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Lamproderma carestiae ?


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19 risposte a questa discussione

#1 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:03

Nivicoli, su fili d’erba appassiti. Piuttosto piccoli, sempre inferiori ai due millimetri, tutto compreso.

Foto N°1

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  • lamproderma_5051107f.JPG

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#2 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:04

Tra subsferici ed ovoidi

Foto N°2

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  • lamproderma_5051108f.JPG

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#3 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:05

Si intuisce un capillizio scuro che si schiarisce alle estremità esterne

Foto N°3

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  • lamproderma_5051109f.JPG

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#4 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:07

Nerastri iridescenti

Foto N°4

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  • lamproderma_5051110f.JPG

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#5 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:08

Si intuisce una columella non capitulata ma piuttosto rastremata alla sommità

Foto N°5

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  • lamproderma_5051111f.JPG

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#6 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:09

La vediamo infatti sotto il vetrino

Foto N°6 (cornice blu alta 500 um)

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  • 5051107DEa.jpg

Messaggio modificato da renato, 27 maggio 2005 - 16:12

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#7 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:11

Vediamo anche l’ipotallo membranoso

Foto N°7 (cornice grigia a 1x1 mm)

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  • 5051107E3a.jpg

Messaggio modificato da renato, 27 maggio 2005 - 16:13

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#8 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:14

All’attaccatura il capillizio si espande in larghe placche

Foto N°8 (cornice marrone alta 100 um)

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  • 5051107B0B.jpg

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#9 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:16

Nella zona mediana intricato e scuro

Foto N°9

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  • 5051107B0a.jpg

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#10 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:18

Vediamo bene la decolorazione delle estremità

Foto N°10

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  • 5051107BBa.jpg

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#11 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:19

Un frammento di peridio ocra rosato

Foto N°11 (

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  • 5051107BDa.jpg

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#12 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:22

Spore tra 13 e 14 um, non reticolate, finemente setolose, con zone più chiare.

Foto N°12 (cornice verde a 50x50 um)

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  • 5051107A0a.jpg

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#13 renato

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Inviato 27 maggio 2005 - 16:24

Non è la raccolta che mi ha chiesto di postare Franco e della quale non ho ancora fatto la microscopia. Sulla scorta dell’Ing (l’unico testo che posso consultare) mi pare che anche questo possa essere carestiae in una delle sue forme o varietà. Le spore però mi sembrano troppo grandi. Comunque più campioni esamino, più mi si confondono le idee :) !

A proposito Franco, sbaglio o mi avevi detto tu che proprio su carestiae e sauteri Ing aveva confuso le carte ?
Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#14 Viktor

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Inviato 27 maggio 2005 - 19:35

Per questa specie le cose sono abbastanza controverse ed un tantino confuse.

Premesso che si tratta di un gruppo complesso, il gruppo Ovoideum - Carestiae

Seguendo le chiave e quanto espresso da Marianne Meyer la sequenza dovrebbe
essere questa:

Specie con spore echinulate o +/- spinulose il più sovente > 12 micron.

Spore 12 - 15 micron; sporangi il più delle volte stipitati, tendenza globoso ovoidale.
Lamproderma ovoideum var. ovoideum

Spore 11 - 12 micron; sporangi orrotondati, cortemente stipitati, non zonati,
a dominante bronzea. Capillizio di aspetto a raggiera
Lamproderma carestiae.

Dalle dimensioni delle spore segnalate da Renato sembrerebbe più un
L. ovoideum.

Almeno questa è la conslusione delle chiavi da me seguite.
Cerco di trovare altro, ed anche una foto.....se la trovo.

Viktor

#15 Franco

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Inviato 30 maggio 2005 - 07:41

ahi ahi ahi...


e no Victor, grazie a Marianne, Moreau, Narducci, Orsino e un po' anche me, le cose non sono più controverse ne confuse

(solo per questa specie, per le altre il caos regna sovrano).

L.ovoideum è una specie variabile

L.carestiae anche

L.ovoideum ha spore da punteggiate ad echinulate

L.carestiae da altamente reticolate a incompletamente reticolate

L.ovoideum ha il peridio che si pela (come in fotografia)

L.carestiae ha il peridio che rimane a pezzetti sul capillizio (come in L.atrosporum)

L.ovoideum ha colorazione iridescente da azzurro a bronzo (a seconda della temperatura di sporificazione)

L.carestiae è rigorosamente grigio metallizzato

L.ovoideum ha spore color testa di moro

L.carestiae ha spore nero opaco


Le chiavi che hai tu e che seguivo anch'io fino all'ultima volta che ho parlato a Marianne, sono ormai da rifare.

Come già detto più volte, ho ancora le idee confuse sul genere Lamproderma, tuttavia, su L.carestiae le ho chiarissime ed inequivocabili.

Per determinare la specie postata da renato dovrei leggermi ancora qualcosa...

Ma sicuramente non è L.carestiae.


Ciao a tutti
Franco Bersan
Gruppo AMB Venezia
Museo di Storia Naturale di Venezia

#16 patrizia

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Inviato 30 maggio 2005 - 18:08

, ho ancora le idee confuse sul genere Lamproderma,

Visualizza Messaggio

figuratevi io!!!
comunque,Renato credo di aver "isolato" tra i vari mie "cartoccini" di mixo il L. pulchellum, anche la microscopia mi sembra corisponda a quanto avete detto sul forum:purtroppo non sono in grado di farvela vedere,perchè come ho già detto da una qualche parte del Forum, mi sto dando da fare per trovare una Digitale compatta(per la gioia di Marino) al giusto prezzo (ma non è facile) da applicare sul nostro microscopio .Con la mia reflex e anche con quella dig. di Giancarlo, il movimento dello specchietto mi da un leggero effetto mosso che rovina sempre l'immagine.

Il L. pulchellum che ho è come il tuo sempre su Cirsium, probabilmente l'abbiamo raccolto nello stesso luogo. Appena troverò la Dia te la mostro.
Non sono in grado ,per ora di dirti nulla di più
Ciao
patrizia
Modena

#17 Viktor

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Inviato 31 maggio 2005 - 07:21

Caro Franco,
su una cosa concordiamo ed è, grazie a Pierre-Arthur Moreau che ha ritrovato e studiato il typus di Lamproderma carestiae, che le idee sono ora più chiare.

Siamo d'accordo che non si tratta del L. carestiae.

Però il gruppo ovoideum-carestiae rimane ancora itricato ed in parte da definire.

Le chiavi di Marianne Meyer sono in continua evoluzione, non è che siano da rifare ma periodicamente vengono aggiornate con il progredire del lavoro collettivo fatto
con Bozonnet & Poulain ecc. La parola definitiva (?) verrà data quando vedrà la lucen il loro libro (2006?), le chiavi che generosamente ci passa annualmente sono le ultime in ordine di tempo e di studi.

Il gruppo del Lamproderma atrosporum, nel quale è compreso il L.carestiae,
viene studiato attualmente da Marianne che ne propone (ad interim) la creazione
di un nuovo genere chiamato Meriderma, dovrebbe contenere almeno 7-8 specie e varietà.

Su tutta la questione io consoco solo il lavoro di Marianne & C., non conosco i
contributi di Narducci, Orsino, che da quando è in pensione non segue più i
Mixo, e di Bersan, mi farebbe piacere leggere qualcosa dove lo trovo ?

Per chiudere, siamo d'accordo che non si tratta di L. carestiae, su questo ora
le idee sono chiare.

Ma allora che cosa è ?

La mia impressione che sia vicino a L.ovoideum (gruppo) e per te
cosa può essere ?

Viktor

#18 Franco

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Inviato 31 maggio 2005 - 07:23

:wub: quando le specie si trovano con difficoltà i nomi proliferano... ^_^
Franco Bersan
Gruppo AMB Venezia
Museo di Storia Naturale di Venezia

#19 Franco

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Inviato 31 maggio 2005 - 09:07

grazie a Pierre-Arthur Moreau che ha ritrovato e studiato il typus di Lamproderma carestiae, che le idee sono ora più chiare.


No.

Grazie a Marianne che ha studiato

La copia di Genova e di Lucca dell'Erbario Crittogamico italiano

Il Typus che era andato perso con tutto il materiale di DeNotaris ed è stato ritrovato dalla Antonella Bartoli di Roma che cercava licheni.

P.A. ha solo trovato il canale per poter avere in prestito (a me negato) il campione...
senza toglier nulla a lui che è sicuramente la miglior speranza europea in campo micologico...

Nerducci ha fornito protologo e campioni di Lucca, Orsino quelli di Genova e per quanto riguarda Bersan, ha solo fatto da tramite cercando tra i vari erbari dove poteva esser finito il materiale di DeNotaris.

Piuttosto, sarebbe bello, andare a trovare Patrizia e Giancarlo e cercare là vicino l'erbario di Carestia... sai quanti nivicoli!
Franco Bersan
Gruppo AMB Venezia
Museo di Storia Naturale di Venezia

#20 Viktor

Viktor

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Inviato 01 giugno 2005 - 14:10

Comunque sia, non è importante la paternità del ritrovatore.

E' invece interessante che i francesi non abbiano remore a divulgare le notizie
come nel caso del L. carestiae, e facciano circolare foto e studi di microscopia.

Viktor

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