama lamellare parallela, formata da ife cilindriche, settate, con diametro di 3-12 µm, ialine con pigmento membranario parietale giallo-brunastro, da mediamente a fortemente incrostante.
Cheilocistidi 11,3-20,2 x 7,1-10,5 µm, in media 15,4 x 8,4 µm, Q.m. = 1,83, Vol.m = 590 µm³, clavati, alle volte con un setto, sormontanti una cellula basale pseudoparenchimatica, disposti a radi mazzetti o isolati, poco evidenti e piuttosto difficili da individuare se non dopo squash, frammisti ai basidi. Pleurocistidi non osservati. Filo lamellare fertile.
Pileipellis formata da una cutis tendente a disporsi in tricoderma, formata da ife cilindriche, settate, con diametro di 4,1-10,5 µm, in media 6,7 µm, ialine. Mediopellis differenziata, formata da ife inflate, fortemente ristrette ai setti, con diametro di 10,3-23,1 µm, in media 15,7 µm, ialine. Subpellis formata da ife cilindriche, settate, con diametro di 3,4-8,8 µm, in media 5,4 µm, con pigmento membranario brunastro e incrostazione parietale media. Derma formato da ife inflate. Caulopellis non investigata.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti del basidioma.

Osservazioni
All'interno del Genere Cortinarius, per gli evidenti resti velari dello stipite e del margine pileico, C. pulverobtusus, trova posto nel Sottogenere Hydrocybe, Sezione Obtusi, Sottosezione Obtusi, Serie Albovariegatus, assieme a Cortinarius conicocampanulatus Rob. Henry 1988 e Cortinarius albovariegatus (Velen.) Melot 1980.
Microscopicamente, C. albovariegatus, possiede spore di forma diversa "ellittiche", ed un Q.m. inferiore (1,3).
C. conicocampanulatus, si differenzia per possedere spore di forma ellissoidale e ornamentazione poco pronunciata.
Macroscopicamente C. albovariegatus viene descritto come specie di grande taglia (40-50 mm), ed a crescita precoce, mentre C. conicocampanulatus, possiede una taglia piccola (30 mm).
Un discorso a parte merita il fatto che, nella raccolta in oggetto, io abbia riscontrato la presenza di cellule marginali.
Nell'Atlas des Cortinaires (Bidaud & alt. 2003), descrivono C. pulverobtusus come privo di cellule marginali "così come C. conicocampanulatus", mentre queste sono riconosciute come presenti "e anche per questo differenziato nella chiave" in C. albovariegatus.
A questo riguardo, noi abbiamo riscontrato cellule marginali, di piccola taglia, scarse ed isolate o, in alcuni casi, raggruppate in pochi elementi e localizzate a zone, ma mai a formare un filo lamellare completamente sterile.
Nel consulto della bibliografia, in nostro possesso, ci conforta il fatto che anche altri Autori (AA.VV.-2009), nel descrivere una raccolta ascritta a C. pulverobtusus, abbiano riscontrato la presenza delle medesime cellule "loc. cit.: Células de arista banales, de 3-8 µm de grosor". In altro caso, (Consiglio & alt. 2007), nella descrizione di due raccolte attribuite a C. conicocampanulatus, riscontrano anch'essi la presenza di cellule marginali "loc. cit.: Filo lamellare con sporadiche cellule marginali, claviformi frammiste ai basidi, ialine".
In conclusione, noi pensiamo di attribuire al taxon in questione, l'epiteto C. pulverobtusus, nonostante la presenza di sporadiche cellule marginali, scartando l'ipotesi C. albovariegatus, in quanto oltre alle differenze morfologico-edafiche, presenta spore differenti, sia nella forma che nel Q.m.
Più difficoltosa risulta al separazione con C. conicocampanulatus, il quale, presenta caratteristiche microscopiche molto simili, che si risolvono con una ornamentazione sporale più sottile "fine"; dal punto di vista morfologico si può trovare qualche punto di separazione in quanto esso presenta, solitamente, un pileo con umbone acuto e una minor presenza di resti velari sullo stipite.

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato in KOH 5%, o H2O, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, senza tener conto dell'apiculo, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary.
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4637. Data di ritrovamento: 21/10/2010. Località: Ceppo - abetaia secolare. Comune: Rocca Santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: Bosco di Abies alba misto a latifoglia varia, in zona umida e muscosa. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 01/04/2011

Bibliografia consultata
AA.VV. – 2009: Grupo Ibero-Insular de Cortinariologos. Fungi non Delineati XXVI. Ed. Candusso-Alassio.
Bidaud A., X. Carteret, G. Eyssartier, P. Moënne-Loccoz & P. Reumaux - 2003: Atlas des Cortinaires. Pars XII.
Bidaud A., X. Carteret, G. Eyssartier, P.Moënne-Loccoz & P.Reumaux - 2003: Atlas des Cortinaires. Pars XII (2).
Bidaud A., X. Carteret, G. Eyssartier, P.Moënne-Loccoz & P.Reumaux - 2003: Atlas des Cortinaires. Pars XII (3).
Brandrud T.E., H.Lindström, H.Marklund, J.MeIot & S.Muskos - 1994-98: Cortinarius Flora Photographica, 4 Partie. Matfors.
Consiglio G, Antonini D. & Antonini M., 2007 - Parte quinta. Il Genere Cortinarius in Italia. A.M.B,. Fondazione Centro Studi Micologici. Trento.

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Inviato 04 aprile 2011 - 13:29

Cortinarius pulverobtusus Rob. Henry, (1968) [1967]

In foto: pileipellis KOH 5%

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Inviato 04 aprile 2011 - 13:31

Cortinarius pulverobtusus Rob. Henry, (1968) [1967]

In foto: cellule del filo lamellare, rosso Congo Amm. 2%

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Inviato 04 aprile 2011 - 13:32

Cortinarius pulverobtusus Rob. Henry, (1968) [1967]

In foto: imenio, rosso Congo Amm. 2%


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Cortinarius pulverobtusus Rob. Henry, (1968) [1967]

In foto: trama lamellare, rosso Congo Amm. 2%


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Inviato 04 aprile 2011 - 13:34

Cortinarius pulverobtusus Rob. Henry, (1968) [1967]

In foto: spore, KOH 5%

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