Otidea formicarum Harmaja 1976
Descrizione della raccolta
Ascomi larghi 10-30 mm, alti 20-35 mm, sub-cespitosi, profondamente cupulati, in alcuni casi allungati a forma di orecchio, fortemente lobati, con fenditura laterale avvolgente, profonda fino alla base, sessili o con corto peduncolo, base ricoperta da micelio cotonoso di colore biancastro, risalente la parete esterna per 1/3 o fino a metà.
Superficie imeniale da liscia a corrugata, in alcuni casi rugulosa o cerebriforme, di aspetto grasso, negli esemplari freschi e umidi di colore grigio-bruniccio (con parvenza di toni grigio-lilacini?), in quelli disidratati da ocra a bruno scuro (con apparenti tonalità bruno-verdastre?).
Superficie esterna da liscia a forforacea, ricoperta di pustole brunastre, specialmente nella zona marginale, di colore tendenzialmente bruno, in alcuni punti bruno-rugginosa, bruno-dattero, margine crenulato o leggermente denticolato inscurente per secchezza.
Carne spessa 1-2 mm, nelle zone mediane, 3 mm, alla base, di consistenza molto fragile, odore insignificante, sapore gradevole, dolce. KOH = negativo su carne, superficie imeniale, superficie esterna e pustole.
Descrizione micro
Aschi: 120-185 x 10-14 µm, opercolati, cilindrici, con base pleurorinca, iodio negativi, contenenti otto spore uniseriate.
Spore: (9,48) 10,91-12,36(13,31) x (6,18) 6,63-7,34 (7,70) µm, in media 11,62 x 6,97 µm; Q. = (1,41) 1,56-1,8 (2,02), Q.m.= 1,67; Vol. = (197,4) 259,2-337,7 (396,5), Vol.m.= 296,4; regolarmente ellittiche, assolutamente non navicolari su tutte le osservazioni da noi effettuate e le relative misure "200 misurazioni", con due vistose guttule, iodio negative.
Parafisi con Ø 2-3,5 µm, apice da cilindrico e leggermente incurvato ad allargato a pastorale, spesso 5-6 µm, emergenti dalla palizzata degli aschi, plurisettate, spesso forcate a metà altezza, non ampollacee.
Imenio spesso fino a 200 µm.
Da un esemplare alto 30 mm, abbiamo prelevato una porzione a circa 10 mm dall'orlo superiore, in cui la sezione della carne misurava circa 1200 µm di spessore, abbiamo riscontrato 3 strati così differenziati:
1/ subimenio spesso fino a100 µm, formato da ife a textura intricata con Ø 3-6 µm.
2/ excipulum medullare superiore spesso fino a 600 µm, a textura intricata, composta da ife con Ø 4-8 µm.
3/ excipulum ectale spesso fino a 300 µm, a textura globulosa angularis, composto da cellule pseudo parenchimatiche nelli strati più interni, subglobulose in quelli esterni, catenulate, disposte prevalentemente parallele all’imenio, con articoli terminali di Ø 15-20 µm.
Osservazioni: la raccolta va sicuramente inquadrata tra le Otidea di colore più o meno bruno e spore non navicolari di piccola misura.
A questo punto, dobbiamo, per forza di cose, escludere O. bufonia e tutte le altre specie a spore navicolari, così come tutte le specie a spore di grossa taglia e quelle con colorazioni tendenzialmente gialle.
Infine non ci rimane molto da discriminare, quindi, morfologicamente, per la somma dei caratteri riscontrati ci sentiamo di identificare la nostra raccolta con la specie descritta nel ottimo lavoro di Kanouse (1949), ed in quello di Wen-Ying Zhuang (2005).
Visto che, in passato, la tipica forma ad orecchio, associata a tutti i discomiceti otideoidi, a contribuito ad ingarbugliare piuttosto che a dipanare la matassa, in questo caso, all'ambiguità della caratteristica macroscopica, possiamo sommare le spore biguttulate e le caratteristiche parafisi di tipo "pastorale", il che non lascia dubbi a proposito dell'inquadramento generico, tutt'altra storia, purtroppo, quando, a questo dobbiamo associare un epiteto specifico.
Come ottimamente espresso nel lavoro di Franchi & alt. (1999), per quanto riguarda l'epiteto da noi scelto per la raccolta in oggetto, la soluzione sarebbe quella di ricombinare la specie con altro "nuovo", epiteto.
Sicuramente non si tratta di Helvella leporina (Batsch) Franchi, L. Lami & M. Marchetti, Riv. Micol. 42 (1): 63 1999, che alcuni AA., mettono in sinonimia. Quest'ultima, da noi già studiata in passato Zugna (1994) e presente anche nel nostro Forum: http://www.ambmuggia...amp;hl=auricula, non ha nulla a che vedere e basta dare un piccolo sguardo alle caratteristiche microscopiche delle due specie per accorgersi dell'assoluta diversità, al punto che, a nostro avviso, bene hanno fatto i suddetti AA., a ricombinarla nel genere Helvella.
Addendum 18/04/2016.
Alla luce della nuova monografia sui generis (Olariaga I., et altri 2015). la scheda viene rinominata.
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 3892. Data di ritrovamento: 19/11/2008. Località: Umago. Comune: Umago (CRO). Coordinate geografiche: 45°26'40.48"N13°30'51.63"E. Altezza slm: 8. Habitat: Nel parco dell'hotel, ai piedi di Pinus nigra, tra il muschio. Legit: Marino Šimic, Zugna M. Determinatore: Zugna M.
Bibliografia:
Breintenbach & Kranzlin 1984: Champignons de Suisse Tome 1.
Cao, J.Z., Fan, L. and Liu, B. 1990: Some species of Otidea from China. Mycologia 82: 734-741. 1990
Dennis, R.W.G. 1968: British Ascomycetes. J. Cramer, Lehre. 1968
Franchi, L. Lami & M. Marchetti, 1999: Helvella leporina, nome corretto per Helvella silvicola RdM 1: 62-72 1999
Kanouse BB. 1949. Studies in the genus Otidea. Mycologia 41: 660-677
Jamoni P.G., 2001: Funghi non Delineati, Pars XIV
Jamoni P.G., 2003: Appunti sul genere Otidea- Funghi e Ambiente 93. 2003.
Olariaga I., Van Vooren N., Carbone M., Hansen K. 2015. A monograph of Otidea (Pyronemataceae, Pezizomycetes). Persoonia, 35: 166-229.
Saccardo PA. 1889. Sylloge Fungorum. Vol. 8. Saccardo. Padova.
Wen-Ying Zhuang 2005: Notes on Otidea from Xinjiang, China. MYCOTAXON Volume 94, pp. 365-370 2005
Zugna M. 1994: Wynnella auricula (Schaeff.) Boud., 1907. In Società Veneziana di Micologia, Erbario Micologico del "Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, scheda n. 403