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Psathyrella sacchariolens


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#1 marinetto

marinetto

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Inviato 01 febbraio 2003 - 16:35

Psathyrella sacchariolens M. Enderle 1984
Typus: BRD; Wald “Hörnle” bei Grimmelfingen-Ulm ca. 500 m NN, MTB 7625, 20.6.1983. (Holotypus in M, Isotypus im Herbar M. Enderle und im Fungarium Krieglsteiner et filii).
Sinonimi: Psathyrella suavissima Ayer, Mycol. Helvetica 1 (3): 145-146, 1984
Iconografia: MCVE 435. diapositiva n. 435, Cetto n° 2622, Breintenbach & Kränzlin (1995, tab. 355), Bollettino del Gruppo micologico BGMG 1997, p. 199.

Posizione Tassonomica: Classe: Basidiomycetes - Ordine: Agaricales - Famiglia: Coprinaceae Roze ex Overeem - Genere: Psathyrella (Fries) Quèlet - Sottogenere: Psathyra (Fries) Singer ex Kist van Waveren - Sezione: Spadiceogriseae Kist W. Wav. SottoSezione: Lutenses kist W. Wav. - specie: Psathyrella sacchariolens Enderle.

Descrizione Macroscopica:
Pileo: * 0,4 - 0,7 cm nei primordi, 1 - 3 - 4 x 0,4 - 0,6 cm negli esemplari maturi, dapprima subsferico poi convesso, piano-convesso, infine disteso, leggermente igrofano, non striato, orlo leggermente rivolto verso il basso, colore da camoscio a beige a nocciola, ricoperto in gioventù dal velo sotto forma di piccole fioccosità squamettate di colore da bianco puro a crema chiaro, che tendono a diradarsi partendo dal disco, ma rimanendo sempre molto ben evidenti al margine (anche con umidità molto elevata) sporgendo da esso per 2 - 3 mm, dandogli così un aspetto densamente e interamente cigliato. Lamelle: mediamente fitte, rotondato-annesse allo stipite, larghe due volte e più lo spessore del pileo, ventricose, intercalate da lamellule, dapprima ocra chiaro poi grigio-ocra scuro con tonalità violacee tipiche del genere, orlo più chiaro, leggermente irregolare. Carne: esigua nel pileo, quasi concolore allo stesso o un po’ più chiara, apparentemente acquosa; di consistenza più fibrosa e di colore bianco che assume tonalità rosate con l’essiccamento nello stipite, con il centro dapprima midolloso, infine cavo verso la base, odore molto forte e particolare, che rimane anche dopo essiccazione, di zucchero caramellato o anche di disinfettante per W.C., il che ricorda istantaneamente Hebeloma sacchariolens sapore non provato. Stipite: lungo 4,5 - 7,5 x 0,2 - 0,7 cm di spessore, di colore bianco, pieno poi cavo ricoperto da ciocche di velo lunghe 1 - 3 mm, concolori, ascendenti, che partendo dalla base si infittiscono verso i tre quarti per poi interrompersi dove il margine pileico in gioventù aderiva allo stipite, lasciando il posto ad una leggera forforosità fino all’apice, base un po’ ingrossata o anche bulbosetta, alle volte inglobante micelio e trattenente resti di terra. Habitat: raccolta di una trentina di esemplari, gregari o anche parzialmente connati, con gli stipiti appressati e parzialmente saldati assieme dalle abbondanti fioccosità velari della parte inferiore dello stipite, recanti alla base abbondanti ife miceliari di colore bianco inglobanti il terreno dando l’aspetto di uno pseudosclerozio, in terra, nei pressi di una ceppaia di Pinus nigra, tra i cips di pino e resti di un vecchio bruciato, in radura boschiva.

Descrizione Microscopica:
A Spore: (6)- 6,5 - 7 x 4 - 4,5 µm, da ovate, ad ellittiche parete spessa 0,5 µm, colorate di marrone scuro, castano, poro germinativo piccolo ma evidente 0,5 um, apiculo breve. Basidi: 15 - 20 x 5 - 8 µm, clavati, subcilindrici, tetrasporici, ma anche alcuni bisporici, con brevi sterigmi.
B Cheilocistidi: 30 - 40 x 12 - 15 µm, a parete sottile, polimorfi, leggermente ventricosi, capitulati o sublecitiformi (più evidentemente dei pleurocistidi), orlo con presenza di elementi subisodiametrici clavati o subsferico-peduncolati, questi ultimi misuranti 10 - 15 µm, di spessore.
D Pleurocistidi: 40 - 50 x 15 - 18 µm, a parete sottile, polimorfi, ventricosi con apice largamente capitulato o sublecitiformi, subfusiformi, subclavati. Giunti a fibbia presenti nel subimenio.
E Caulocistidi: 30 - 50 x 10 - 15 µm, a parete sottile, molto polimorfi, da ventricoso-capitulati a subcilindrici fino a ventricoso-rostrati ad apici arrotondati, molto numerosi nella parte superiore dello stipite, da scarsi fino ad assenti scendendo verso la base, nascenti da ife molto ramate della cortex, 3 - 5 µm, di spessore, con evidenti giunti a fibbia. Ife della trama dello stipite con uno spessore di 10 - 15 µm, settate, parallele. Epicute costituita da uno strato di 2 - 4 cellule subcilindriche, aventi 20 - 40 µm, di diametro, leggermente pigmentate di brunastro, la più esterna delle quali leggermente ricoperta da minuscole incrostazioni epimembranarie, evidenti in ammoniaca.
F Ife del Velo: 100 - 200 x 10 - 20 µm, cilindriche, ialine, cellule terminali affusolate, a parete sottile, 3 - 5 µm, di spessore all’apice, non notati giunti a fibbia.

Osservazioni:
Dopo diverse vicissitudini, siamo riusciti ad identificare senza ombra di dubbio questa bella specie con l’epiteto di Psathyrella sacchariolens M. Enderle 1984.
I cheilocistidi molto numerosi e nettamente capitulati, misti con altri, utriformi e soprattutto gli strani caulocistidi che la specie in questione possiede, mi facevano sorgere dei dubbi sulla corretta determinazione, avvicinandola a specie a lei vicine, ma mai perfettamente corrispondenti nei caratteri microscopici.
La conoscenza da parte mia di P. sacchariolens Enderle 1984, era scarsa, ed ulteriormente messa in confusione dalla pubblicazione su Mycologia Helvetica Vol. I, n° 3, 1984, di Psathyrella suavissima Ayer 1984, che rappresentava macroscopicamente P. sacchariolens Enderle, ma microscopicamente la specie era ben differente da P. sacchariolens Enderle.
A tutto ciò si aggiungeva la pubblicazione di F. Fouchier, 1995: Flore des espécies européennes et méditerranéennes pag. 67, dove descrivendo P. sacchariolens Enderle, citava letteralmente: Pleurocystides non subcapitées, spores a pore germinati:+/- 1 µm, il che non corrispondeva a P. sacchariolens Enderle, ma si adattava più a P. suavissima Ayer, che tra l’altro era messa in sinonimia dallo stesso Fouchier.
A questo punto, la pubblicazione dell’articolo apparso sul Bollettino del Gruppo micologico BGMG: M. Enderle 1997, Studien in der Gattung Psathyrella V; pag. 195-208, chiariva ogni sorta di dubbio circa la specie in questione; le caratteristiche e le misure microscopiche erano perfettamente corrispondenti alla specie, e specialmente la forma dei numerosissimi caulocistidi da noi osservati e non riportati come caratteristica determinante nello studio del Genere Psathyrella, erano ben evidenziati e presi in considerazione dal Autore della specie.
Rimane aperta la questione P. suavissima Ayer, sinonimizzata con P. sacchariolens, sarebbe utile disporre di exiccata di P. suavissima, per poterne confrontare i caratteri.

Ringraziamenti: si ringraziano i Sig. Andreas Gminder, per i consigli fornitimi e per aver messo a disposizione gli exiccata relativi a P. acchariolens, e Marco Floriani, per la bibliografia.

Exiccata:
MCVE 435 Legit: Marino Zugna, Franco Bersan, in località San Lorenzo, Comune di San Dorligo della Valle (TS), m 400, IGM 110231, raccolta del 20-05-1995: determinatore: Marino Zugna.

Bibliografia:
Kist van Waveren, 1985. THE DUTCH, FRENCH AND BRITISH SPECIES OF PSATHYRELLA; Persoonia Mycological Journal SUPPLEMENT VOLUME 2.
Enderle M., 1997. Studien in der Gattung Psathyrella; Bollettino del Gruppo micologico .BGMG 40 (2-3): . 195-208.
Enderle M., 1984; Psathyrella sacchariolens nom. Prov. Und andere Psathyrellen im Ulmer Raum. Beitrag zur Kenntins der Ulmer Pitzflora: (mit fünf MTB-Rasterkarten von G.J. Krieglsteiner
Fouchier F., 1995. Flore des espécies européennes et méditerranéennes p. 67.

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Messaggio modificato da marinetto, 03 ottobre 2008 - 07:39

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Inviato 01 febbraio 2003 - 16:41

Psathyrella sacchariolens: cheilocistidi

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Messaggio modificato da marinetto, 01 maggio 2003 - 18:38

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Inviato 01 febbraio 2003 - 16:42

Psathyrella sacchariolens: caulocistidi

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Inviato 01 febbraio 2003 - 16:44

Psarhyrella sacchariolens: spore

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Messaggio modificato da marinetto, 01 maggio 2003 - 18:39

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Inviato 01 febbraio 2003 - 16:46

Psarhyrella sacchariolens

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Messaggio modificato da marinetto, 01 maggio 2003 - 18:38

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Inviato 01 maggio 2003 - 18:37

ancora una foto della specie

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