Panaeolus antillarum (Fr.: Fr.) Dennis, Kew Bull. 15: 124, 1961.
Sinonimi:
º Agaricus antillarum Fr.: Fr., Elench Fung. 1: 42, 1828.
= Agaricus sepulchralis Berk., Lond. J. Bot. 1: 452, 1842.
= Agaricus antillarum var. praelonga Fr., Acta Regiae Soc. Sci. Upsal. 4/1 (1): 25, 1851.
= Agaricus solidipes Peck, Ann. Re N. York State Mus. 23: 101, 1872.
= Agaricus fortunatus Cooke, Grevillea 9: 100, 1881.
= Agaricus capnolepis Kalchbr., Grevillea 9: 132, 1881.
º Psilocybe antillarum (Fr: Fr.) Sacc., Syll. Fung. 5: 1052, 1887.
= Panaeolus sepulchralis (Berk.) Sacc., Syll. Fung. 5: 1119, 1887.
= Panaeolus solidipes (Peck) Sacc., Syll. Fung. 5: 1123, 1887.
= Hypholoma capnolepis (Kalchbr.) Sacc., Syll. Fung. 5: 1033, 1887.
= Psilocybe fortunata (Cooke) Sacc., Syll. Fung. 5: 1056, 1887.
= Agaricus ovatus Cooke & Massee, Grevillea 18: 4, 1889.
= Agaricus eburneus Cooke & Massee, Grevillea 18: 4, 1889.
= Panaeolus ovatus (Cooke & Massee) Sacc., Syll. Fung. 9: 147, 1889.
= Panaeolus eburneus (Cooke & Massee) Sacc., Syll. Fung. 9: 147, 1889.
= Panaeolus albellus Massee, Bot. Tidsskr. 24: 366, 1902.
= Campanularius solidipes (Peck) Murrill, Mycologia 10: 31, 1918.
= Panaeolus bolombensis Beeli, Bull. Soc. Roy. Bot. Belg. 61: 96, 1928.
= Anellaria sepulchralis (Berk.) Singer, Lilloa 22: 475, 1951.
Diagnosi originale
Fries E.M., 1828. Elenchus Fungorum 42, s.n. Agaricus antillarum.
A. antillarum, pileo carnoso convexo, demum areolato-corrugato, lamellis adnexis ventricosis nigricantibus, stipite solido! aequali striato glaberrimo.
A coprinariis Europaeis admodum deflectit, sed examinatis amplius viginti speciminibus variae aetatis vix removendus videtur, nisi ut sane apparet, velum plane nullum! Stipes eximie aequalis, 3-6 unc. longus, 4 lin. circiter crassus, eleganter striatus, pallescens, demum apice sporidiis atris inquinatus. Pileus leviter carnosus, primo subglobosus, ratione stipitis perexiguus, dein convexus, obtusus, semper glaberrimus, superficie demum areolata, tamen contigua! (luteus l. albidus in spiritu vini). Lamellae 3-4 lin. latae, confertae, primo fuscae! dein livido-nigrae. Inter stramina insulae St. Crucis. Benzon (v. a cel. Hornemann communio).
MATERIALE STUDIATO: N. scheda: 3826. Data di ritrovamento: 27/06/2008; Località: Slope; Comune: Erpelie (SLO); Coordinate geografiche: Altezza slm: 500. Habitat: in letamaio, su letame di cavallo. Legit: Seccia Francesco, Belladonna Roberto, Zugna Marino. Determinatore: Zugna M..
Descrizione della raccolta
Pileo 20 mm, 60-80 mm., emisferico-paraboloide in gioventù, quindi emisferico-convesso, mai completamente espanso a maturazione, privo di umbone; pileipellis biancastra, chiazzata di crema a zone e verso il disco, sericea e con sfumature grigio acciaioso, viscosa, inizialmente liscia, molto finemente screpolata a zone, martellata negli esemplari adulti, separabile per tutto il raggio; margine intero, mai striato; non notati resti di velo.
Lamelle ascendenti, adnate, maculate, fitte, ventricose, negli esemplari immaturi di colore grigio chiaro, presto nere per la maturazione delle spore, filo lamellare vistosamente più chiaro, finemente eroso (lente). Lamellule presenti (1-L., 3-5 lam.).
Stipite 75-110 x 3-5 (10) mm, cilindrico, ricurvo nella parte inferiore negli esemplari adulti, allargato alla base e all’apice, finemente striato nel terzo superiore, pruinoso verso il basso, all’inizio di colore bianco, crema ocraceo-chiaro in vecchiaia, pieno, anello assente.
Carne bianca, scarsa nel cappello. Odore erbaceo, piacevole, gusto simile o anche oleoso, come in certe specie del genere Ramaria.
Spore viste in proiezione frontale, citriformi, misuranti (15,29) 16,18-17,80 (18,24) x (9,99) 10,11-11,76 (12,02) µm, in media 16,95 x 11,07 µm, Quoziente (1,38) 1,46-1,62 (1,68); Q. medio 1,53; in proiezione laterale misuranti (14,76) 15,13-17,19 (17,43) x (8,17) 8,22-9,81 (10,05) µm, in media 16,48 x 9,07 µm, Q.: (1,68) 1,72-1,98 (2,00); Q. medio: 1,82, di forma ellissoide e con il lato adassiale leggermente appiattito ed apiculo laterale, lisce, da marrone scuro a nerastre e con pareti spesse (circa 1,2-1,5 µm), talvolta un po’ angolose, poro germinativo centrale, in entrambe le viste, largo fino a 2,5-3 µm.
Basidi 30-37 x 14,5-15,5 µm, tetrasporici, subcilindrici, con un leggero restringimento mediano delle pareti, un breve peduncolo basale e sterigmi pruniformi. Trama lamellare regolare, costituita da ife con diametro di 7,2-13,5 µm. Filo lamellare sterile. Cheilocistidi (20,49) 23,91-43,46 (56,94) x (7,20) 8,25-12,36 (15,24) µm, Q.: (1,70) 2,25-4,33 (5,18) Q. medio:3,06; polimorfi, generalmente lageniformi ma anche utriformi.
Sulfidi (39,76) 41,40 - 67,56 (67,65) x (17,88) 18,28 - 27,54 (29,21) µm, Q.: (1,92) 2,05-2,57(2,60) Q. medio: 2,33; abbastanza radi, da sublageniformi a claviformi, spesso con breve papilla.
Pileipellis: sotto ad una massa gelatinosa spessa 30-70 µm, a tratti, si evidenzia un sottile strato di cellule (2-3), composto da ife cilindriche, 30-85 x 4,85-8,62 µm, settate (velo!?), disposte sopra ad una pileipellis di tipo subimeniderma, costituita da più strati di cellule, claviformi, piriformi o sferopeduncolate 30-65 x 15-50 µm. Subpellis ben differenziata, costituita da ife cilindriche con diametro 4-35 µm, disposte confusamente o più o meno parallele, con zona centrale spesso ingrossata. Pileocistidi non osservati.
Caulopellis formata da ife cilindriche, larghe 3,2-6,4 µm, caulocistidi (30,06) 32,314-55,48 (57,09) x (4,70) 5,18 - 8,51 (9,26) µm, Q.: (3,97 )4,482 - 8,002(8,18) Q. medio: 6,45, cilindrici, flessuosi, ondulati, discendenti alla base del piede
Giunti a fibbia non osservati in nessun tessuto del basidioma.
Osservazioni.
Specie molto simile e spesso confusa con Panaeolus semiovatus, da questa si differenzia per l’assenza di velo parziale e per le spore con poro germinativo centrale.
Nel nostro caso, abbiamo notato una pileipellis molto simile a quella descritta per Panaeolus semiovatus da (Doveri F., 2004), d’altro canto, l’assenza di velo parziale e le spore con poro nettamente centrale non lasciano dubbi circa la determinazione del taxon.
Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare (Cacialli G., Caroti V. & Doveri F., 1995) e (Doveri F., 2004).
Bibliografia:
Bon M. & Cortequisse R. 2003. Clé de Détermination du genre Panaeolus (Fr.) Quélet. Documents Mycologique p. 75-93.
Cacialli G., Caroti V. & Doveri F., 1995. Funghi fimicoli e rari o interessanti del litorale toscano. Schede di Micologia 1. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Doveri F., 2004. Funghi fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.