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Phisarum...quasi vernum


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17 risposte a questa discussione

#1 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:40

Nivicolo.Su vecchi steli e fiori di Cirsum.In gran parte sporocarpi con qualche breve plasmodiocarpo. Ci sono anche alcuni plasmodiocarpi lunghi che però più che consistere in un "serpentone unico" sembrano derivare dalla fusione di più sporocarpi adiacenti.

Foto N°1

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Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#2 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:43

Chiaramente sessili e senza tracce visibili di ipotallo. Si nota anche come il peridio calcareo sia abbastanza lucido

Foto N°2

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Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#3 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:44

Il capillizio è formato da grossi noduli bianchi.

Foto N°3

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Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#4 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:46

Oltre ai grossi noduli formati da granuli di calcare, il capillizio presenta anche un notevole sviluppo delle strutture esili di connessione.

Foto N°4 (cornice marrone alta 100 um)

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Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#5 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:48

Qui vediamo un po’ tutto quello che c’è da vedere, compreso, a destra, un pezzo di peridio.

Foto N°5

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#6 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:51

Vediamone un lembo più consistente. Vista la quantità relativamente scarsa di granuli di calcare questa struttura dovrebbe essere trasparente per cui forse in realtà si potrebbe trattare dello strato membranoso interno di un peridio doppio.

Foto N°6

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#7 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:54

Spore e peridio connettivo, inaspettatamente abbondante.

Foto N°7

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#8 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 22:56

Spore punteggiate, bruno scuro. Diametro attorno agli 11-12 um.

Foto N°8 (cornice verde a 50x50 um)

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#9 renato

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Inviato 06 giugno 2005 - 23:01

Rispetto al Physarum vernum appena presentato le differenze non sono grandissime , ma ci sono: sporangi prevalentemente sporocarpi, peridio (forse doppio) con decorazioni più smussate e quasi lucide, noduli del capillizio più grandi e più radi. Potrebbe essere ancora vernum , ma forse Franco ha qualcosa da dirci :tdc: .
Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#10 Franco

Franco

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Inviato 07 giugno 2005 - 07:43

Questa è una specie che conosco ancora poco.

I francesi considerano alcune specie di Badhamia all'interno dell'aggregato Physarum vernum.

Mi aspetterei qualcosa di più da arte di Victor che bazzica da quelle parti e dovrebbe avere sottomano qualcosa che Marianne aveva dato a tutti a S.Paul un paio d'anni fa'

Dovrei averlo anch'io, ma in questo momento non ho l'accesso a quelle cose, sono raccolte straniere e quindi vengono dopo la Calabria e l'Abruzzo...

vedo di recuperarlo, se arrivo, questi giorni.
Franco Bersan
Gruppo AMB Venezia
Museo di Storia Naturale di Venezia

#11 Viktor

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Inviato 07 giugno 2005 - 19:25

Seguendo quanto divulgato da Marianne Meyer, io ho l'impressione che si tratti di

Badhamia panicea var. nivalis

molto caratteri corrispondono, Marinne scrive " specie con tendenza globulosa
peridio nettamente rugoso, può apparire come un doppio peridio" poi le
spore, spinulose, regolari come decorazione, scure con un diametro di
(11) 12 - 13 (14) micron, più grandi di Physarum vernum che superano di
poco i 10 micron.

Cresce su steli, erbe secche ed è stato trovato sovente su Cirsium spinosissimum

Molto più raro è invece una specie simile Badhamia alpina che ha spore più
piccole 10-12 micron, che si presentano con una decorazione composta da gruppi di verruche molto nette. Anche questa specie nivale cresce su Cirsium.

Sarebbe molto interessante mandare un campione a Marianne Meyer, di questa
specie io non ho alcun riferimento bibliografico, forse questa varietà non è ancora
stata pubblicata. Visto come stanno le cose si tratterebbe di un ritrovemento molto
interessante.

Io sarò assente per qualche giorno ci sentiamo al mio ritorno.

Ciao

Viktor

#12 renato

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Inviato 08 giugno 2005 - 15:43

Naturalmente sarei molto felice di mandare il campione a Marianne Meyer e scoprire che lei lo trova interessante. Comunque esiste un’alternativa forse non equivalente , ma che credo debba venir esplorata e cioè molto banalmente segnalare a M.M. questa scheda (Viktor e Franco conoscono certo i canali) e chiederle di esprimersi su quello che è stato mostrato.
E’ un mio chiodo fisso: capisco che fino a ieri, quando la documentazione si doveva limitare a schizzi a mano libera e qualche foto macro e micro, l’unica strada era quella dello scambio diretto dei campioni, ma ora credo che le cose siano cambiate.
Le immagini ultra macro che si possono ottenere con l’aiuto del computer mostrano livelli di dettaglio che prima erano impensabili (perlomeno a livello routinario) e le immagini micro sono disponibili in quantità pressoché illimitata. In tali condizioni dovrebbe essere possibile l’identificazione sulla base delle sola documentazione fotografica e delle note a margine ,anche perché, se cosi non fosse, il concetto di conoscenza condivisa andrebbe a farsi benedire.
Quello che mi sento di chiedere all’esperto di turno è di dirmi se quello che mostro è sufficiente o meno per esprimere un giudizio e al caso di indicarmi quali particolari significativi ho omesso o rappresentato con insufficiente qualità. Il mio fine infatti non è quello di mettere l’etichetta giusta ad uno scatolino del mio erbario, ma quello di produrre una scheda completa universalmente condivisibile o perlomeno di tentare di renderla tale. Se si cominciasse davvero ad utilizzare la rete per questo, senza preoccuparsi troppo di difendere i confini del proprio orticello, penso che ci sarebbe un espansione esponenziale delle conoscenze disponibili .
E’ chiaro che se, esaurite le indagini “telecomandate”, dovesse emergere che le caratteristiche del campione non sono riconducibili a qualcosa di noto, prima di poter brindare alla nuova specie :tdc: l’esame diretto del campione si imporrà.
Renato Cainelli - A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso

#13 Viktor

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Inviato 14 giugno 2005 - 17:47

Ciao Renato,

ho girato alcune foto a Marianne Meyer e la sua risposta è appena giunta.

Si complimenta per la qualità delle foto e conferma la mia ipotesi quindi
si può archiviare come

Badhamia panicea var. nivalis Meylan

Mi aggiunge che questa varietà potrebbe migrare tra i Physarum, infatti
secondo Moreno si tratterebbe di Phusarum vernum e quindi di un sinonimo

Staremo a vedere gli sviluppi.

Marianne chiede i dati del ritrovamento perchè
ha ricevuto un campione da Angelo reperito a Campo Imperatore e mi
aggiunge una lista di Mixo nivali di tale località, tutti ritrovamenti del 2005,
vorrebbe se possibile fare una lista dei nivali del Gran Sasso e dintorni.

Ciao

Viktor

#14 renato

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Inviato 15 giugno 2005 - 22:24

Due giorni dopo aver raccolto il campione sui monti della Laga ne ho trovato un altro a Campo Imperatore che mi sembra identico. L'altezza della foto a destra è di circa 23 mm. A sinistra alcuni esemplari concarenza di calcare.

Foto N°9

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Messaggio modificato da renato, 15 giugno 2005 - 22:27

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#15 renato

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Inviato 15 giugno 2005 - 22:30

Sempre sporocarpi senza tracce visibili di ipotallo.

Foto N°10

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Messaggio modificato da renato, 15 giugno 2005 - 22:33

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#16 renato

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Inviato 15 giugno 2005 - 22:35

Già dalla foto macro si nota la presenza di un capillizio con le stesse caratteristiche del precedente

Foto N°11

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#17 renato

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Inviato 15 giugno 2005 - 22:37

Niente di nuovo sotto il vetrino.

Foto N°12

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#18 renato

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Inviato 15 giugno 2005 - 22:39

Le stesse spore con lo stesso diametro.

Foto N°13

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