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Picoa carthusiana Tul. 1851


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Inviato 23 marzo 2006 - 21:24

SOCIETA’ VENEZIANA di MICOLOGIA
EX. 1033
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
________________________________________________________________________________

Picoa carthusiana Tul. 1851, Fungi Hypogaei: 24.

Sinonimi
Leucangium ophtalmosporum Quél.
Leucangium carthusianum (Tul.) Paletti

Posizione tassonomica: Ascomycotina, Ascomycetes, Pezizales, Balsamiaceae

Caratteri macroscopici
Ascocarpi: 2-8 cm di Ø da ipogei a semiipogei, irregolarmente globosi, gibbosi, color viola-porpora bruno scuro quasi nero, simili a grumi irregolari di carbone. Peridio sottile, apparentemente liscio, granuloso feltrato, pseudo-parenchimatico spesso 1 mm, molto aderente alla gleba con peli bassi e minuti. Micelio basale ridottissimo o quasi assente. Gleba finemente granulosa quasi omogenea, carnosa, marezzata, color latte o bianco-crema con venature ocra giallino pallido che la suddividono in aree fertili; tonalità più cariche si riscontrano negli esemplari maturi. Sotto il peridio è visibile una zona rossastra sterile. L’odore è aromatico, forte e sgradevole, da melone acerbo, ricorda un po’ quello della Russula foetens, per qualcuno assomiglia ad un aroma composito: di frutta (ananas, pera e mela), porto, spugnole secche, vaniglia e cioccolato.
Habitat Specie se non rara, di sicuro poco comune nei boschi montani di aghifoglia (Picea abies e Abies alba) ma anche sotto Fagus in terreno argilloso-siliceo molto compatto. Rinvenibile dall’autunno e per tutto l’inverno (fino a febbraio). Nel Nord America e in Canada forma ectomicorriza con Pseudotsuga menziesii.

Note
Considerato buon commestibile al pari di altre specie di tartufi neri.
Poco comune in Francia ove il “Truffe de Pico” è segnalato in Alsazia in tre stazioni di crescita. Mentre sembra abbondare in Canada e nel Nord America, soprattutto nell’Oregon ove l’ “Oregon black truffle” è molto apprezzato e commercializzato (valore medio di mercato $ 140 per kg). La sua classificazione nel genere Picoa Vittad. (dal nome del micologo italiano Pico) e non nel genere Tuber può sembrare una stranezza dato che l’ “Oregon black truffle” può avere, negli esemplari maturi, un aroma più intenso rispetto a quello dei molti “veri” tartufi neri. In seguito venne spostato nel genere Leucangium a causa delle notevoli protuberanze presenti ai poli delle spore (fu chiamato carthusianum perché rinvenuto nella Francia meridionale nei dintorni di Grenoble nei pressi del Monastero dei certosini). Segnalato in Italia, per la prima volta nel 1900 nella foresta di Vallombrosa, è stato rinvenuto sicuramente a Borgo di Romagna (ottobre 1983 legit G.Baiano) e nelle province di Cuneo, Forlì, Prato e Reggio Emilia ed anche in Piemonte ed in Toscana nella Lucchesia [GORI, 1997, 40 (2-3): 239-249]. Altre due stazioni di crescita sono segnalate in Cadore (ove le aree di crescita sono probabilmente molte di più visto il tipo di bosco predominante), una di queste trovasi a Lorenzago, l’altra, quella cui fa riferimento l’articolo, in località Sega Digon nel comune di San Nicolò in Comelico (BL). Il ritrovamento in quest’ultima è avvenuto il 12-11-2005 in un boschetto misto di abete rosso ed di abete bianco non molto distante dalla strada: consisteva di due carpofori, dei quali il maggiore quasi completamente immerso nel terreno compatto e nel fitto muschio; entrambi gli esemplari erano ben mimetizzati e confusi nell’ambiente tanto da essere notati solamente perché lo sguardo era caduto su degli esemplari ben più appariscenti di Melanoleuca curtipes.

Exsiccata
MCVE 1033. Leg. P. Popolizio, 12.11.2005. Sega Digon, comune di San Nicolò in Comelico (BL).

Bibliografia
Bull. Soc. Mycol Strasb. - 1998 : Nouvelle station d'une espèce hypogée rare en Alsace.
Gori L. - 1997: Tre ipogei non comuni della Lucchesia : Wakefieldia macrospora, Hymenogaster lycoperdineus e Picoa carthusiana. Bollettino Gruppo Micologico G. Bresadola - Nuova Serie, 40 (2-3): 239-249.
Laurent P. - 1996: Picoa carthusiana Tulasne. Observation d'une espèce hypogée rare. Documents mycologiques - Tome XXVI, Fascicule n° 103: 33, pl. p. 61.
Montecchi A. & G. Lazzari - 1993: Atlante Fotografico di Funghi Ipogei: 490.
Montecchi A. & G. Lazzari - 1984: Invito allo studio dei funghi ipogei. Boll. Gr. Myc. G. Bresadola: 100-116.
Montecchi A. & M. Sarasini - 2000: Funghi ipogei d’Europa. A.M.B. Centro Studi Micologici.
Marchand A. - 1970: Champignons du Nord et du Midi, Tome 4: 192, pl. 394.

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Inviato 23 marzo 2006 - 21:25

Caratteri microscopici
Spore molto grandi : 65-80 x 20-35 μm. Da citriniformi a leggermente fusiformi, lisce, a parete spessa e con papille alle estremità, ialine, con grossa guttula centrale e granulosità protoplasmatiche ai poli, la forma ricorda quella degli occhi (dette spore “oculiformi” da cui il nome del sinonimo Leucangium ophtalmosporum). Aschi: da ellissoidali a globosi brevemente peduncolati 80-130 x 60-100 μm contenenti da 5 a 8 spore irregolarmente disposte e/o disordinatamente affastellate.

P. Popolizio, 28.12.2005.

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