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Inocybe dulcamara (s.l.)


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#1 marinetto

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Inviato 20 giugno 2012 - 19:16

Inocybe dulcamara (Pers.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 79 (1871)


Basionimo: Agaricus dulcamarus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 324 (1801).
Sinonimi: Agaricus dulcamarus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 324 (1801).
Agaricus uniformis Pers., Icon. Desc. Fung. Min. Cognit. (Leipzig) 1: tab. 15 (1798).

Inocybe delecta P. Karst., Bidr. Känn. Finl. Nat. Folk 32: 460 (1879).
Inocybe dulcamara f. squamosoannulata J. Favre, Ergebn. wiss. Unters. schweiz. NatnParks 5(33): 200 (1955).
Inocybe dulcamara var. axantha Kühner, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 71(3): 169 (1956) [1955].
Inocybe dulcamara var. homomorpha Kühner, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 71(3): 169 (1956) [1955].
Inocybe dulcamara var. squamosoannulata (J. Favre) Schmid-Heckel, Pilze in den Berchtesgadener Alpen, Nationalpark Berchtesgaden Forschungsberichte (Regensberg): 92 (1988).


Sistematica: Inocybaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

Quadro macroscopico della raccolta
Pileo 20-35 mm, all’inizio da subemisferico, quindi piano-convesso, infine spianato e leggermente depresso non umbonato o solo con lieve basso umbone ottuso, margine all’inizio involuto, intero, da giovane con esili resti di cortina. Pileipellis feltrato-vellutata, volentieri squamettata, fratturata concentricamente al disco dopo prolungata pioggia, di colore bruno-giallastro, bruno-rugginoso, più scura nella porzione discale.
Lamelle adnate, leggermente decorrenti per un brevissimo tratto, diritte, appena ventricosette in vecchiaia, piuttosto spesse, moderatamente fitte, inframezzate da lamellule; in gioventù di colore ocra chiaro, presto giallo-brunicce soffuse di verdastro, negli esemplari maturi brune; filo lamellare leggermente più chiaro, finemente crenulato.
Stipite 30-40 x 3-5 mm, subcilindrico, leggermente svasato all’apice, porzione basale di pari spessore, piuttosto snello e solitamente più lungo del diametro pileico; fibrilloso-lanoso, di colore ocra-chiaro, ocra-brunastro con l’età; la porzione superiore è rivestita da un velo cortiniforme di colore bianco, tendente a diradare verso il basso; all’inizio pieno poi fistoloso, infine cavo.
Carne ocracea, ocra-giallastra con sfumature verdastre nella porzione pileica.
Odore al momento nullo, decisamente di miele dopo breve stropiccio.
Sapore appena amarognolo dopo prolungata masticazione.

Quadro microscopico della raccolta
Spore (7,4) 8,5-11,2 (13,7) x (4,7) 5,1-5,9 (8,2) µm, in media 10,12 x 5,57 µm, Q. = (1,4) 1,6-1,9 (2,1, Q.m. = 1,82, Vol. = (100) 126-202 (495) µm³, Vol.m = 167 µm³, faseoliformi in proiezione laterale, da ellissoidi a subovoidi in proiezione ventrale, alle volte con leggera depressione suparailare, spesso con strozzatura mediana ed apice tronco-ottuso, lisce, ocracee in H2O, apiculo poco evidente. Da segnalare un’evidente eterosporia e dimorfismo sporale, presumibile conseguenza dovuta alla conformazione di cellule basidiali con 4-2-3-1 sterigmi.
Basidi (28) 30-37 (38) x (8) 9-10(11)µm, in media 34 x 9 µm, Q.m. = 3,7, Vol.m = 1516 µm³, clavati, tetrasporici e bisporici in parti più o meno uguali, più raramente trisporici o monosporici, ialini.
Cheilocistidi cellula terminale (12) 17-33 (43) x (5) 6-10 (11) µm, in media 26 x 8 µm, Q.m. = 3,42, Vol.m = 855 µm³, a parete sottile, ialini, non reattivi con NH4OH 6%, da cilindrici e più o meno flessuosi a clavati, raramente strettamente subutriformi o sublageniformi, ancor più rari quelli piriformi, da mono o plurisettati, cellula basale a forma di Opuntia, con lunga ifa incrostata, compenetrante la trama lamellare; a tratti molto numerosi, disposti lungo il filo lamellare, frammisti a basidi. Filo lamellare fertile. Pleurocistidi assenti.
Caulocute formata da ife parallele, cilindriche, settate, con diametro di 2-4 µm, pigmentate di giallo-brunastro e finemente incrostate quelle più esterne, ialine e non incrostate con diametro 5-10 µm, quelle interne.
Caulocistidi (13) 14-26 (28) x (5) 6-11 (14,2) µm, in media 20 x 8,5 µm, Q.m. = 2,4, Vol.m = 827 µm³, abbondantemente presenti in folti mazzetti ma limitati ai primi 2-3 mm dello stipite, ialini, non reattivi con NH4OH 6%.
Pileipellis disposta in cutis, formata da ife cilindriche, settate, misuranti (20) 30-61 (62) x (6) 7-11 µm, in media 45,5 x 8,5 µm, Q.m. = 5,4, Vol.m = 1863 µm³, presente un pigmento parietale di colore giallo-brunastro, fortemente incrostante; terminali affusolati con diametro 4-6 µm. Pileocistidi assenti.
Mediopellis poco differenziata, formata da ife parallele, cilindriche, settate, strozzate nella porzione mediana, misuranti (31) 33-60 (63) x (8) 9-15 (16) µm, in media 42 x 12 µm, Q.m. = 3,5, Vol.m = 3455 µm³, ialine.
Subpellis formata da ife cilindriche, settate, con diametro di 29-73 x 8-14 µm, media 50,5 x 10 µm, Q.m. = 5,18, Vol.m = 2707 µm³, ialine.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti del basidioma.

Osservazioni
Sistematicamente, I. dulcamara, si colloca nel Sottogenere Inosperma; Sezione Depauperatae; Sottosezione Dulcamarae.
Ad un primo momento, in ragione dei basidi in parte mono-bisporici, avevamo nominato la raccolta (non senza alcune perplessità), con l'epiteto di Inocybe dulcamara fo. peronata J. Favre 1955, specie tipica della microselva alpina, in quanto questa è l'unica Depauperatae trattata in una chiave (Bizio, Esteve-Rav. & Contu 2005) che comprende le Inocybe con questa caratteristica micromorfologica.
Nella sua chiave BON (1997), descrive Inocybe dulcamara fo. peronata J. Favre1955, come una entità priva di odore o con odore leggero; microscopicamente con cheilocistidi sparsi e di forma banale, tipicamente "dulcamaroidi", cioè a catena terminante con una cellula isodiametrica, sferopeduncolata o piriforme.
Per quanto riguarda la nostra raccolta, per la sua combinazione di caratteri, ci sembra significativamente diversa sia rispetto a I. dulcamara ss., sia rispetto a tutte le varietà e/o forme gravitanti attorno ad essa. Infatti, nelle nostre osservazioni abbiamo riscontrato basidi tetrasporici e bisporici in pari rapporti quantitativi; i cheilocistidi si sono dimostrati piuttosto variabili nella forma: subcilindrici, sinuosi, notevolmente stretti, il più delle volte monosettati, più raramente con uno o due setti, molto raramente con tre setti; mai catenulati con elementi terminali piriformi, come solitamente descritti nelle forme più tipiche di I. dulcamara. In quanto all'odore, dopo leggero sfregamento delle lamelle, abbiamo riscontrato un netto e persistente odore di miele.
In seguito ad uno scambio di opinioni con Enrico Bizio, mi sono convinto che la raccolta in oggetto, sebbene microscopicamente in parte riconducibile a Inocybe dulcamara fo. peronata (bisporia), a livello macromorfologico ed ecologico non era possibile mantenere l'originale ipotesi determinativa.
In conclusione, in attesa di ulteriori ritrovamenti che potranno confermare la combinazione di caratteri, è ragionevole archiviare provvisoriamente la raccolta in esame come semplice manifestazione bisporica di I. dulcamara

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco e secco reidratato in NH4OH 6%.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, ove necessario, si è adoperato Rosso Congo anionico per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari, KOH 5% per dilacerare i tessuti.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 200 unità, effettuate in proiezione laterale, senza tener conto dell’apiculo, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary.
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat e/o, se necessario, in studio, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 4847. Data di ritrovamento: 10/06/2012. Località: FORNI DI SOPRA. Comune: FORNI DI SOPRA (UD). Coordinate geografiche: 46°25'9.04"N 12°34'53.92"E. Altezza slm: 876. Habitat: Bosco di Picea abies e raro Pinus sylvestris, a terra tra il muschio. Determinatore: Zugna M. Legit: Zugna Sandra, Zugna Marino, Belladonna Roberto, Degrassi Lucio.
Data inserimento: 15/06/2012

BIBLIOGRAFIA
BON M. - 1997: Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. (1ème partie: sous-genre Inosperma Kühner. Documents Mycologique. Tome XXVII : Fasc. 105.
BIZIO E. - 1995: Alcune Inocybe più frequenti della zona alpine delle Dolomiti. RdM, Suppl. 2/1995, p. 3 – 60.
BIZIO E. & CONSIGLIO G. - 2002: Contributo alla conoscenza del genere Inocybe. Boll. AMER 56, XVIII, (2): 3-54.
Bizio, Esteve-Rav. & Contu - 2005: Inocybe rimosobispora. Micologia e Vegetazione Mediterranea, 20 (1): 3-12. 2005.
FERRARI E. - 2006: Inocybe alpine e subalpine. Funghi non delineati Pars 34-35-36. Edizioni Candusso.
KUYPER T.W. - 1986: A revision of the genus Inocybe in Europe. I. Subgenus Inosperma and the smoothspored species of Subgenus Inocybe. Persoonia Suppl. vol. 3: 109.
MARCHETTI M., G. MONTI., L. GORRERI & P. FRANCHI - 2001: Funghi di ambienti dunali. Indagine negli ecosistemi dunali del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli - Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze Botaniche.
STANGL J. - 1991: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. III: Inocybe. Trento.





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Inviato 20 giugno 2012 - 20:10

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In foto: pileipellis, H2O.

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Inviato 20 giugno 2012 - 20:11

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In foto: cistidi imeniali, H2O.

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Inviato 20 giugno 2012 - 20:13

Inocybe dulcamara s.l.

In foto: cistidi imeniali.

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Inviato 20 giugno 2012 - 20:14

Inocybe dulcamara s.l.

In foto: basidi, H2O.

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Inviato 20 giugno 2012 - 20:15

Inocybe dulcamara s.l.

In foto: basidi.

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Inviato 20 giugno 2012 - 20:16

Inocybe dulcamara s.l.

In foto: spore, H2O.

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Inviato 20 giugno 2012 - 20:17

Inocybe dulcamara s.l.

In foto: caulopellis, caulocistidi.

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