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Leucoagaricus purpureorimosus


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#1 marinetto

marinetto

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Inviato 22 marzo 2013 - 07:55

Leucoagaricus purpureorimosus Bon & Boiffard, Docums Mycol. 8(no. 29): 37 (1978)

 

Posizione sistematica: Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

 

Basidiomi di taglia medio-piccola, dal portamento snello e slanciato ma piuttosto esili e delicati, a struttura eterogenea, terricoli.

Descrizione macroscopica della raccolta

Pileo largo 15-60 mm, inizialmente globoso-campanulato, poi conico-convesso, papillato, infine espanso con leggera depressione peridiscale e largo e basso umbone centrale; margine intero o leggermente eroso. Cuticola liscia e viscosetta nella porzione discale e nell’umbone, da radialmente fibrillosa a squamosetta ed asciutta altrove, con l’età da dissociata a fortemente lacerata; in gioventù, quasi completamente di colore rosso con riflessi rosato-porporini e con umbone più scuro, quasi porpora-marroncino, con l’età più chiara, fino a rosa-ocracea. In vecchiaia, in seguito della lacerazione della cuticola, l’orlo e buona parte della zona marginale mettono a nudo la carne di colore bianco.               

Lamelle libere e distanti dallo stipite ma non collariate, leggermente ventricose, fitte, intercalate da lamellule di diversa lunghezza; inizialmente bianche, poi bianco-crema, non cangianti allo sfregamento, filo intero, concolore.

Stipite 40-60 x 5-15 mm, diritto o appena leggermente incurvato da un lato, svasato all’apice e base da leggermente allargata a clavata; molto finemente pruinoso nella porzione supranulare, glabro altrove, di colore bianco, leggermente giallo-ocraceo dove manipolato e con l’età,

Velo parziale (anello), infero, piccolo ma ben evidente, situato nella porzione mediano alta dello stipite, di colore bianco con l’orlo leggermente colorato di rosa-ocraceo

Carne poco consistente, bianca, non virante, appena leggermente ocracea negli stipiti degli esemplari adulti. Ai vapori di Ammoniaca carni e lamelle rimangono insensibile.

Odore di Lepiota cristata, sapore dolce.

Sporata bianca.                                                                                         

 

Descrizione microscopica

Spore (6,9) 7,8-8,8 (9,4) x (4,2) 4,4-4,9 (5,2) µm, in media 8,36 x 4,74 µm, Q. = (1,5) 1,6-1,8 (2,0); Q.m = 1,77; Vol. = (68) 85–112 (128); Vol.m = 98 µm³; in proiezione laterale amigdaliformi con mammellone apicale molto pronunciato, ovoidi in proiezione frontale, parete spessa, prive di poro germinativo o callus, debolmente metacromatiche, fortemente destrinoidi, apiculo laterale.

Basidi 19-25 x 8-9 µm, Vol.m = 923 µm³; claviformi, tetrasporici in una minima, ialini a contenuto granulare rifrangente.

Subimenio composto da una serie di cellule subisodiametriche.

Trama lamellare formata da ife cilindriche, più o meno inflate, ad andamento irregolare.

Cheilocistidi 30-59 (67) x 9-18 µm, Vol.m = 4735 µm³; multiformi, da claviformi a sublageniformi, subfusiformi o subotriformi, anche a forma di Opuntia; ialini, ricoperti spesso da cristalli di ossalato di Calcio, tappezzanti il filo lamellare.

Pleurocistidi non osservati.

Pileipellis (nella porzione discale) di tipo ixotricoderma, formata da lunghe ife settate, con terminali da subfusiformi a subcilindrici, misuranti 50-100 x 7-19 µm, Vol.m = 9595 µm³; frammiste alla base da ife più corte, strettamente clavate e da una subpellis formata da ife confusamente intrecciate e parzialmente ricoperte da pigmento incrostante.

Giunti a fibbia non osservati in nessun tessuto del basidioma.

 

Materiali e Metodi

Lo studio è stato compiuto su materiale fresco. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6 % per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari, Il reattivo di Melzer e il Blu Cresile brillante per testare destrinoidia e metacromasia delle spore. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale senza tener conto dell’apiculo ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .

Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in studio, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

 

Dati di raccolta ed Habitat: N. scheda: 4735. Data di ritrovamento: 16/09/2011. Località: Hotel Belveder (Lucjia). Comune: Izola (SLO). Coordinate geografiche: 45°31'50.80"N 13°37'52.46"E. Altezza s.l.m.: 77. Habitat: in vaso di piante coltivate. Determinatore: Zugna M. Legit: Tatjana Peterlin.

 

Osservazioni

La pileipellis in tricoderma con terminali differenziati, la presenza di ife gelificate nella porzione pileica discale, le spore amigdaliformi, papillate, prive di poro germinativo, medulla o callus porico, l’assenza di viraggi importanti nelle carni e la reazione ammoniacale negativa, collocano la nostra raccolta nella Sezione Rubrotincti, Sottosezione Rubrotincti (Bon 1993), all’interno della quale, la nostra specie, si fa riconoscere, macroscopicamente per i colori più carichi, microscopicamente per la forma delle spore e dei cheilocistidi.

Molto simile alla nostra raccolta e amante dello stesso habitat è

L. rubrotinctus Peck) Singer 1948, il quale possiede spore ellittiche, prive di un evidente papilla mucronata all’apice; altra specie vicina è L. rubroconfusus Migl. & Coccia 1994, anch’essa con spore ellittiche e prive di apice mucronato-papillato.

Altre specie appartenenti alla medesima sezione, anch’essi, privi di evidente papilla all’apice delle spore sono e L. purpureolilacinus Huijsman 1955.

Nella stessa sottosezione troviamo anche: L. glabridiscus (Sundb.) Wuilb. 1986, il quale possiede spore ellittico-fusiformi con apice scarsamente papillato, e L. subolivaceus Migl. & L. Perrone 1992, che possiede colori pileici olivacei, L. mairei Bon 1981, non possiede cheilocistidi.

Altre specie simili, incluse nella Sezione Rubrotincti, Sottosezione Trichodermi, a causa della pileipellis non gelificata sono: L. littoralis (Menier) Bon & Boiffard 1970; L. sublittoralis (Kühner ex Hora) Bon 1969, possiede una pileipellis non gelificata; L. wichanskyi (Pilat) Bon & Boiffard 1974, possiede una pileipellis non gelificata; L. griseus Heinem. 1979, presenta un pileo con colorazioni grigiastre.

La dott.sa Else Vellinga (VELLINGA 2001), ritiene L. purpureorimosus un sinonimo di L. purpureolilacinus Huijsman 1955, sostenendo che, le spore di maggior taglia e diversamente conformate di quest’ultimo, non sono caratteri sufficientemente discriminanti a separare le due entità a livello specifico. Al pari, numerosi Autori specialisti in Leucoagaricus ritengono sinonimi L. littoralis e L. sublittoralis ed ancora, L. sublittoralis e L. wichanskyi.

Noi, senza nulla togliere e senza nulla aggiungere, riportiamo quanto descritto in letteratura, aggiungendo la descrizione di questa raccolta e sottolineando la difficoltà di pervenire ad una determinazione certa, probabilmente dovuta ai molteplici punti di vista esposti dagli AA., dalle numerose sinonimie e, alle volte, forse, da descrizioni poco chiare.

                        

Bibliografia

Bizzi A. & G. Zecchin - S.V.M., ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA. SCHEDA N° 731.

Bon M. - 1993: Flora Mycologique d'Europe 3, Les Lepiote.

Breitenbach J. & F. KränzIin - 1995: Champignons de Suisse, tome 4

Candusso M. & G. Lanzoni - 1990: Lepiota s.l.

La Chiusa L. 1999 – S.V.M., Erbario Micologico del Museo di Storia Naturale di Venezia. Scheda N° 754.

Lonati G. 1991: Fungi mediterranei rariores. Micol. e Veget. Medit. vol 6, n°1: 8-9.

Vellinga E.- (2001): Flora Agaricina Neerlandica 5. Agaricaceae. Rotterdam: Balkema. 169 pp.

MIGLIOZZI V. – (1990): AMB XXXIII 3.

MIGLIOZZI, V. & MOHR, P. (1992). La sezione Rubrotincti Singer ss. str. del genere Leucoagaricus (Locquin) Singer. Micologia Italiana 2 1 (I): 37-65.

MIGLIOZZI V. – (1997): PAGINE DI MICOLOGIA.

 

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Photo by: Jože Močnik

 

 

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Inviato 22 marzo 2013 - 07:56

Leucoagaricus purpureorimosus Bon & Boiffard, Docums Mycol. 8(no. 29): 37 (1978)

In foto: pileipellis

 

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Inviato 22 marzo 2013 - 07:58

Leucoagaricus purpureorimosus Bon & Boiffard, Docums Mycol. 8(no. 29): 37 (1978)

In foto: cheilocistidi

 

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Leucoagaricus purpureorimosus Bon & Boiffard, Docums Mycol. 8(no. 29): 37 (1978)

In foto: spore rosso Congo amm.

 

 

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Inviato 22 marzo 2013 - 08:02

Leucoagaricus purpureorimosus Bon & Boiffard, Docums Mycol. 8(no. 29): 37 (1978)

In foto: spore Melzer.

 

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Inviato 22 marzo 2013 - 08:10

Leucoagaricus purpureorimosus Bon & Boiffard, Docums Mycol. 8(no. 29): 37 (1978)

In foto: spore, blu Cresile brillante.

 

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