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Ramaria lutea


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#1 MSN-VE

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Inviato 25 maggio 2006 - 19:24

SOCIETA’ VENEZIANA di MICOLOGIA
EX. 995
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
________________________________________________________________________________

Ramaria lutea (Vittad.) Schild, Persoonia Vol. 9 (3): 411, 1977.

Sinonimi: Clavaria lutea Vittad., Descr. funghi mangerecci dell’Italia: 228, Tav. XXIX, fig. III,
1835.
Ramaria oblecta Britzelm., Hymenom. aus Südb. V. Teil: 288, fig. 19, 1887.

Carpofori: coralloidi, alti 60-120 mm, larghi 70-100 mm, densamente ramificati. Tronco basale non molto sviluppato, fino a 35 mm per altezza e larghezza (in alto), più o meno obconico, singolo ma talvolta formato da due-tre elementi saldati insieme, bianco, verso l’alto sfumato nel colore dei rami. Rami principali numerosi, larghi 5-15 mm all’attaccatura al tronco, assottigliati progressivamente verso l’alto e divisi sia in modo dicotomico sia in modo policotomico diverse volte, di sezione rotondeggiante o vagamente angolosa, lisci o leggermente solcati longitudinalmente. L’angolazione dell’attaccatura dei rami è quasi sempre acuta (selle a V), terminazioni apicali con 2-4 puntine più o meno smussate. Il colore dei rami è giallo zolfo chiaro con apici concolori con i rami o di un giallo un po' più vivo. Il fungo rimane immutabile alle contusioni. Carne bianca, immutabile, marmorizzata con il tempo umido, fragile nei ramoscelli apicali, più fibrosa nel gambo; odore erbaceo, sapore mite.
Polvere sporale: in massa giallo-ocra.
Reazioni macrochimiche: imenio ocra-arancio chiaro con idrossido di potassio 30% e idrossido di sodio 30%; grigio-verde chiaro con solfato ferroso; bruno-rosa chiaro con fenolo 5%; schiarisce con acido cloridico 24%, acido solforico 70% e acido acetico 50%; ocra-arancio con idrossido d'ammonio confezione commerciale. Negativi: lattofenolo, TL4, idrato di cloralio, alcol etilico 95° e reattivo di Melzer, quest'ultimo limitatamente alla carne della porzione basale del tronco.
Habitat: nei boschi di latifoglie ma anche misti con conifere.

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#2 MSN-VE

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Inviato 25 maggio 2006 - 19:24

Spore: (7) 7,4-9,5 (10,2) x (3,6) 3,9-4,5 µm, leggermente lenticolari, oblunghe-amigdaliformi viste di faccia, subcilindriche di profilo, ornamentate, giallastre in acqua, con apicolo evidente e parete sottile, iodio-negative; ornamentazione costituita da verruche basse ed arrotondate, disposte irregolarmente, talvolta a file, talora con brevi connessioni, distintamente cianofile in blu-cotone. Basidi: 40-60 x 6-10 µm, cilindrico-clavati, tetrasporici, con sterigmi lunghi circa 4 µm, privi di giunto a fibbia basale; basidioli frequenti, di dimensioni più ridotte, specialmente nella larghezza. Sistema ifale: monomitico, costituito da ife generatrici cilindriche, settate, larghe 2-12 µm, con rigonfiamenti ampollosi (larghi fino a 15 µm) e setti secondari, parete spessa 0,5 µm nei rami, fino a 1,5 µm nel tronco; ife gloeopore presenti, larghe 3-6 µm, con apici anche capitulati (larghi fino a 15 µm), cianofile in blu-cotone. Giunti a fibbia: assenti nei vari tessuti fungini.

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#3 MSN-VE

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Osservazioni
Per il tipico colore giallo zolfo chiaro e l'assenza di giunti a fibbia, Ramaria lutea trova naturale collocazione nella sez. Luteae Franchi & M. Marchetti, di cui è anche la specie typus.
Fra i taxa viciniori, solo Ramaria sanguinea (Pers.) Quél. condivide l'angolazione dei rami prevalentemente acuta, ma risulta diversa per la caratteristica di macchiarsi di rosso-porpora vinoso dove manipolata e con l'età, specialmente nel tronco, inoltre si differenzia per le spore mediamente più lunghe e per le differenti reazioni macrochimiche: imenio grigio-rosato con idrossido d'ammonio confezione commerciale, grigiastro con TL4; carne della porzione basale del ganbo debolmente positiva con il reattivo di Melzer.

Essiccata
MCVE 995. Leg. Gruppo di Studio A.M.B.-Muggia, 20.07.2002. Passo del Pura, Ampezzo Carnico (UD).

Bibliografia

FRANCHI P. & M. MARCHETTI - 2001: Introduzione allo studio dei funghi clavarioidi. Corso di aggiornamento per micologi 21: 1-69. 84° incontro del Centro Micologico Lombardo, Monte Barro, 20-05-2001.
FRANCHI P. & M. MARCHETTI - 2001 : Introduzione allo studio del genere Ramaria in Europa. Fungi non delineati raro vel haud perspecte et explorate descripti aut definite picti. Pars XVI: 1-104. Libreria Mykoflora, Alassio (SV).
FRANCHI P., M. MARCHETTI & M. ZUGNA - 2004 : Funghi clavarioidi VII. Il genere Ramaria in Carnia. Rivista di Micologia LXVII (3): 249-266.
RAILLÈRE M. & M. GANNAZ 1999: Les Ramaria européennes. Étude des espèces décrites en Europe. Clés - Descriptions - Comparaisons: 1-176. Fédération Mycologique Dauphiné-Savoie.
SCHILD E. - 1977 : Clavaria lutea Vitt. eine eigene Art. Persoonia Vol. 9 (3): 409-416.
VITTADINI C. - 1835: Descrizione dei funghi mangerecci più comuni dell'Italia e de' velenosi che possono co' medesimi confondersi: 228-230, Tav. XXIX, fig. III, 1835.


P. Franchi, M. Marchetti, M. Zugna
11.05.2006
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