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Inocybe fibrosoides Kühner


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#1 MSN-VE

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Inviato 23 marzo 2006 - 21:18

SOCIETA’ VENEZIANA di MICOLOGIA
EX. 1016
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
________________________________________________________________________________

Inocybe fibrosoides Kühner
Kühner R., Bull. Soc. Mycol. France 49: 91-93. 1933.

Cappello: 40-100 (120) mm, a lungo conico, carattere che si mantiene anche negli esemplari adulti, visto che è sempre presente un evidente, largo umbone; il margine è spesso brutalmente ricurvato. Colore avorio, crema, mastice, fino a brunastro chiaro, ocra-beige specie nella zona discale, dove la superficie si presenta quasi liscia al centro, mentre è finemente feltrata-fìbrosa al margine sul quale si evidenziano squamette appressate che conferiscono tipici riflessi grigio-argentei. Lamelle piuttosto fitte, arcuato-adnate, biancastre in gioventù poi con tonalità grigiastre, rugginoso-olivastre in vecchiaia. Gambo fino a 100 x 12 mm, regolarmente cilindrico, spesso slanciato ma anche più tozzo e carnoso, biancastro o appena ocraceo, del tutto pruinoso, quasi sempre con tipica base più o meno rigonfia, talvolta incurvata, spesso a mo' di bulbo marginato. Carne biancastra, spessa, fibrosa soprattutto nel gambo, odore debole, spermatico o fàrinoso-rancido, definito come acidulo in letteratura.

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#2 MSN-VE

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Inviato 23 marzo 2006 - 21:19

Basidi tetrasporici 30-35 x 9-12 μm. Spore 8-11 (12.5) x 6,5-8 (9) μm, gibbose, con 10-12 gibbosità coniche piuttosto pronunciate, talvolta substellate. Pleurocistidi e cheilocistidi 45-80 x 12-20 μm, da sublagenìformi a fusiformi, ventricosi, forniti di evidenti cristalli all'apice, spessore parietale fino a 2 μm e reazione ammoniacale debole. Caulocistidi presenti per tutta la lunghezza del gambo, simili a quelli imeniali e maggiormente polimorfi, verso il bulbo accompagnati da sempre più frequenti peli caulocistidiodi clavati o
piriformi.
Habitat e raccolte:
sotto peccio o in boschi misti su terreno calcareo. 20/10/91, Venezia Lido, legit E. Bizio; 6/06/94, Carso Triestino, legit M. Zugna ; 2/10/97 Ortigara Tarvisio, legit R. Tassan Toffola; 27/06/04, Spresiano, legit L. Lorenzon (raccolta depositata); 4/09/04, Falcade Le Buse, legit. E. Bizio.
Osservazioni
Inocybe fibrosoides, chiara appartenete della sottosezione Praetervisae Bon, si segnala per le dimensioni inconsuete che si possono definire medio-grandi, per il portamento tricholomoide, per il colore ocra-caffelatte del cappello che sfuma in grigiastro in prossimità del margine pileico, per la fibrillosità delimitata allo stesso margine, per il gambo a lungo biancastro, ceraceo, completamente pruinoso, terminante in un bulbo voluminoso, spesso marginato. I caratteri macroscopici sono molto ben delineati alla fig. 1082 del celeberrimo atlante di COURTECUISSE e DUHEM (1994).
Si differenzia dunque da I. praetervisa Quél. per la taglia maggiore, per il colore non così giallastro, per una fibrillosità meno accentuata, per il bulbo basale meno marcato, per le spore di dimensioni mediamente inferiori. KÜHNEr afferma che la tavola n. 760 della Iconographia Mycologica non raffigura I. praetervisa, come era nelle intenzioni di BRESADOLA (1927-33), quanto una I. fibrosoides ante litteram.
Naturalmente, essa si differenzia in modo ancor più netto da I. fibrosa (Sow.) Gill., cui è spesso relazionata, appartenente ad altra posizione sistematica [sottosezione Petiginosinae (R. Heim) Bon]; le dimensioni cospicue, una certa untuosità pileica, le colorazioni tenui (ma I. fibrosa è per lo più bianca), le spore gibbose ancorché molto dissimili, sono tutti caratteri che contribuiscono ad indurre un confronto tra le due specie.
Descritta per la Francia da KÜHNER nel 1933, non si può certo dire che I. fìbrosoides sia specie frequente; di conseguenza la specie è molto meno conosciuta rispetto alla sua simile I. fibrosa. Essa è tuttavia dotata di un grande areale di distribuzione essendo segnalata dal Giappone da KOBAYASHI (2002). Recentemente è stata descritta per la Francia da MOENNE-LOCCOZ e REUMAUX (2000), i quali la definiscono come "una I. praetervisa pallida e di taglia relativamente grande". E' stata descritta per la prima volta per l'Italia da DAMIANI (2004) che l'ha reperita a Lentiai in Val Belluna.
Letteratura consultata:
BON M. - 1998 : Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr.. 3ème partie.Doc. Myc. n. 111.
BRESADOLA G. - 1927-33: Iconographia Mycologica. Milano.
COURTECUISSE R., B. DUHEM - 1994: Guide des Champignons de la France et d'Europe.
Lausanne.
DAMIANI F. - 2004: Segnalazione di tre interessanti basidiomiceti ritrovati nel corso dell'attuale
stagione micologica. Qui Saccardo, Anno 9, n. 20: 5.
KOBAYASHI T. - 2002: The taxonomic studies o fthe genus Inocybe. Nova Hedwigia, Beiheft 124.
KÜHNER R. - 1933: Notes sur le genre Inocybe (fin). Bull. Soc. Mycol. France (49).
MOÉNNE - P. LOCCOZ & P. REUMAUX - 2000: Espèces d' inocybes fantomés ou peu connues. D. M. XXXIX, fasc. 116:1-13.
STANGL J. - 1991: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. III: Inocybe. Trento.

E. Bizio

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