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Coprinopsis lotinae


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#1 marinetto

marinetto

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:23

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

 

Basionimo: Coprinus lotinae Picón, Zizak 1: 2 (2002)

Sistematica: Psathyrellaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

 

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Diagnosi originale
Pileus
0,4-1,2 x 0,5-1,2 cm,  ovo-glanduliformis vel conico-campanulatus, anguste mammosus, albo-niveus vel griseascens, margine striata, sinuosa, floccosa vel appendiculata. Lamellae adnatae vel ascendentes, albae dein griseae vel nigropunctatae, ad extremum nigrescentes. Stipes 7,2-8,5 x 0,1-0,2 cm, cylindraceo, ad basim ± bulbilloso vel villoso, albo; velo f1occoso, copioso vel cortinoideo. Caro tenuis vel subnulla, inodora.
Sporae (11,5) 12-15(16) x 5-6,5(7) J.lm, QM = (1,9) 2-2,5 (3), cylindro-ellipsoidales vel subamygdaloides, poro germinativo centrali. Cheilocystidia lageniformia, usque 48 x 14-20 µm, pleurocystidia non aperta. Caulocystidia clavata vel lageniformia, usque 60(75) x 20(26) µm. Suprapellis subcellulosa, hyphis subglobosis 12-18 x 10-15 µm; velum hyphis ± elongatis 30-60 x 15-20 (30) µm, parietibus tenuibus. In sectione " Farinosi ", subsectione " Floccosi " disponenda.
Habitatio in dunis maritimis, sub Euca1yptus globulus, cum Ononis matrix. Exsiccatum nº POR 1998122101, in herbario Societatis Mycologicae Portugalete conservatur.

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La raccolta fa riferimento ad un gruppetto di una decina di esemplari a crescita gregaria ed in diversi gradi di sviluppo. Basidiomi molto esili, di piccole dimensioni e di forma tipicamente coprinoide, con carne inconsistente e senza odori e sapori particolari.

 

Quadro macroscopico della raccolta

Pileo alto 10-18 mm, largo 9-12 mm, all’inizio di forma ogivale, presto acuto-conico, quindi campanulato, mai espanso. Nei giovani esemplari totalmente ricoperto da un velo fioccoso-scaglioso di colore bianco, formato da ciuffi filamentosi appressati o leggermente sollevati, ben presto evanescenti e disgregati sulla superficie pileica.

Cuticola all’inizio di colore bianco, in seguito grigio chiaro. Superficie finemente striata fuorché al disco. Margine leggermente lobato, orlo finemente crenulato, delicatamente appendicolato da esili resti di velo. Non igrofano.

Lamelle adnate, ascendenti, diritte, mediamente fitte, intercalate da rade lamellule. All’inizio di colore bianco, presto grigiastre ed infine nere, filo lamellare finemente crenulato, evidentemente più chiaro.

Stipite 45-80 x 2-4 mm, sostanzialmente cilindrico, in qualche caso leggermente allargato nel mezzo, da diritto a sinuoso, fistoloso. Di colore bianco candido. Da giovane completamente ricoperto da resti di velo fibrilloso-strigosetti, in seguito nudo, sericeo, strigoso in basso. Base da leggermente allargata a bulbillosa, ricoperta ciuffi velari strigosi.

Carne quasi assente nel pileo, appena percettibile nello stipite, non “o solo parzialmente” deliquescente, bianca. Odore e sapore non significativi.

 

Quadro microscopico della raccolta
Spore (12,0) 12,9- 13,2 -15,1 (16,3) x (5,9) 6,3- 6,5 -7,0 (7,9) µm; Q. = (1,8) 1,9- 2,08 -2,2 (2,3), Vol. = (226) 276- 328 -376 (537) µm³, subamigdaliformi in proiezione laterale, cilindrico ellissoidi in proiezione frontale; al microscopio ottico di colore marrone scuro, testa di moro, nere nella polvere sporale. Apice tronco con poro germinativo centrale, diametro (1,6) 1,9- 2,1 -2,4 (2,5) µm, da appiattito a leggermente rigonfio; base più o meno conica con leggera depressione subapicale; parete spessa 0,5- 0,7 -0,9 µm, apicolo ialino e poco visibile. Episporio assente.

Basidi (15,4) 17,3- 20,21 -23,1 (23,8) x (9,4) 9,8- 11,42 -12,5 (12,7) µm; Q.m.= 1,78; Vol.m.= 1366 µm³, tetrasporici, clavati, privi di pedicello basale. Contornati da 4-5 pseudoparafisi.

Basidioli (esemplare completamente immaturo) (19,9) 22,7- 24,41 -28,5 (31,8) x (9,9) 10,2- 11,07 -12,9 (13,2) µm; Q.m.= 2,24; Vol.m.= 1721 µm³, clavati, provvisti di lungo pedicello basale.

Pseudoparafisi (12,2) 12,7- 15,42 -17,7 (19,1) x (8,6) 8,8- 10,13 -12,4 (13,4) µm; Q.m.= 1,46; Vol.m.= 927 µm³, cilindrico-clavate, prive di pedicello basale, alle volte subisodiametriche.

Cheilocistidi (28,8) 30,1- 37,07 -42,9 (44,4) x (10,3) 10,9- 12,45 -15,3 (19,8) µm, Q.m.= 2,86; Vol.m.= 3411 µm³, in massima parte da strettamente utriformi a lageniformi con apice ottuso, saltuariamente largamente utriformi, a ricoprire completamente il filo lamellare tanto da renderlo sterile.

Pleurocistidi non osservati.

Pileipellis (15,8) 17,7- 24,01-29,4 (31,3) x (13,3) 16,4- 23,51 -25,5 (28,4) µm, Q.m.= 1,13; Vol.m.= 6219 µm³, formata da un epitelio di cellule subglobose irregolarmente stratificate.

Pileocistidi non osservati.

Velo (25,4) 32,6- 43,41 -69,4 (84,0) x (9,9) 11,4- 20,09 -25,2 (27,7) µm, Q.m.= 2,57; Vol.m.= 11215 µm³, formato da ife cilindriche, inflate, più o meno catenulate, leggermente ristrette ai setti e con parete sottile, articoli terminali da subcilindrici a subfusiformi, con apice più o meno attenuato.

Caulopellis disposta in cutis, formata da ife cilindriche, cortamente settate, larghe (3,1) 3,8- 5,45 -7,4 (8,4) µm.

Caulocistidi (35,2) 35,7- 43,35 -66,3 (68,1) x (10,9) 11,0- 12,88 -15,8 (16,3) µm. Q.m.= 3,75; Vol.m.= 4639 µm³, da lageniformi con apice più o meno ottuso a strettamente utriformi; frammisti ad altri a tipologia claviforme o largamente utriforme (14,3) 15,0- 18,97 -27,8 (28,0) x (9,6) 10,2- 13,04 -16,6 (17,7) µm. Q.m.= 1,59; Vol.m.= 2042 µm³, disposti in folti mazzetti all’estremo apice dello stipite.

Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti da noi investigati.

Materiali e metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco e secco reidratato con KOH 2%. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale e senza tener conto dell’apiculo, ottenute da sporata o prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat, con l’ausilio di una fotocamera Reflex Canon EOS D60 + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex Canon EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

 

Habitat e Raccolte studiate

N. scheda: 2861. Data di ritrovamento: 24/08/2005. Località: SANTA BARBARA. Comune: MUGGIA (TS). Coordinate geografiche: 131-414: S. BARBARA. Altezza slm: 150. Habitat: Ai margini del sentiero, in un boschetto di latifoglia mista, Quercus pubescens, Ostrya carpinifolia, Carpinus orientalis, Fraxinus ornus, su terra nuda. Legit: Zugna M. Determinatore: Zugna M.

 

Osservazioni

A prima vista, C. lotinae è molto simile ad una Psathyrella, fatto sta che al momento della raccolta e dopo un primo esame l’avevo scambiata per un’appartenente a questo genere [Vedi nel forum http://www.ambmuggia...la-badiophylla/], laddove, tra l’altro, esprimevo i miei dubbi a proposito dell’incerta determinazione del taxon lì presupposto.

Ultimamente, sfogliando la rivista del G.E.M.A., notai l’articolo pubblicato da (Sammut & Melzer 2012) e la stretta correlazione tra la specie ivi descritta e la mia raccolta di quel tempo.

Un eventuale dubbio determinativo potrebbe sorgere andando a confrontare C. lotinae, con Psathyrella marcescibilis var. virginea J.E. Lange ex Surault, Tassi & Coué, 2004.

Per quanto concerne le eventuali caratteristiche differenziali tra i due taxa “pur non avendo a disposizione esemplari di P. marcescibilis var. virginea”, ho tentato un paragone riassumendo i dati desunti dalla bibliografia in mio possesso.

In Doc. Myc., gli Autori (Surault, Tassi, & Coué, 2004), validano Psathyrella lactea fo. virginea J.E. Lange 1936, ricombinandola in P. marcescibilis var. virginea. Nella seguente descrizione delle caratteristiche microscopiche, per quanto riguarda la forme e le dimensioni dei basidi, essi citano testualmente: basides tétrasporiques, clavés à sphéropédunculées souvent pourvues d’un long pédicelle, 25-40 x 11,5-14 µm. Per quanto riguarda i cheilocistidi essi vengono descritti utriformes, certaines étroitement, mais en majorité plutôt trapues 40 x 10-20 µm. Inoltre, non viene citata assolutamente la presenza di pseudoparafisi.

Per contro, nell’esaminare esemplari adulti della nostra raccolta, i basidi “maturi e provvisti di sterigmi ben pronunciati”, sono risultati tozzi, completamente privi di peduncolo, molto corti e con misure nettamente inferiori.

I cheilocistidi si sono dimostrati con tipologie simili ma con percentuali completamente opposte. Infine, le pseudoparafisi sono risultate molto evidenti e numerosissime. Per quanto riguarda gli altri caratteri microscopici, se pur con qualche minima differenza, potrebbero rientrare nel range di C. lotinae.

Per quanto riguarda le caratteristiche macroscopiche, riferendoci agli schizzi in fig.1, essi sembrano raffigurare esemplari moderatamente più tozzi, pileo con papilla ottusa, cuticola solo brevemente o per nulla striata, velo incospicuo; lo stipite degli esemplari piccoli ricorda più una pruinosità o una forforosità, mentre l’habitus d’insieme ricorda quello di Inocybe geophylla.

Nelle foto in pl. 1, gli esemplari dimostrerebbero qualche similitudine con quelli di C. lotinae, purtroppo, la poca definizione e l’eccessiva miniaturizzazione delle didascalie vanificano ogni tentativo d’interpretazione e non ci permette di avanzare altre ipotesi oltre al fatto che non si nota alcun velo e nessuna striatura pileica.

Ma non per questo asseriamo che le specie sono identiche.

Dal punto di vista sistematico concordiamo per quanto riguarda la posizione generica all’interno del genere Coprinopsis, rimaniamo incerti sulla sua odierna sistemazione a livello infragenerico.

Facciamo notare che al momento in cui siamo andati ad osservare basidiomi completamente immaturi “la dove i basidi erano completamente privi di sterigmi o questi erano appena accennati” e indicati come basidioli, abbiamo constatato una loro costante forma sferopeduncolata con netta presenza di un lungo piede, il che ci ha portato a constatare misure ben superiori a quelle dei basidi maturi. Ciò indica chiaramente che nell’arco del loro sviluppo i basidi mutano considerevolmente di forme e dimensioni.

Visto ciò, perché non associare a questo mutamento anche altre cellule imenoforali “e non solo!”.

Soprattutto per quanto riguarda le Coprinaceae e riconoscendo il fatto della difficoltà di studio causato dalla veloce deliquescenza degli stessi, impossibilitati o quasi ad usare esemplari maturi, si usa essiccare esemplari immaturi su cui poi effettuare lo studio e di conseguenza a riportare le misure di cellule “probabilmente”, non ancora pienamente sviluppate. Quindi, onde chiarire “il modus operandi”, sarebbe buon uso specificare se le misure sono state eseguite su esemplari maturi o immaturi e questo dovrebbe essere fatto presente e riportato nei Materiali e metodi di studio.

               

Bibliografia
Bogart, 1979: The Genus Coprinus in Western North America, part II: Section Lanatuli. MYCOTAXON Vol. VIII, N° 1, pp. 243-291.
Index Fungorum: <http://www.indexfung...Names/Names.asp>
Mycobank: http://www.mycobank....?Table=Mycobank

Malençon G. & Bertault R., 1970. Flore des champignons supérieurs du Maroc, tome 1. Trav. Inst. Scient. Chérifien et Faculté des Sciences de Rabat, pag. 206-208 e 214-216.

Noordell. M.E., Kuyper Th. W. & E. C. Vellinga, 2005: Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6.
Orton P.D., 1972: Notes on British Agarics: IV, Notes From The Royal Botanie Garden, Edinburgh 32-135-150.
Orton P.D. & R. Walting, 1979: Coprinacee Part 1: Coprinus, British Fungus Flora 2, Edinburgh. 1979.
Picón, R.M. 2003: Coprinus lotinae. Une nouvelle espèce saprophyte, sur Eucalyptus, du littoral cantabrique. DM XXXII fasc. 126):31-36 jan. 2003.

Picón González, R. 2011. Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, comb. nov. (Psathyrellaceae). Zizak 7: 43-45. (Tax, Coprinopsis, Bi, S).

Sammut C. & Melzer A., 2012: PSATHYRELLACEAE da Malta, una ricognizione preliminare. Micol. Veget. Medit., 27 (1): 33-44. 2012.

Surault, J.L.  Tassi G.  & Coué B., 2004: redécouverte et validation de Psathyrella lactea var. virginea DM XXXIII fasc. 132 déc. 2004.

Uljé' C. B. & M. E., Noordeloos, 1997: Studies in Coprinus IV. Persoonia 16: 265-333.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:34

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: elementi del velo e pileipellis

 

 

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#3 marinetto

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:35

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: elementi del velo e pileipellis a livello del disco.

 

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#4 marinetto

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:36

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: cheilocistidi, filo lamellare

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:37

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: cheilocistidi, basidi, pseudoparafisi.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:38

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: cheilocistidi, basidi, pseudoparafisi P.H.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:40

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: basidi, pseudoparafisi.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:41

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: basidi, pseudoparafisi, P.H.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:41

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: basidi, pseudoparafisi in esemplare completamente immaturo.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:42

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: spore, P.H.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:43

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: spore.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:44

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: caulopellis, caulocistidi.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:45

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: caulocistidi P.H.

 

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Inviato 03 aprile 2013 - 18:46

Coprinopsis lotinae (Picón) Picón, Zizak 7: 45 (2011)

In foto: caulocistidi, P.H.

 

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