Plicaria endocarpoides (Berk.) Rifai, Verh. K. ned. Akad. Wet., tweede sect. 57(3): 255 (1968)
Basionimo: Peziza endocarpoides Berk., in Hooker, Bot. Antarct. Voy. Erebus Terror 1839-1843, II, Fl. Nov.-Zeal.: 199 (1855)
Sinonimi: Barlaea endocarpoides (Berk.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 8: 118 (1889).
Barlaeina endocarpoides (Berk.) Sacc. & Traverso, Syll. fung. (Abellini) 19: 139 (1910).
Detonia leiocarpa (Curr.) Sacc. [as 'lejocarpa'], Syll. fung. (Abellini) 8: 105 (1889).
Galactinia leiocarpa (Curr.) Le Gal, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 78: 212 (1962).
Peziza endocarpoides Berk., in Hooker, Bot. Antarct. Voy. Erebus Terror 1839-1843, II, Fl. Nov.-Zeal.: 199 (1855).
Peziza leiocarpa Curr. [as 'lejocarpa'], Trans. Linn. Soc. London 24: 493 (1864).
Plicaria leiocarpa (Curr.) Boud., Hist. Class. Discom. Eur. (Paris): 50 (1907).
Plicariella leiocarpa (Curr.) Rehm, in Winter, Rabenh. Krypt.-Fl., Edn 2 (Leipzig) 1.3(lief. 43): 994 (1894) [1896].
Sistematica: Pezizaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Pezizomycotina, Ascomycota, Fungi
Descrizione macro della raccolta
Ascoma largo 30 mm, appiattito, ondulato, a tratti parzialmente diviso da lobi appressati tanto da far pensare a più apoteci fusi tra loro sessile.
Superficie imeniale da liscia a leggermente corrugata, di colore brunastro, bruno-rossastro.
Superficie esterna da ocracea a ocraceo-bruniccia, in seguito; margine da intero a finemente eroso, più o meno fessurato per vetustà.
Carne bianco-brunastra; di consistenza cassante; punta con uno spillo non secerne alcun siero.
Odore non significativo.
Descrizione microscopica della raccolta
Spore (8,4) 8,7- 8,99 -9,5 (10,1) x (8,1) 8,4- 8,76 -9,4 (9,8) µm; Q. = (0,9) 1- 1,03 -1,0 (1,1); Vol. = (308) 330- 335,4 -435 (509) µm³, sferiche, lisce, sostanzialmente prive di guttule, contenenti una granulazioni plasmatiche interna. Spesso con una vistosa bolla di de Bary.
Aschi 214-225 x 9,8-10,6 µm, cilindrici, con base pleurorinca, contenenti otto spore uniseriate. J+, l’amiloidia non è strettamente apicale ma, sebbene non sempre ben manifesta, essa è diffusa su tutta la parete dell’asco,
Parafisi larghe 3-4 µm, filiformi, semplici, in alcuni casi con setto terminale bifido, apice clavato, spesso 8-9 µm, rivestito da una sostanza mucosa giallastra.
Imenio spesso in media 240 µm, molto scuro (brunastro).
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne (compresi gli aschi), misurava all’incirca 1800 µm, abbiamo riscontrato 4 strati così differenziati:
1/ Subimenio spesso in media 90 µm, a textura intricata formato da ife cilindriche, spesse 5,0-6,7 µm, con tendenza a passare a globulosa-angularis composto da elementi subisodiametrici 8,9-17,3 x 8,4-13,0 (l’insieme non ben differenziato dalla struttura sottostante).
2/ Excipulum medullare superiore spesso 890 µm, a textura globulosa-angularis tendente ad intricata, formata da cellule subglobose 13,4- 26,6 -57,7 x 16,6- 22,4 -40,2 µm, e da ife spesse 5,2- 7,7 -9,6 (9,7) µm.
3/ Excipulum medullare inferiore spesso 420 µm, a textura intricata, formata da ife cilindriche 4,0- 6,1 -11,5 µm.
4/ Excipulum ectale spesso 150 µm, a textura globulosa tendente a globulosa-angularis, formato da cellule subglobose, misuranti 13,8- 21,8 -31,2 x 11,5- 16,3 -20,2 µm. Questo insieme, visto in sezione, si dimostra più scuro dello strato soprastante.
Osservazioni
Plicaria endocarpoides è specie pirofila, amante dei luoghi interessati dagli incendi. Spesso confusa con specie del genere Peziza, si differenzia da queste per l’amiloidia diffusa e non apicale degli aschi e per le spore sferiche.
All’interno del Genere, Plicaria endocarpoides è l’unica a possedere spore completamente lisce.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6 %, Floxina anionica, per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento dell'amiloidia degli aschi, il Blu Cotone lattico, a caldo, per evidenziare l’ornamentazione delle spore.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, ottenute da sporata o prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macroscopiche sono state effettuate sia in habitat che in laboratorio. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina di una fotocamera Reflex Canon EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 5034. Data di ritrovamento: 04/05/2013. Località: Male Loce. Comune: Hrpelie (SLO). Coordinate geografiche: 45°32'24.53"N14°06’05.33”E. Altezza slm: 565. Habitat: Bosco di Pinus sylvestris, sopravvissuto ad un incendio del 2012; in terra mista a resti carboniosi. Legit: Močnik Jože. Determinatore: Zugna Marino.
Data inserimento in erbario: 09/05/2013.
Bibliografia
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Dougoud R. 2001 - Clé des discomycétes carbonicoles. Documents Mycologiques Tome XXX n° 120 2001
Franchi, P., Gorreri, L., Marchetti M. & G. Monti -1992- Funghi e cenosi di aree bruciate. Pisa. 149 pp.
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M. -1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.