Panaeolus subfirmus P. Karst., Hedwigia 28: 365 (1889)
Sinonimi:Panaeolus speciosus P.D. Orton, Notes R. bot. Gdn Edinb. 29: 108 (1969)
Diagnosi originale
Karsten , 1889. Hedwigia 28: 365-366.
Pileus carnosulus, firmulus, e convexoplanus, medio subdepressus atque subumbonatus, laevis, glaber, nitens, siccus, disco rugosiusculo, pallescens, saepe circa marginem zona fuliginea notatus, carne alba, 4-6 cm latus. Stipes fistulosus, rigidofragilis, subaequalis vel ex apice pedetentim attenuatus, flexuosus, glaber, pallescens, apice flocculoso-squamosus, 6-7 cm altus, apice 4-5 mm crassus. Lamellae adnexae, dente decurrentes, vel rarius adnatae, lanceolatae, atrae, circiter 3 mm latae. Sporae ovales, fuligineae et semipellucidae (sub lente), 12-14 = 7-9 mmm. Ad terram fimetosam in Mustalia. Saepe caespitosus. Ad Panaeolum papilionaceum proxime accedit.
MATERIALE STUDIATO: N. scheda: 3832; Data di ritrovamento: 23/07/2008; Località: Colle dell'Asino; Comune: Pietracamela (TE); Coordinate geografiche: 349 II:GR. SASSO D'ITALIA; Altezza slm: f. 4; Habitat: su sterco equino. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Descrizione della raccolta: parzialmente desunta dalle foto e dall'exsiccatum.
Pileo Ĝ 10-20 mm, allinizio emisferico quindi convesso-paraboloide e con lieve umbone appena abbozzato. Cuticola finemente vellutata, di color cuoio o ocra chiaro, con tonalità leggermente più scure al disco e al margine, igrofana. Margine non striato, non notati residui di velo. Lamelle mediamente fitte, larghe, ventricose, annesse, tipicamente maculate in gioventù, marroncino chiaro, con tendenza ad annerire a maturazione, filo lamellare distintamente più chiaro, da crenulato ad eroso. Lamellule presenti (1L/2-3l.). Stipite 45-70 x 2-4 mm, cilindrico, diritto o leggermente sinuoso, pruinoso nella parte apicale, striato longitudinalmente verso il basso, concolore al pileo o leggermente più chiaro. La base presenta unevidente feltro miceliare, bambagioso, di colore biancastro. In exsiccatum i colori pilici tendono a scurire fino a raggiungere toni bruno-rossastri, mentre lo stipite assume colori tendenti al bruno-grigiastro. Carne concolore al pileo, odore e sapore nontestati.
Descrizione micro.
Spore (14,87) 15,02-16,35 (16,75) x (10,08) 10,29-11,34 (11,92) µm, in media 15,69 x 10,81 µm, Q. (1,34) 1,38-1,52 (1,60), Q. medio 1,45; citriformi, alle volte subesagonali in proiezione frontale; ellissoidali, alle volte con la parete adiassale leggermente appiattita in proiezione laterale, parete spessa 1,50-1,85 µm, e poro germinativo centrale, appiattito o leggermente prominente con Ĝ 1,84-3,50 µm, lisce, di colore marrone scuro. Basidi (27,26) 28,37-36,51 (41,30) x (9,57) 10,16-14,25 (15,01) µm, in media 31,88 x 11,35 µm, tetrasporici, claviformi-peduncolati, con sterigmi 2,5-3,0 x 1,5-2,5 µm, tozzi e corti. Pleurocistidi assenti. Filo lamellare completamente sterile. Cheilocistidi (36,67) 39,20-57,04 (58,12) x (2,66) 2,9-9,84 (11,42) µm, cilindrici con un collo largo Ĝ 3,54-5,63 µm, da allargati fino a sub capitati allapice, con testa Ĝ (6,33) 6,38-8,66 (9,01) µm, molto sinuosi, in rari casi lageniformi. Trama lamellare regolare, costituita da ife con Ĝ 3,72-10 µm. Pileipellis di tipo imeniderma, formata da diversi strati sovrapposti di cellule claviformi misuranti 20-53 x 15-47 µm, frammiste ad altre sub globose Ĝ 15-50 µm. Pileocistidi (31,05) 31,11-45,03 (46,59) x (4,17) 4,74-7,07 (7,10) µm, abbastanza numerosi, cilindrici non flessuosi e con apice poco o per nulla capitulato, alcuni lageniformi, nella forma, più simili ai caulocistidi. Caulopellis formata da ife cilindriche, settate, con Ĝ 4,5-6,5 µm. Caulocistidi (31,83) 31,99-75,58 (82,19) x (3,99) 4,45-6,67 (7,75) µm, cilindrici, molto numerosi, meno flessuosi dei cheilocistidi e con apice poco o per nulla capitolato. Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma ma alquanto difficili da individuare a causa della loro rarità.
Osservazioni.
Allinterno del genere Panaeolus (Fr.) Quélet, la raccolta si colloca nel sottogenere Panaeolus, per avere le spore lisce e nella sezione Laevispora, per la concomitante assenza di velo. In questa sezione la specie che più si avvicina a P. subfirmus è P. cinctulus, (Bolct.) Saccardo 1887, entità con spore di misura decisamente inferiore nelle medie e con profilo di forma differente.
Bibliografia:
Bon M. & Cortequisse R. 2003. Clé de Détermination du genre Panaeolus (Fr.) Quélet. Documents Mycologique p. 75-93.
Cacialli G., Caroti V. & Doveri F., 1995. Funghi fimicoli e rari o interessanti del litorale toscano. Schede di Micologia 1. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Doveri F., 2004. Funghi fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Panaeolus subfirmus
Foto: Bruno de Ruvo
Panaeolus subfirmus
Foto: Bruno de Ruvo