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UN RARO ASCOMICETE DALLA SLOVENIA: PSILOPEZIA NUMMULARIA


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Inviato 21 aprile 2021 - 20:17

UN RARO ASCOMICETE DALLA SLOVENIA: PSILOPEZIA NUMMULARIA

 

Paolo Picciola

Strada di Fiume 52 - 34137 Trieste (TS), Italia

paolo.picciola@libero.it

 

Marino Zugna

Località Riostorto 7, 34015 Muggia (TS), Italia

marinozugna@gmail.com

 

Picciola P., Zugna M., 2021: A rare Ascomycetes from Slovenia: Psilopezia nummularia.
 
Keywords: Ascomycota, Pezizales, Rhizinaceae, Psilopezia, nummularia, Slovenia, taxonomy.
 
Riassunto: Gli autori a seguito di un ritrovamento sloveno di Psilopezia nummularia effettuato nel comune di Hrpelje-Kosina, forniscono una descrizione macro e microscopica della specie, corredata da fotocolor degli ascomi in habitat e dei caratteri microscopici. Il contributo si conclude con una discussione tassonomica della specie e del genere di appartenenza.
 
Abstract: Macro- and microscopical description of Psilopezia nummularia, based on a gathering from the municipality of Hrpelje-Kosina in Slovenia. The collection is illustrated with colour photographs of the ascomata in habitat and of their relevant microscopic characters and is discussed for what concerns the taxonomic status of both the species and the genus it belongs to.
 
INTRODUZIONE
Nel corso di una escursione micologica effettuata nell’estate del 2018, in un periodo piuttosto siccitoso ed estremamente  povero di fruttificazioni fungine, uno di noi (P.P.) ha rinvenuto su un ramo emergente dall’alveo di un torrente in località Odolina sita nel Comune di Hrpelje-Kosina (SLO), un ascomicete discoide di colore bruno cognac, di consistenza carnosa, secernente alla frattura un liquido lattiginoso che ha immediatamente attirato l’attenzione e destato interesse. Vista la mancanza di altri ritrovamenti fungini lo studio dell’acomicete è iniziato subito dopo, ma soltanto attraverso una attenta e approfondita analisi delle strutture microsocpiche si è giunti alla determinazione finale delgli ascomi.
 
MATERIALI E METODI
Gli ascomi sono stati fotografati in situ mediante fotocamera digitale Nikon D90. Dopo qualche ora è stata effettuata una descrizione dei caratteri macroscopici. Lo studio dei caratteri microscopici è stato eseguito su materiale fresco. È stata utilizzata dell’acqua distillata come mezzo di governo, il reagente di Melzer per l’accertamento della possibile amiloidia degli aschi e il blu cotone lattico a caldo per evidenziare l’eventuale ornamentazione sporale.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre prelevabile al seguente indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità e di esse sono riportati i range di lunghezza, larghezza, quoziente Q e volume (5-95 percentile ed i valori esterni tra parentesi), nonché i valori delle rispettive medie sottolineate.
Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Le foto concernenti la microscopia sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa con regolatore d'intensità.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche si fa riferimento a Pfister (1973b).
Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx.
La collezione d’erbario è conservata nell'erbario del gruppo micologico A.M.B. di Muggia e del Carso con il numero identificativo 7600.
 

 

PSILOPEZIA NUMMULARIA Berk., London Journal of Botany 6: 325 (1847)

 
Sinonimi
Peziza nummularia (Berk.) Morgan, Journal of Mycology 8 (4): 190 (1902)
= Peziza atroviolacea Bres., Fungi Tridentini 1: 24 (1882) (non P. atroviolacea Delile ex de Seynes, 1886)
= Pezicula atroviolacea (Bresadola) Bresadola, Iconographia mycologica 25: 1237 (1933)
= Psilopezia fleischeriana Henn. & E. Nyman, Monsunia 1:35 (1900)
= Humaria atroviolacea (Bres.) Sacc., Sylloge Fungorum 8: 150 (1889)
= Pachyella atroviolacea (Bresadola) Boudier, Histoire et Classification des Discomycète d'Europe: 51 (1907)
= Galactinia atroviolacea (Bres.) Le Gal, Bull. Soc. Mycol. France: 193 (1955) 
= Peziza rivularis Clem., Bot. Surv. Nebraska 3: 8 (1894) (non Peziza rivularis Cr., 1867)
= Peziza paraphysata Clem., Bot. Surv. Nebraska 4: 9 (1986)
= Peziza paulii P. Henn., Hedwigia 42:18 (1903)
= Pachyella paulii (P. Henn) Boud., Hist. Class. Discom. D’Eur. 51 (1907)
  = Psilopezia nummularialis Pfister & Cand., Mycotaxon 13 (2): 367 (1981)
 
Etimologia: dal latino “nummularius” pertinente alla forma della moneta come quella assunta dagli apoteci.
 

nummularia 01.jpg

Psilopezia nummularia Berk - Habitat.

 

nummularia 02.jpg

Psilopezia nummularia in habitat, in evidenza la matrice gelatinosa degli excipulum.
 
Diagnosi originale del Genere
Psilopezia, g. n.
Hymenium planum ascigerum omnino immarginatum strato tomentoso innatum. Asci ampli; sporidia elliptica binucleata.
Diagnosi originale della specie
138. P. nummularia. – Lea, n. 243. On a decayed log in a wet place, Cincinnati, Ohio, July 16, 1842. T. G. Lea, Esq. Orbicular ⅓ inch broad, flat, purple-brown, growing on a white tomentose stratum, which forms a narrow border. Asci large, containing eight large elliptic, binucleate sporidae. The characters of this genus are precisely those of Pyronema, which was founded on the old confluent state of Peziza omphalodes. It has the habit of Corticium, with the hymenium of a Peziza, from which it is distinguished by the total absence of any true margin. The name of Pyronema is evidently inapplicable to the present species.
 
Descrizione della raccolta studiata
Apoteci larghi fino a 20 mm, sessili, spessi, fortemente ancorati al substrato, discoidi, ampiamente pulvinati, leggermente depressi a maturità, di consistenza carnosa, secernenti alla frattura un liquido lattiginoso (vedi foto), con il margine ottuso, ondulato.
Superficie imeniale finemente granulosa (lente!), di colore bruno-castano uniforme, brillante nelle parti inumidite.
Superficie esterna finemente tomentosa, più chiara di quella imeniale, di colore cognac o ocra-grigiastro, saldamente ancorata al substrato tramite le ife del subiculum.
Carne spessa, succosa, al taglio secerne un liquido opalino; sapore e odore non testati.
Ascospore (24,3) 26,4 -28,4- 30,5 (31,3) x (12,9) 14,0 -15,0- 15,9 (16,2) µm, Q. = (1,6) 1,7-1,8-2,0 (2,2), Vol. = (2166) 2757-3409 - 3927 (4190) µm³, ellissoidali, lisce, anche in blu cotone lattico a caldo, ialine, biguttulate a maturità, a parete sottile, monoseriate dell’asco.
Aschi (432) 433- 477-515 (516) x (18) 19-21-23 (23) µm, cilindracei, attenuati alla base, opercolati, pleurorinchi, ialini, inamiloidi, ottasporici.
Parafisi larghe (5,2) 5,2 - 6,3-7,5 (7,8), apice largo (8,7) 8,8 - 9,6-10,6 (10,6) µm, cilindriche, leggermente più lunghe degli aschi, settate, progressivamente dilatate verso l’apice, con contenuto rifrangente granuloso di colore giallastro, ricoperti all’apice da pigmenti mucillaginosi di colore brunastro.
Imenio e subimenio spesso (433,8) 434,9 - 464,5 – 488,5 (490,8) µm, immerso in una sostanza gelatinosa incolore.
Subimenio indistinto.
Medulla (excipulum) spessa (320,6)323,3 - 359,5 - 404,8(418,9) µm, a textura intricata, immersa in una matrice gelatinosa, ialina, composta nello strato interno da ife larghe 2-7 µm, a parete sottile, ialine, settate, intrecciate, che via via divengono parallele e orientate perpendicolarmente al margine dell’ascoma, tendenti ad allargarsi progressivamente verso l’esterno, con elementi terminali disposti a palizzata, claviformi, larghi (14,5) 14,9 - 19,6 - 23,4 (24,8) µm.
Subiculum composto da ife cilindriche, non gelificate, a parere leggermente ispessita, ialine, larghe 10-17 µm, emergenti dallo strato esterno della medulla la quale, a contatto con il substrato di crescita è avvolta da inclusioni brunastre come quelle osservabili nello strato superficiale della palizzata imeniale che ricoprono l’apice delle parafisi e degli aschi.
 
nummularia 03.jpg

P. nummularia - Apice degli aschi e delle parafisi in melzer.

 

nummularia 04.jpg

P. nummularia - Aschi e spore in acqua.

 

nummularia 05.jpg

P. nummularia - Asco con base pleurorinca.

 

nummularia 06.jpg

P. nummularia - Asco con base pleurorinca.

 

nummularia 07.jpg

P. nummularia - Excipulum (medulla) medio-ectale.

 

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P. nummularia - Excipulum ectale in acqua (margine dell’ascoma).

 

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P. nummularia - Particolare apice delle parafisi avvolte da inclusioni gelatinose brunastre.

 

nummularia 10.jpg

P. nummularia - Particolare dei peli ifoidi del subiculum.

 

nummularia 11.jpg

P. nummularia - Peli ifoidi del subiculum che erompono dall'excipulum ectale.

 

nummularia 12.jpg

P. nummularia - Sezione.

 

nummularia 13.jpg

P. mummularia - Spore in acqua.

 

nummularia 14.jpg

P. mummularia - Spore in blu lattico a caldo.

 

 

Raccolta studiata: Slovenia, Regione Litorale-Carso, Comune Erpelle-Cosina (Hrpelje-Kosina), Località Odolina, Coordinate geografiche: 45°35'28.13"N 14°01'11.61"E, Altezza 519 m s.l.m.
Habitat: su tronco bagnato di latifoglia situato sull’alveo di un torrente in un bosco di Alnus viridis, Picea excelsa e Fagus sylvatica. Raccolta: 23.8.2018 (n° 7600). Legit. P. Picciola & det. M. Zugna. Data inserimento in erbario 17.09.2018.
 
COMMENTI
Il genere Psilopezia è stato istituito da BERKELEY (1847) per includere al suo interno la specie qui discussa, il cui carattere principale è costituito dalla presenza di un subiculum “Hymenium ascigerum omnino immarginatum strato tomentoso innatum”. È stato considerato da PFISTER (1973b) un genere di difficile delimitazione soprattutto per le notevoli affinità macro e micro-morfologiche con il genere Pachyella Boud. Infatti, entrambi i generi, conosciuti come funghi “psilopezioidi”, sono caratterizzati da apoteci sessili, generalmente pulvinati o leggermente cupolati, dotati di un’ampia attaccatura al substrato e rinvenibili su legno bagnato o sommerso (PFISTER, 1973a, 1973b).
I due generi presentano notevoli punti di contatto anche per molti caratteri microscopici, quali: la medulla gelificata, le ascospore ialine, non settate e biguttulate a maturità, gli aschi opercolati che a contatto con le sostanze iodate non producono mai un anello bluastro all’apice, sebbene, in alcuni casi possono colorarsi leggermente di bluastro per la presenza di un gel amiloide nel quale sono immersi come succede ad esempio in diverse specie di Pachyella, le parafisi anch’esse non reattive alle sostanze iodate.
PFISTER (1973a; 1973b) delimita il genere Psilopezia separandolo dal genere Pachyella sulla base dei seguenti caratteri: apoteci che da asciutti non si riducono mai in una pellicola sottile e che generalmente sono circondati da un subiculum bianco, ascospore perlopiù lisce ed eccedenti i 25 µm di lunghezza, oblungo-ellissoidali, qualche volta con perisporio rugoso; aschi iodio negativi, pleurorinchi; parafisi forcate e anastomosate alla base, con contenuto fortemente cianofilo, con apice rigonfio, ricurvo o deformato, ricoperto da incrostazioni di colore brunastro; excipulum medullare a textura intricata densa o larga, priva di gel; excipulum ectale presente o poco distinto, con tessuto gelatinoso presente o assente, a volte suddiviso in due strati: uno interno formato da ife da parallele a perpendicolari rispetto allo strato esterno dell’apotecio, il secondo esterno, a textura intricata, sempre privo di gel; subimenio non differenziato.
Il genere Pachyella invece annovera specie con aschi diffusamente iodio positivi (nel secco qualche volta iodio negativi), aporinchi, excipulum ectale formato da un distinto strato corticale a textura da globulosa ad angularis, in presenza di un tessuto gelatinoso, spore lisce o ornamentate, generalmente inferiori ai 25 µm di lunghezza, parafisi gonfie, non piegate e deformate, ascocarpi da asciutti perlopiù sottili, privi di un subiculum.
Sempre PFISTER (1973b), nel ridescrivere il genere Psilopezia vi include soltanto P. deligata (Peck) Seaver, P. juruensis P. Henn. e P. nummularia Berk., quest’ultima specie considerata il typus del genere.
Nella sistematica adottata da PFISTER (1973a; 1973b) il Genere Psilopezia è stato incluso nella Famiglia delle Pyronemataceae Corda (Pezizales, Ascomycota). Tuttavia, recenti studi molecolari hanno dimostrato la sua appartenenza alla Famiglia delle Rhizinaceae Bonord., assieme ai generi Rhizina Fr. e Phymatotrichopsis (Duggar) Hennebert (HANSEN & PFISTER, 2006; MAREK et al. 2009).
A livello mondiale, il genere Psilopezia annovera un numero molto ristretto di specie, perlopiù a distribuzione tropicale (KIRK et al. 2008), sul territorio europeo, invece, P. nummularia potrebbe essere l’unica specie presente, sebbene ritenuta estremamente rara.
Nella tradizione micologica europea, il taxon qui discusso è stato per lungo tempo attribuito a Peziza atroviolacea Bres. o ai suoi sinonimi (BRESASOLA, 1981; 1933; SACCARDO, 1889; BOUDIER, 1907; LE GAL, 1955), fino a quando PFISTER (1973), diversamente da quanto indicato da LE GAL (1955) che revisionò il materiale originario di Bresadola considerò P. atroviolacea un sinonimo di P. nummularia. Diversi autori europei seguirono la proposta di PFISTER tra i quali BREITENBACH & KRÄNZLIN (1984), HÄFFNER (1991) e in fine JAMONI (2001). Come sopra riferito, P. nummularia si caratterizza per la presenza di un subiculum e di una matrice gelatinosa nello strato interno della medulla nonché per le spore che possono raggiungere i 40 µm di lunghezza (PFISTER, 1973b). Tuttavia, in base alla letteratura da noi consultata, la specie in trattazione è stata descritta dai diversi micologi con un certo grado di variabilità in alcuni suoi caratteri. In primis, la superficie imeniale può spaziare dal viola scuro al nerastro nei vecchi ascomi (BRESADOLA, 1882), all’olivastro seguito da un annerimento negli ascomi asciutti (PFISTER, 1973b), all’ocra (PFISTER & CANDOUSSAU, 1981), al color castano fino al marrone grigiastro con la tendenza ad annerire a maturità (ÇOLAK & KAYGUSUZ, 2017), al bruno scuro (VAN VOOREN, 2006), perfino con una inconsueta tinta rosso-arancione splendente (BREITENBACH & KRÄNZLIN, 1984).
Sul piano microscopico, invece, la specie può manifestare una variabilità sia nelle dimensioni sporali sia in quella degli aschi (vedi tabella 1). Le spore possono oscillare, dai 19-21 x 9-11 µm, nei valori minimi, come riportato da BELLER (1972) fino a raggiungere, nei valori massimi, i (25-)29-40 x 14-20 µm, come riportato da PFISTER (1973b). Per quanto riguarda, invece, le dimensioni degli aschi, essi possono variare dai 275-300 x 20-27 µm (PFISTER, 1973b) ai 380-500 x 16-23 (MOYNE et al., 2014), questi ultimi perfettamente sovrapponibili al range evidenziato nella raccolta slovena da noi studiata.
Tra le specie extraeuropee appartenenti al genere Psilopezia, ricordiamo P. deligata (Peck) Seaver, una specie presente nelle Americhe e caratterizzata per le piccole dimensioni degli apoteci che non superano i 10 mm di diametro e per l’essenza di gel nella medulla (PFISTER, 1973b). 
P. juruensis Henn., una specie confinata nella fascia tropicale delle Americhe (Brasile, Costa Rica e Florida) presenta, invece, degli apoteci larghi fino a 30 mm di diametro, piatti, appressati, a livello microscopico evidenzia delle spore più piccole, di dimensioni 22-26 x 10-14 µm e come in P. nummularia i tessuti sono anch’essi immersi nel gel. 
In Cina è stata descritta P. dabaensis Zhuang (ZHUANG, 1997) che pur condividendo diverse caratteristiche con P. nummularia differisce nella struttura dell’excipulum ectale, a textura da angularis a intricata e per gli aschi contenenti 4-8 ascospore.
In Europa, PFISTER & CANDOUSSAU (1981) hanno descritto P. nummularialis Pfister & Cand. sulla base di alcune raccolte provenienti dalla Francia e rinvenute su un tronco di salice marcio a terra, periodicamente inondato.
Questa specie si distinguerebbe dalla P. nummularia per le spore significativamente più piccole, misuranti 26-29 x 12-15 µm e gli aschi più lunghi e stretti, misuranti 400 x 18-22 µm e l’excipulum esterno formato da due strati indistinti: quello interno formato da ife parallele, settate, che divengono lassamente intrecciate, larghe 9-10 µm di diametro nella parte interna e 20-35 µm verso l’esterno e lo strato esterno privo di glutine, ife intrecciate di circa 12-15 µm di diametro con con poche ife libere che ricoprono la superficie esterna.
Tra le specie europee con le quali è possibile confondere P. nummularia citiamo Adelphella babingtonii (Berk & Br.) Pfister, Matočec & Kušan [ = Pachyella babingtonii Berk. & Br.], la quale si distingue dalla specie in trattazione per le dimensioni più piccole degli apoteci, le ascospore inferiori, 17-23 x (9-)10-16 µm, largamente ellittiche, gli aschi amiloidi (vedi foto), l’excipulum ectale a textura globulosa formata da cellule da sferiche a leggermente compresse, catenulate, larghe 20-60 µm, terminanti con dei peli ifoidi lunghi fino a 100 µm e larghi 7-10 µm e infine per l’assenza di subiculum (PFISTER, 1973c; PFISTER et al., 2008).

 

z babingtonii 01.jpg

Adelphella babingtonii (Berk & Br.) Pfister, Matočec & Kušan, in habitat.
(Foto Bruno De Ruvo)

 

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A. babingtonii - Excipulum ectale.

 

z babingtonii 03.jpg

A. babingtonii - Excipulum medullare.

 

z babingtonii 04.jpg

A. babingtonii - Reazione bluastra al melzer attorno all’asco.

 

z babingtonii 05.jpg

A. babingtonii - Spore in blu lattico a caldo.

Infine, la specie in trattazione può essere anche confusa con Pachyella violaceonigra (Rehm) Pfister [= Pachyella barlaeana (Bres.) Boud] quest’ultima specie possiede una superficie imeniale di colore bruno più o meno scuro, con eventuali riflessi violacei, la superficie inferiore molto più chiara, le ascospore più piccole, 19-27 x 11-13 µm, inizialmente lisce, e a piena maturità finemente punteggiate, l’excipulum ectale a textura globulosa, terminante in peli ifoidi larghi 3-5 µm immersi nel gel.
 
 
 
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano sentitamente Francesco Dovana (Alessandria) per l’invio di importante materiale bibliografico.
 
Bibliografia consultata
BELLER J. – 1972: Psilopezia nummularia Berkeley. Documents mycologiques 3: 1-4.
BERKELEY M.J. –1847: Decades of fungi. Decade XII-XIV. Ohio fungi. London Journal of Botany (6):312–26.
BREITENBACH J. & F. KRÄNZLIN -1984: Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. n°58. Lucerne.
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BRESADOLA J. – 1882: Fungi tridentini novi, vel nondum delineati, descripti et iconibus illustrati. Vol. I. Tridenti.
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Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso





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