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Gli ENDEMISMI


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19 risposte a questa discussione

#1 patrizia

patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:18

Ci sono piante che incontriamo ovunque e che sappiamo essere diffuse spontaneamente in quasi tutto il mondo come la fragola , la capsella, il convolvolo arvense …. : sono le specie “cosmopolite”,entità senza problemi di adattamento , a larga distribuzione.
Come ogni medaglia, anche il mondo vegetale ha un rovescio: gli” endemismi”, cioè quelle specie spontanee che sono esclusive di un’area determinata, più o meno ristretta e sono però sconosciute in qualsiasi altra parte del mondo.

La parola “endemismo” fu usata per la prima volta nel 1820 dal naturalista svizzero, A. De Candolle che lo riutilizzò dalla terminologia medica: “endemia” è infatti la manifestazione morbosa di una malattia a carattere diffusivo,circoscritta a un territorio limitato.

Le cause ambientali che determinano la presenza di endemismi sono numerose, spesso contemporanee e troppo complesse per essere spiegate in poche parole: a grandi linee possiamo dire che si è sempre in presenza di un isolamento più o meno marcato determinato da barriere biologiche o geografiche(mari, catene montuose ecc..) che hanno ostacolato la diffusione di una specie in areali più ampi.

Le piante endemiche sono adattate a vivere in un certo ambiente nel quale si sono specializzate ed evolute, mentre sono incapaci di vivere altrove.
Vivono spesso in ambienti difficili, severi, come ad es. l’alta montagna, le rupi ,i ghiaioni dove la vita è dura e richiede appunto una notevole specializzazione da parte degli organismi che li abitano, ma che, proprio per questo, nello stesso tempo rappresentano per le endemiche una sorta di “isola sicura e tranquilla”: tutte le altre specie che non sono in grado di vivere nelle medesime condizioni ambientali estreme, ne vengono respinte ed alle endemiche vengono a meno quindi i rischi della dura lotta per la sopravvivenza e la competizione nella conquista degli spazi vitali.

Di conseguenza, questi ambienti possono essere anche particolarmente conservativi, tanto che entità vegetali di origine antichissima (paleoendemiche) sono a volte sopravvissute solo lì attraverso le ere geologiche, in alcuni casi senza subire particolari modificazioni: un esempio eclatante è il noto Ginkgo biloba, albero comparso sulla terra 200 milioni di anni fa, arrivato fino ai giorni nostri tale e quale come lo vedevano i Dinosauri e che allo stato spontaneo si ritrova solo in una piccola zona della Cina meridionale.
FOTO 1 le foglie " a ventaglio" di Ginkgo biloba

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Messaggio modificato da patrizia, 14 gennaio 2006 - 21:22

patrizia
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#2 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:20

Quanto detto sopra non significa che le endemiche sono esclusive di ambienti “difficili”, ma solo che questi ambienti le ospitano più frequentemente di altri. Sebbene più raramente, alcune abitano anche nei pascoli, nei prati, e nei boschi, tutti luoghi dove però la competizione tra le varie specie è sicuramente più elevata.

Analogamente a quanto avviene per gli ambienti che ho definito”difficili”, anche le aree geografiche più accidentate e isolate come le catene montuose,le coste frastagliate, le isole, grazie alle loro naturali barriere geografiche , favoriscono la presenza di endemismi e la conservazione di piante anche di antichissima origine : molto ricche ne sono ad es. le penisole, le isole e le montagne del Sud Europa , comprese la penisola italiana, la Sardegna , la Sicilia e le piccole isole, e percentuali elevatissime di endemismi le troviamo nelle Isole Canarie,nel Madagascar e in Nuova Zelanda.
Ovviamente esistono anche territori “isolati”, geologicamente giovani o spesso devastati da eventi più o meno catastrofici, che sono privi o molto poveri di specie endemiche.

Rare invece le endemiche nelle pianure, zone di scarsissimo isolamento geografico , e nei luoghi umidi, dove l’acqua rappresenta un efficace mezzo di dispersione di semi e spore e diffusione delle specie.

L’Italia è molto ricca di piante endemiche, sicuramente oltre 500 tra specie e sottospecie, a cui continuano ad aggiungersi nuove scoperte, con areali di distribuzione sia relativamente ampi, sia molto ristretti.
Dovrebbe essere superfluo( ma forse non lo è) ricordare che le piante endemiche sono ovviamente protette, molte incluse nelle liste rosse delle specie a rischio di estinzione.

ALCUNE ENDEMICHE DELLE ISOLE

Pancratium illyricum L. ( Fam. Amarillidacee), comunemente detto Giglio della Sardegna, cresce sull’isola Capraia e in Sardegna ,oltre che in Corsica: non cresce in Illiria e il suo nome specifico, pertanto privo di senso, è dovuto a un errore di Linneo, ormai accettato comunque dal codice di Nomenclatura.
Splendida pianta bulbosa , cespitosa,alta fino a 70 cm. , vive dal livello del mare fino a 1000 m. di altezza
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#3 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:23

Forma chiazze di bellissimi e grossi fiori bianchi , soprattutto sulle aree calcaree montane dove è più abbondante e fiorisce da aprile a maggio.
Fotografato sul M. Albo(Sardegna) dove letteralmente tappezzava alcuni pendii a gariga
FOTO 3

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#4 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:24

Saxifraga cervicornis Viv. (Fam. Saxifragacee). L’areale di questa specie è limitato alla Sardegna e alla Corsica, dove cresce oltre i 600 m. di altitudine sulle rupi rocciose
E’ una piccola pianta erbacea che forma densi cuscinetti sulle rocce, a fiori bianchi e foglie a lamina triangolare divisa in 5-7 lobi stretti e acuti, divergenti.
FOTO 4

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#5 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:25

Particolare delle foglie
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#6 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:26

Stachys glutinosa L.( Fam Labiate) Endemica presente in Sardegna, Corsica e Capraia, è molto diffusa nelle sue zone di crescita,poiché vive su qualsiasi substrato, dal livello del mare fino alle cime montagnose
Ha portamento arbustivo, con fusto fragile, ramificato e spinoso. Foglie lineari fittamente ricoperte di microscopiche ghiandole che contengono una miscela di oli essenziali volatili dall’odore intenso e pungente.
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#7 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:26

Ha piccoli fiori bianchi pelosetti sparpagliati in mezzo alle foglie, a volte con leggere venature lilla.
FOTO 7

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#8 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:27

Scrophularia trifoliata L. (Fam. Scrophulariacee). Specie endemica delle isole tirreniche (Sardegna, Corsica, Montecristo, Gorgonia) abbastanza comune, legata agli ambienti ruderali ricchi di sostanza organica, alle rocce e ai muri. E’ un’erba perenne , con fusti eretti e ramosi,robusta ; può arrivare anche a 2 metri di altezza.
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#9 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:28

Foglie opposte , divise in 3-5 lobi di cui quello centrale più grande, e margine fogliare dentato.
FOTO 9

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#10 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:29

Fusti eretti con evidenti angoli acuti.
Fiori all’ascella delle foglie, con corolla a forma di ditale un po’ obliquo, giallo verdognola o rossastra, con lobi arrotondati e disuguali.
FOTO 10

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#11 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:30

Linaria capraria Moris et De Not , (Fam. Scrophulariacee) o bocca di leone della Capraia , è esclusiva e presente in quasi tutto l’Arcipelago toscano, dove cresce sui vecchi muri e sulle rocce a picco sul mare. E ‘ una pianta erbacea perenne con lunghi fusti ramosi ricadenti muniti di foglie strette più larghe all’apice, rivolte verso l’alto.
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#12 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:32

Ha delicati fiori rosa-lilla con una lunga appendice(sperone)
FTO 12

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#13 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:33

Romulea requienii Parl (Fam. Iridacee), è una piccola bulbosa comunemente chiamata anche zafferanetto scuro, per l’evidente somiglianza con i Crocus.
E’esclusiva di Corsica , Sardegna, e relative isolette, ma è segnalata una piccola stazione anche sulla costa livornese.
FOTO 13

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#14 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:34

I fiori imbutiformi sono di colore viola scuro uniforme. Cresce nei pascoli e prati aperti, dal mare fino a 1300 m. di altezza
FOTO 14

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#15 gianpiero

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Inviato 14 gennaio 2006 - 21:59

Ciao,
visto che hai parlato di "isole" ed io capisco tutto al volo :blink:
da buon ignorantone e buona forchetta ti invito prossimamente
in Friuli a vedere e fotografare i "Fiori de Tapo" sulle barene
della nostra laguna.

O forse ce li hai già ? :huh:
Non mi stupirebbe. ;)
Gianpiero Lui - Monfalcone
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#16 patrizia

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Inviato 14 gennaio 2006 - 23:25

da buon ignorantone e buona forchetta ti invito prossimamente
in Friuli a vedere e fotografare i "Fiori de Tapo" sulle barene
della nostra laguna.

O forse ce li hai già ?  :blink:


Tutto fuorchè “ ignorantone” sei e sui tuoi “isolotti” crescono, come ben sai, Limonium……….............che mi mancano :(
Quindi dovrò provvedere………............prima la “buona forchetta” però ;)
:huh:

Ciao Gianpy
patrizia
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#17 doni

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Inviato 15 gennaio 2006 - 13:00

Concetti chiari e spiegati in modo esemplare ;) mi piace davvero :tdc2:
Donatella De Giorgi - AMB Lecce

#18 Franco

Franco

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Inviato 18 gennaio 2006 - 16:09

Cara Patty,

per i Limonium è meglio che vieni ad agosto, per gli altri, il primo fine setiimana libero dopo bagni di Vinadio e Abruzzo andrebbe bene per flora endemica carsica.

Inoltre ci sono tutte quelle strane orchideee da vedere....

Infine, ci sono endemiche anche a primavera sugli isolotti e barene (el tapo = barena...non ha plurale)
Franco Bersan
Gruppo AMB Venezia
Museo di Storia Naturale di Venezia

#19 patrizia

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Inviato 18 gennaio 2006 - 20:24

per i Limonium è meglio che vieni ad agosto, per gli altri, il primo fine setiimana libero dopo bagni di Vinadio e Abruzzo andrebbe bene per flora endemica carsica.
Inoltre ci sono tutte quelle strane orchideee da vedere...

Infine, ci sono endemiche anche a primavera sugli isolotti e barene (el tapo = barena...non ha plurale)


Wow! Ciao Francone, tutto bene? ti hanno dimesso o sei evaso dal manicomio? ;)
Spero la prima ipotesi, perché nel secondo caso prima o poi ti riacchiappano e ti rimettono dentro….. e noi non ti vediamo di nuovo più :(

Verrò sul Carso, sui vostri tappi, ecc.ecc. in primavera, in estate, in autunno…… e forse anche in inverno ( per vedere cone sono i tappi con la bora....forse saltano!.. hic!)
tu e Gianpy non vi libererete più di me :D

.....in quel di Modena, quando si fanno inviti così allettanti si dice che “.. è come invitare un’oca a bere”…..

…indovinate chi è l’oca! :hypocr:

bacione

Patty
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Modena

#20 Franco

Franco

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Inviato 19 gennaio 2006 - 13:58

mi hanno preso sul serio, ma sono evaso ed ho giracchiato per la vecchia Europa, quindi sono andato a litigare con dei quadrupedi mangiatori di fibre ottiche ed infine sono in fuga di nuovo...

domani vado in un posto che si chiama Al Marna, non ho idea dove sia, ma mi hanno detto che è "vicino" al Cairo.

Quando torno vi racconto

belle foto, come sempre....
Franco Bersan
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Museo di Storia Naturale di Venezia




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