SOCIETA VENEZIANA di MICOLOGIA
EX. 994
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
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Ramaria flavobrunnescens (G.F. Atk.) Corner, Ann. of Bot. Mem. Vol. I: 581, 1950.
Sinonimi: Clavaria flavo-brunnescens G.F. Atk., Ann. Mycol. VII: 367, 1909.
Carpofori: coralloidi, di taglia medio-piccola, alti 30-80 (120) mm e larghi 30-80 (100) mm, abbondantemente ramificati. Tronco basale non molto sviluppato, alto fino a 20 mm, largo in alto fino a 35 mm, obconico ma anche subcilindrico, singolo ma talvolta formato da due-tre elementi saldati insieme, biancastro, verso lalto sfuma nel colore dei rami. Rami principali numerosi, larghi 5-10 mm allattaccatura al tronco, assottigliati progressivamente verso lalto e divisi in modo dico-policotomico diverse volte, di sezione rotondeggiante o vagamente angolosa, lisci o leggermente rugosi longitudinalmente. Langolazione dellattaccatura dei rami è in prevalenza ottusa (selle a U), terminazioni apicali con 2-4 puntine più o meno smussate. Il colore dei rami è giallo primula, giallo tuorlo chiaro, giallo zolfo, talora giallo-ocra in esemplari maturi; apici concolori con i rami, talvolta leggermente più chiari. Il fungo rimane immutabile alle contusioni. Carne bianca, immutabile, marmorizzata con il tempo umido, fragile nei ramoscelli apicali, più soda e fibrosa nel gambo; odore erbaceo leggero, sapore mite.
Polvere sporale: in massa giallo-ocra.
Reazioni macrochimiche: imenoforo debolmente ocra con idrossido di potassio 30% e idrossido di potassio 30%; grigio-verdastro con solfato ferroso; schiarisce debolmente con acido cloridico 24% e acido solforico 70%; rosato chiaro con fenolo 5%; imbrunisce leggermente con idrossido d'ammonio confezione commerciale.
Negativi: lattofenolo, idrato di cloralio, alcol etilico 95° e reattivo di Melzer, quest'ultimo limitatamente alla carne della porzione basale del tronco.
Habitat: specie americana, con buona distribuzione anche in Europa nei boschi di latifoglie, principalmente di Fagus sylvatica, ma altresì nei querceti, dalla collina alla montagna.
Ramaria flavobrunnescens (G.F. Atk.) Corner
Iniziato da
MSN-VE
, mag 16 2006 14:16
1 risposta a questa discussione
#1
Inviato 16 maggio 2006 - 14:16
SOCIETA' VENEZIANA di MICOLOGIA - ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
#2
Inviato 16 maggio 2006 - 14:51
Spore: 8-10,3 (10,7) x 3,5-4,4 µm, leggermente lenticolari, oblunghe-subamigdaliformi viste di faccia, subcilindriche di profilo, ornamentate, giallastre in acqua, con apicolo evidente e parete sottile, iodio-negative; ornamentazione costituita da verruche, basse ed arrotondate, disposte irregolarmente, spesso con brevi connessioni che originano piccole creste irregolari, distintamente cianofile in blu-cotone. Basidi: 40-60 x 6-10,5 µm, cilindrico-clavati, tetrasporici, con sterigmi lunghi circa 4 µm, con giunto a fibbia basale; basidioli frequenti, di dimensioni più ridotte, specialmente nella larghezza. Sistema ifale: monomitico, costituito da ife generatrici cilindriche, settate, irregolari nel subimenio, più regolari altrove, larghe 2,5-20 µm, con parete liscia, poco spessa (fino a 1 µm nel tronco); ife gloeopore presenti, larghe 3-10 µm, cianofile in blu-cotone. Giunti a fibbia: presenti in tutti i tessuti.
Osservazioni
Ramaria flavobrunnescens si caratterizza per i carpofori giallo primula, giallo tuorlo chiaro, giallo zolfo, non imbrunenti alle manipolazioni, gli apici generalmente concolori, la taglia medio-piccola, l'angolazione dei rami prevalentemente ottusa (selle a U), le spore irregolarmente verrucose e i giunti a fibbia presenti ai setti.
Per le accennate caratteristiche si colloca all'interno della sez. Flavae Franchi & M. Marchetti in prossimità di Ramaria flavissima Schild e Ramaria brunneicontusa R.H. Petersen.
La specie di Schild (1998) possiede una taglia più grande, vive in ambiente mediterraneo sotto Quercus ilex, Arbutus unedo e Erica arborea e soprattutto ha spore più grandi e longitudinalmente striate, mentre quella di Petersen (1989) imbrunisce facilmente alle manipolazioni e ha spore molto più grandi.
Essiccata
MCVE 994. Leg. A. Sema. 15.08.2002. Passo del Pura, Ampezzo Carnico (UD).
Bibliografia
Corner E.J.H. - 1950: A monograph of Clavaria and allied genera. Annals of Botany Memoirs 1: 1-740, Pl. 1-16. Annals of Botany Company.
Corner E.J.H. - 1970: Supplement to "A monograph of Clavaria and allied genera". Beihefte zur Nova Hedwigia Heft 33 (1): 1-299, pl. 1-4. Verlag von J. Cramer, Lehre.
Franchi P. & M. Marchetti - 2001: Introduzione allo studio dei funghi clavarioidi. Corso di aggiornamento per micologi 21: 1-69. 84° incontro del Centro Micologico Lombardo, Monte Barro, 20-05-2001.
Franchi P. & M. Marchetti - 2001: Introduzione allo studio del genere Ramaria in Europa. Fungi non delineati raro vel haud perspecte et explorate descripti aut definite picti. Pars XVI: 1-104. Libreria Mykoflora, Alassio (SV).
Franchi P., M. Marchetti & M. Zugna - 2004: Funghi clavarioidi VII. Il genere Ramaria in Carnia. Rivista di Micologia LXVII (3): 249-266.
Raillère M. & M. Gannaz 1999: Les Ramaria européennes. Étude des espèces décrites en Europe. Clés - Descriptions - Comparaisons: 1-176. Fédération Mycologique Dauphiné-Savoie.
P. Franchi, M. Marchetti, M. Zugna
11.05.2006
Osservazioni
Ramaria flavobrunnescens si caratterizza per i carpofori giallo primula, giallo tuorlo chiaro, giallo zolfo, non imbrunenti alle manipolazioni, gli apici generalmente concolori, la taglia medio-piccola, l'angolazione dei rami prevalentemente ottusa (selle a U), le spore irregolarmente verrucose e i giunti a fibbia presenti ai setti.
Per le accennate caratteristiche si colloca all'interno della sez. Flavae Franchi & M. Marchetti in prossimità di Ramaria flavissima Schild e Ramaria brunneicontusa R.H. Petersen.
La specie di Schild (1998) possiede una taglia più grande, vive in ambiente mediterraneo sotto Quercus ilex, Arbutus unedo e Erica arborea e soprattutto ha spore più grandi e longitudinalmente striate, mentre quella di Petersen (1989) imbrunisce facilmente alle manipolazioni e ha spore molto più grandi.
Essiccata
MCVE 994. Leg. A. Sema. 15.08.2002. Passo del Pura, Ampezzo Carnico (UD).
Bibliografia
Corner E.J.H. - 1950: A monograph of Clavaria and allied genera. Annals of Botany Memoirs 1: 1-740, Pl. 1-16. Annals of Botany Company.
Corner E.J.H. - 1970: Supplement to "A monograph of Clavaria and allied genera". Beihefte zur Nova Hedwigia Heft 33 (1): 1-299, pl. 1-4. Verlag von J. Cramer, Lehre.
Franchi P. & M. Marchetti - 2001: Introduzione allo studio dei funghi clavarioidi. Corso di aggiornamento per micologi 21: 1-69. 84° incontro del Centro Micologico Lombardo, Monte Barro, 20-05-2001.
Franchi P. & M. Marchetti - 2001: Introduzione allo studio del genere Ramaria in Europa. Fungi non delineati raro vel haud perspecte et explorate descripti aut definite picti. Pars XVI: 1-104. Libreria Mykoflora, Alassio (SV).
Franchi P., M. Marchetti & M. Zugna - 2004: Funghi clavarioidi VII. Il genere Ramaria in Carnia. Rivista di Micologia LXVII (3): 249-266.
Raillère M. & M. Gannaz 1999: Les Ramaria européennes. Étude des espèces décrites en Europe. Clés - Descriptions - Comparaisons: 1-176. Fédération Mycologique Dauphiné-Savoie.
P. Franchi, M. Marchetti, M. Zugna
11.05.2006
SOCIETA' VENEZIANA di MICOLOGIA - ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
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