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Inocybe lanuginosa (Bull. : Fr.) P. Kumm


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#1 MSN-VE

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Inviato 24 marzo 2006 - 12:45

SOCIETA’ VENEZIANA di MICOLOGIA
EX. 1017
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
________________________________________________________________________________

Inocybe lanuginosa (Bull. : Fr.) P. Kumm., Der Führer in die Pilzkunde: 80. 1871.

= I. nodulospora (Peck) Sacc. 1891
= I. ovatocystis Boursier & Kühner 1928
= I. lanuginosa var. ovatocystis (Boursier & Kühner) Stangl 1976

Cappello 20-45 mm, dapprima emisferico, poi convesso, quindi piano. Nei primi stadi di crescita d'un bel bruno carico, cioccolato, che in vecchiaia tende a sbiadire sul beige-ocraceo. Cuticola tutta feltrata anche con piccole squamette erette ben visibili. Lamelle annesse al gambo, moderatamente fitte, dapprima grigio-beige poi brunastre, col filo appena cigliato (vedi lente). Gambo 30-55 x 3-7 mm, per lo più cilindrico, alle volte ingrossato, spesso incurvato alla base, gradualmente imbrunente dalla sommità verso la base; superficie del tutto tomentoso-scagliosa; pruinoso solo all'estremo apice. Carne chiara negli esemplari giovani, imbrunente verso la base del gambo; debole odore spermatico o anche di scleroderma.

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#2 MSN-VE

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Inviato 24 marzo 2006 - 12:47

Spore 7.5-10 x 5.5-7 μm, da angolose a distintamente nodulose con 8-12 gibbosità coniche. Cistidi imeniali: 35-55 x 12-22 μm, solitamente ma non sempre numerosi, ovaliformi, piriformi, largamente clavati con breve peduncolo, con parete di 1-2 μm di spessore, subialina; cristalli se presenti di solito piccoli, aciculiformi, disposti in piccoli ciuffi. Caulocistidi limitati alla porzione sommitale del gambo. Epicute disposta in un trichoderma, costituita da ife 10-15 μm a parete spessa circa 1 μm; pigmento parietale incrostante di colore rosso-brunastro.

Habitat: su ceppaie marcescenti di conifera, solitamente da luglio a settembre.

Raccolte in erbario e.b.: Caviola 19.06.88 legit. E. Bizio; Val Gares 4.08.91 legit E. Bizio; Fondo
15.0./94 legit E. Bizio; Passo S. Pellegrino 29.08.94 legit E. Bizio; Moena loc. Fango 2.09.95 legit
E. Bizio; Canale d'Agordo 24.08.96 legit E. Bizio; Folgarida 10.09.99 legit R. Tassan; Val d'Otro
14.0./97 legit E. Ferrari; mostra di Budoia 19.09.98; Melere 21.07.01 legit E. Bizio & J.Vauras;
Canale d'Agordo loc. Col di Frena 1.09.04 legit E. Bizio (depositato in MCVE).

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#3 MSN-VE

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Inviato 24 marzo 2006 - 13:02

Osservazioni
I primi a dare un forte impulso allo studio di I. lanuginosa e del suo gruppo furono Boursier et Kühner nel lontano 1928, con un articolo che è ancor oggi considerato una della pagine fondamentali della letteratura riguardante il genere Inocybe. La situazione attuale del complesso lanuginosa è invece stabilita in un recentissimo lavoro di MATHENY & KROPP (2001) nel quale gli studiosi statunitensi si avvalgono dei risultati ottenuti dall'analisi della biologia molecolare.

A partire dai due pionieri francesi per finire ai due americani, questo gruppetto è stato studiato da un gran numero di autori che ne hanno dato, nel tempo, molteplici interpretazioni. Il problema di questo complesso è legato alla delimitazioni delle specie che lo compongono e, conseguentemente, alle relazioni ed al loro rispettivo grado di parentela.

Si tratta di un piccolo complesso di specie cortinate, fortemente naturale, chiamato "gruppo di I. lanuginosa" dalla maggior parte degli autori; viene invece detto "stirpe" da HEIM (1930) e da BON (1998). Esso è caratterizzato da piccole o medie dimensioni, da una superfìcie fortemente ornamentata da squamette erette, da colori bruni uniformi, da spore gibbose, dalla crescita per lo più su ceppaie marcescenti; a dispetto di questo quadro monotono di caratteri, che rende tutte le specie macroscopicamente indistinguibili, l'elemento cistidi costituisce l'unico valido mezzo di distinzione; in definitiva sono soltanto tre le entità che si riscontrano in natura alle nostre latitudini e che la letteratura ci rimanda con vari nomi:

1. specie priva di pleurocistidi e con cheilocistidi solo in minima parte a parete spessa: I. casimiri Velen. = I. leptophylla Atk.;
2. specie con pleurocistidi presenti, fortemente allungati o subcilindrici: I. lanuginosa var. longicystìs;
3. specie con pleurocistidi presenti, ovaliformi: I. lanuginosa var. ovatocystis.

Nel complesso di I. lanuginosa, la var. ovatocystis (o, come vedremo più avanti I. lanuginosa tout court), oggetto di queste note, si differenzia dunque per essere la manifestazione a cistidi metuloidi presenti ma corti e ovaliformi. La variabilità di questo fungo è stata messa bene in evidenza in un interessante lavoro di TRIGAUX (1980) nel quale il complesso di I. lanuginosa è concepito come una specie collettiva, capace di manifestarsi attraverso tre forme legate tra di loro da un numero indefinito di ulteriori intermedi. In realtà, a causa dello spiccato polimorfismo di questa specie, alcune raccolte inducono un certo imbarazzo: dimensioni delle spore e forma delle gobbe (che si vorrebbero leggermente differenti di varietà in varietà), tipologia e distribuzione dei cistidi, colori ed ecologia, sembrano essere tutti caratteri incostanti e fra loro indipendenti, capaci di caratterizzare forme di volta in volta inedite.

Il concetto di una unica specie provvista di tre forme (le sole per ora descritte ufficialmente) è molto interessante e largamente condivisibile, tanto da essere ripreso da BON (1998) che nella sua chiave separa le differenti forme: f. casimiri (= leptophylla), f. lanuginosa (= longicystìs), f. ovatocystis.

Questa pur affascinante ipotesi, è messa fortemente in discussione nel lavoro americano più sopra accennato, nel quale, oltre a non essere condiviso il grado di parentela a livello di forma tra le tre entità, viene rovesciata la priorità della forma identificata come tipica, che passa dalla longicystìs alla ovatocystìs! Inoltre, si è scoperto che la forma a cistidi allungati, la longycistìs degli europei, deve assumere il nome di I. stellatospora (Peck) Massee (1904): descritta come Agaricus stellatosporus da Peck nel 1874, questa specie americana è stata ricombinata nel genere Inocybe da Massee nel 1904.

Riassumendo dunque e cercando di comprendere altre tre specie per molti versi assimilabili al complesso di Inocybe lanuginosa, viene riportata di seguito una:

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#4 MSN-VE

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Inviato 24 marzo 2006 - 13:05

I. lanuginosa è specie cosmopolita: oltre che dall'Europa e dall'America Settentrionale, è pure segnalata dall'America Centrale e dal Giappone (KOBAYASHI, 2002). Nella letteratura italiana attinente il gruppo di I. lanuginosa, sono disponibili solo due contributi che riguardano la sua varietà (o forma che dir si voglia) “longicystìs"; questa specie, in seguito alle ricerche degli americani Matheny e Kropp (2001), deve ora essere chiamata più correttamente I. stellatospora. In un primo contributo PAPETTI (1988-89) fornisce fotografìa e descrizione; in un secondo, Bizio e Ferrari (1999) ne forniscono descrizione e tavola microscopica.

Letteratura consultata:
BIZIO E. e E. FERRARI - 1999: II genere Inocybe (Pr.) Fr. nel Verbano-Cusio-Ossola e in alcune zone limitrofe. Funghi e Ambiente n. 80-81.
BON M. - 1998: Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr.. 3ème partie. Doc. Myc. n. 111.
BOURSIER H. & R. KÜHNER - 1928: Notes sur le genre Inocybe. Bull. Soc. Myc. France n. 44.
KOBAYASHI T. - 2002: The taxonomic studies of the genus Inocybe. Nova Hedwigia, Beiheft 124.
MATHENY P.B. & B.R. KROPP - 2001: A revision of the Inocybe lanuginosa group and allied species in North America. Sydowia 53 (1): 93-139
PAPETTI C. - 1988-89: Inocybe lanuginosa. Boll. Gr. Micologico Carini Brescia n. 16-17.
TRIGAUX A. - 1980: Variabilité d'Inocybe ovatocystis Kühn.-Bours. Doc. Myc. n. 41.


E. Bizio
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