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Inocybe soluta


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#1 marinetto

marinetto

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Inviato 07 agosto 2008 - 17:33

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)


Sinonimi:
Inocybe brevispora Huijsman, Fungus, Wageningen 25: 23 (1955)

Descrizione della raccolta.
Pileo largo 15-45 mm, all'inizio convesso-campanulato quindi piano-convesso, mai completamente disteso, provvisto di umbone netto permanente anche negli esemplari adulti, margine leggermente involuto; cuticola di colore grigio-brunastra, appena leggermente più scura al disco, con tendenza a divenire uniformemente bruno-rossastra (bronzata) negli esemplari adulti, costituita da fibrille disposte radialmente, accostate in gioventù ma con propensione a screpolarsi con l'età, lasciando intravedere la carne sottostante; presenti lievi resti argentei di cortina sulla superficie pileica.
Lamelle mediamente fitte (1 cm = 7 L.), sottili, larghe fino a 6,5 mm, da annesse a libere al gambo, inizialmente di color ocra molto chiaro e con lieve sfumatura olivastra se osservate con luce tangente, quindi ocracee con tendenza ad imbrunire leggermente e picchettate di ruggine nelle facce negli esemplari adulti, filo lamellare già dall'inizio discolore, di color ruggine, manifestamente brunastro negli adulti; lamellule presenti (1 L. = 3 l.).
Stipite 34-65 x 4-8 mm, cilindrico e progressivamente ingrossato verso la base, anche leggermente ricurvo; concolore al pileo tendente ad annerire nella parte mediana, longitudinalmente striato e decorato da fibrille grigiastre negli esemplari giovani, tendenti ad imbrunire fortemente negli esemplari adulti; non pruinoso nemmeno all'estremo apice; pieno e duro, base biancastra, non bulbosa.
Carne appena bruniccia nella zona sottocuticolare, alla sezione, da biancastra ad ocra chiaro sia nel pileo che nello stipite, nella parte basale tende a macchiarsi leggermente di bruno-rugginoso; nelle zone esposte all'aria, dove morsicata da insetti o roditori, diviene decisamente nerastra; odore debolmente spermatico allo strofinio delle lamelle negli esemplari appena raccolti, presto evanescente, appena percettibilmente acidulo o leggermente erbaceo nella carne degli adulti.
Descrizione della microscopia.
Spore (5,53) 6,302-8,207 (9,02) x (3,94) 4,441-5,78 (6,70) µm, in media 7,14 x 5,06 µm; Q. = (1,09) 1,26-1,578 (1,80), Q.m.= 1,42; Vol. = (51,4) 66,65-140,98 (199,9), Vol.m.= 97,9; da angoloso-nodulose a contorno per lo più quadrangolare,romboidale o esagonale, con alcune gibbosità poco marcate 2-3 (4), per lato; apiculo visibile con difficoltà.
Basidi (19,18) 19,428-24,922 (26,17) x (6,08) 6,524-8,216 (8,27) µm, in media 21,62 x 7,29 µm; Q. = (2,47) 2,584-3,344 (3,81), Q.m.= 2,98; Vol. = (448,7) 455,39-771,43 (837,2), Vol.m.= 606,3; strettamente clavati, per la maggior parte tetrasporici, frammisti a rari bisporici.
Cistidi imeniali (34,26 )50,328 - 70,591(81,74) x (10,27 )13,941 - 20,87(23,60) µm, in media 58,57 x 17,3 µm; Q. = (2,48 )2,856 - 4,1(4,74), Q.m.= 3,42; Vol. = (1891,1 )5298,16 - 15761,64(18537,3) ), Vol.m.= 9641,8; da sub-cilindrici, a cilindrico-fusiformi, fino a fusiformi e con restringimento appena abbozzato nel terzo superiore, in alcuni casi settati; contenenti, all'interno, una sostanza amorfa, rifrangente, il più delle volte ialina, altre volte pigmentata di giallo-brunastro parete sottile (- 0.5 µm), reazione all'idrato di ammonio trascurabile; cristalli nella maggior parte dei cistidi assenti altrimenti rari e di piccole dimensioni.
Paracistidi (15,87) 16,272-24,904 (30,15) x (6,72) 7,213-13,852 (15,19) µm, in media 20,56 x 9,77 µm; Q. = (1,40) 1,555-2,863 (3,04), Q.m.= 2,17; Vol. = (399,5) 468,84-2371,62 (3099,7), Vol.m.= 1131,4; presenti massicciamente sul filo lamellare tanto da renderlo sterile, multiformi, il più delle volte da strettamente a largamente clavati ma anche fusiformi o subsferici, questi ultimi, alle volte settati, solitamente a parete sottile ma, quelli fortemente pigmentati, a parete mediamente spessa; da moderatamente a fortemente colorati da un pigmento bruno membranario.
Caulopellis Ø (2,16) 2,644-6,3 (6,82) µm, Ø medio 4,44 µm; formata da ife cilindriche, settate, le più esterne pigmentate di giallo-brunastro e incrostate, ialine o debolmente pigmentate quelle interne;
peli caulocistidiali (14,79) 17,1-79,57 (120,15) x (5,35) 6,752-15,835 (19,14) µm, in media 38,27 x 10,17 µm, Q. = (1,84) 2,09-6,245 (7,35), Q.m.= 3,6; Vol. = (259,3) 446,96-9737,38 (16817,3), Vol.m.= 3004,6; abbastanza frequenti, discendenti fino al primo quarto superiore del gambo, in maggior parte cilindrici ma anche polimorfi, simili ai cistidi imeniali, molto spesso settati, frammisti altri, di taglia inferiore di forma simile ai paracistidi, provvisti di pigmento bruno membranario;
cauloimenio in prossimità dell'attacco lamellare, discendente al massimo per 1-2 mm, formato da elementi simili a quelli delle lamelle, composto da mazzetti di paracistidi frammisti a scarsi basidi e ancor più rari cistidi a parete sottile e con scarsa muricazione.
Pileipellis di tipo cutis, formata da ife con Ø (3,52) 4-8,132 (8,57) µm, Ø medio 6,18 µm, filamentose, settate, pigmentate di bruno e incrostate, soprastanti le quali, alle volte, si notano delle ife ialine, ricoperte da incrostazioni anch'essa ialine; queste ife, probabilmente potrebbero essere ricondotte a dei residui di velo.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma.

Habitat e raccolte
N. scheda: 3839. Data di ritrovamento: 02/08/2008. Località: Rogla. Comune: MARIBOR )SLO). Coordinate geografiche: 46°27'13.02"N 15°19'53.16"E Altezza slm: 1500. Habitat: In bosco aperto di Picea abies, in zona umida e muscosa.
Legit: Roberto Belladonna, Francesco Seccia, Marino Zugna. Determinatore: Zugna M.

Osservazioni
l'assenza di caulocistidi colloca la raccolta in questione nella sezione Cortinatae Kühner & Boursier, le spore angoloso-nodulose di piccola taglia la includono nella sottosezione Brevisporinae M. Bon.
Discriminare la nostra raccolta in mezzo al bailamme di specie che, per pur poche esse siano, in alcuni casi, sono talmente critiche che, lo discernere tra una specie è l'altra è operazione possibile soltanto agli specialisti di tale ingarbugliato e affascinante genere.
Certo che, dalla consultazione della bibliografia riportata in calce e relativi e approfonditi studi su Inocybe soluta e soltanto merito a questi, siamo riusciti a considerare questa raccolta, seppur dissimile per alcune leggere caratteristiche (ma quale è la specie che non si differenzia "almeno in piccola parte" dalle conspecifiche?), con una buona percentuale di sicurezza come Inocybe soluta Velen.
Tra le caratteristiche che non concordano appieno, ma che, a mio avviso, possono benissimo rientrare nella variabilità della specie, c'è la taglia da noi riscontrata per questa raccolta che è superiore alla media, così come il carattere, alquanto insolito per un'Inocybe, di possedere il filo lamellare discolore dalle facce (tipo I. fuscomarginata), e forse, non ultime, le caratteristiche forme dei cistidi imeniali che, a nostro avviso rappresentano un'insieme di tutte le specie racchiuse in questo gruppo.
Un unico dato va a confortare ulteriormente la determinazione, ed è la costante assenza di pareti spesse nei cistidi, anzi, queste non superano mai il mezzo µm di spessore, il che, sommato alla forma ed alla misura minima delle spore portano ad escludere la rimanenti specie viciniore "tenendo in considerazione il fatto che Kuyper, dopo revisione, ha considerato Inocybe brevispora Huijsman sinonimo di Inocybe soluta Vel.".
Un carattere che ci ha incuriosito è stata la forte pigmentazione dei paracistidi, fatto questo che ha sicuramente influito in modo determinante nella colorazione del filo lamellare.
Per quanto riguarda l'aspetto macroscopico, non credo ci sia molto da rilevare se non il fatto che, la carne, nelle fratture dovute a incidenti era annerita fortemente, questo particolare lo si può ben notare nel piccolo esemplare posto al centro del fotogramma, dove, subito sotto al pileo, si nota lo stipite rosicchiato e annerito nella carne.
Ci conforta anche il fatto che, alcune fotografie consultate (Bizio E, & C. Rossi - 2002), gli esemplari sembrano delle fotocopie della nostra raccolta, anche se, sappiamo bene che le specie di questo gruppo e cioè Inocybe soluta Velen., Inocybe subcarpta Kiihner & Boursier, Inocybe tetragonospora, Inocybe alpigenes (E. Horak) Bon, Inocybe proximella P. Karst., sono praticamente impossibili da separare macroscopicamente.
A tal riguardo si consiglia la lettura (Bizio E, & C. Rossi - 2002).

BIBLIOGRAFIA:
BIZIO E. - 1997: Alcune Inocybe più frequenti della zona alpina delle dolomiti, 2° contributo, R.d.M. XL n. 4: 339-362.
BIZIO E. & E. FERRARI - 1999: Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Verbano-Cusio-Ossola e in alcune zone limitrofe. Funghi e Ambiente n. 80-81.
BIZIO E. & M. MARCHETTI - 1998: Le Inocybe dell'Abate Bresadola (attraverso gli autori successivi e revisione del materiale d'erbario). Seconda parte. B.G.M.B. 41 n. 2.
Bizio E, & C. Rossi - 2002: Atti del 44° C.S.N. - Suppl. n. 1 di Pagine di Micologia n. 17, 2002
BON M. - 1997: Clé monographique des Inocybes Alpins. Bull. Féd. Myc. Dauphiné-Savoie n. 144.
BON M. - 1998: Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr.. 3éme partie. Doc. Myc. n. 111.
Ferrari E. - 2006: Inocybe alpine e subalpine. Funghi non Delineati 2006 Edizioni Candusso)
JAMONI P.G. - 2000: I funghi dell'ambiente alpino - XIV - Le Inocybe della zona alpina del Monte Rosa Ver­cellese. Funghi e Ambiente n. 82
JAMONI P.G. & M. BON - 1992: Note di micologia alpina. Reperti rari e nuovi della zona alpina del Mon­te Rosa. 2a parte, Rivista di Micologia XXXV: 23-25
JAMONI P.G. & M. BON - 1993: Note di micologia alpina. Reperti rari e nuovi della zona alpina del Mon­te Rosa e dintorni. 3a parte, Rivista di Micologia )00(VI: 3-20.
KUYPER T.W. - 1994: chiave provvisoria alle specie del genere Inocybe sottogenere Inocybe a spore angolari - ver. 1.0 27-03-1994
LUCCHINI G. - 1997: I funghi del Cantone Ticino. Gentilino.
MOSER M. - 1980: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. I. Trento.
STANGL J. - 1991: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. III: Inocybe. Trento.

In foto: basidiomi

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basidiomi
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particolare del filo lamellare
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Inviato 07 agosto 2008 - 18:16

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: pileipellis

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ife (residui del velo)
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#3 marinetto

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:27

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: cistidi imeniali
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Inviato 07 agosto 2008 - 18:28

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: cistidi imeniali, le misure

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:30

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: cistidi imeniali e paracistidi

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:31

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: paracistidi, le misure

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:32

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: basidi e cistidio con muricazione

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Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: basidi, le misure

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:35

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: spore

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#10 marinetto

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:36

Inocybe soluta Velen., České Houby 2: 365 (1920)

In foto: le misure

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:38

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In foto: peli caulocistidiali

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Inviato 07 agosto 2008 - 18:39

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In foto: peli caulocistidiali, le misure

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