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Cyathus striatus


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18 risposte a questa discussione

#1 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:55

Cyathus striatus (Huds.)Willd.

N. scheda: 1632
Data di ritrovamento: 12/06/2003
Località: Nava di Barzio Comune: Barzio (LC)
Coordinate geografiche: 33 IV NO - BARZIO - Altezza slm: 950
Habitat: su resti di legno degradato interrato
Determinatore: Zugna M.
Legit: Visentin G.

Note:
: : . :Bon 300
: : . :Vol. 4 - pag. 154
PHILLIPS ROGERS:1981:-Les Champignons-.Hong Kong:254
JšLICH WALTER:1989:Guida alla determinazione dei funghi - Secondo Volume -.Trento:445/1801
BREITENBACH J. - F. KRŽNZLIN:1981/1991:CHAMPIGNONS DE SUISSE.Lucerna:vol.2 - pag. 380 - 496
: : . :pag. 577

foto 1
gruppetto di fruttificazioni nei diversi stadi di maturazione

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#2 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:55

foto 2
si nota benissimo la parte interna del peridio "coppa" nettamente striato sul cui fondo sono disposti i peridioli, notiamo inoltre la parte esterma villosa e l'epifragma.
Che sono tutti questi paroloni? Un po' di pazienza e lo capiremo.

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  • fghj0002.jpg

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#3 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:56

foto 3
un particolare della zona esterna del peridio a struttura villosa, formata da peli coriacei, più o meno irsuti.

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  • fghj0003.jpg

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#4 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:56

foto 4
altro particolare che ci fa notare il velo protettivo di colore bianco che ricopre la parte che costudisce i peridioli, questo velo viene denominato; epifragma.

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#5 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:57

foto 5
si notino le nette costolature interne del peridio e l'orlo ciliato.
Tali costole, sembrerebbe abbiano la funzione di indirizzamento più preciso nella fuori uscita dei peridioli; un po' come le striature delle canne del fucile.

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#6 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:57

foto 6
osserviamo come i peridioli siano si sul fondo della coppa, ma ben accostati alle pareti, ed inoltre si vede bene una specie di pellicola bianco-grigia che li ricopre, questa, viene denominata; tunica.

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#7 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:58

foto 7
in questa sezione, osserviamo la disposizione dei peridioli all'interno della coppa, si nota inoltre un lembo di epifragma "in alto a sinistra", che ci lascia intuire la funzione di protezione alla quale è preposto.

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#8 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:58

foto 8
in questa immagine si notano alcuni peridioli appositamente staccati dal loro luogo d'origine, per evidenziare il funicolo, quella specie di codina che è situata sotto il peridiolo, a cosa serva e come funziona, andremo a verificarlo nella preossima foto.

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  • fghj0008.jpg

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#9 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 00:58

foto 9
in questa macro, si notano due peridioli posizionati in modo da osservare; in quello centrale, all'interno della coppa, la struttura di questo "piedino", la quale non è perfettamente cilindrica ma mostra delle ingrossature più o meno a metà della lunghezza, in effetti quella ingrossatura è dovuta al raggomitolamento del funicolo dentro una sacca che è preposta all'uso.
Nel peridiolo situato all'esterno, si nota forse ancora meglio l'attaccatura del peridiolo al peridio

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  • fghj0009.jpg

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#10 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 01:00

foto 10
ancora due parole sulla conformazione dei peridioli, cosa ci mostra questa foto eseguita allo stereoscopio?
Nella sezione del peridiolo centrale notiamo tre strati di tre colori ben distinti che racchiudono la cavità centrale che a sua volta contiene l'imenio.

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  • Immagine_01.jpg

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#11 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 09:48

foto 11
i seguenti disegni ed alcune parti dei testi che seguono, sono stati gentilmente concessi dall'autore "che quì ringraziamo", dell'Articolo originale ed estrapolati da: A.M.B. Pagine di Micologia 1995-3: Appunti per l'introduzione allo studio dei Gasteromiceti di Mario Sarasini.
Non credo che occorrano molte parole, in quanto il disegno è eplicativo

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  • cyathus1.jpg

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#12 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 09:48

foto 12
conformazione e struttura di un peridiolo

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  • peridiolo.jpg

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#13 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 09:49

foto 13
metodo d'espulsione dei peridioli

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  • goccia.jpg

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#14 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 09:50

foto 14
metodo di crescita, espulsione e probabile trasporto

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  • sviluppo.jpg

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#15 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 16:52

foto 15
1, una sezione della coppa dove si notano: i peli e l'andamento sinuoso del profilo, in pratica, le pieghe del peridio, osservato a 40 x
2, pelo settato, con giunti a fibbia e appuntito, osservato a 1000 x
3, fascio di peli, osservato a 1000 x
4, peli di altra struttura, osservato a 1000 x

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  • o_2.jpg

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#16 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 17:02

foto 16
1, sempre una sequenza d'immagini del peridio a maggiori ingrandimenti, dove si nota una struttura a 3 strati molto ben distinti, osservato a 200 x
2, peridio con alla parte superiore delle agglomerazioni ifali. Si inizia ad intravvedere un mesoperidio a struttura globularis, osservato a 200 x
3, parte esterna del peridio e peli, osservato a 200 x
4, particolare del peridio che mette in mostra una struttura globularis, la quale, costretta tra i due strati di peridio a struttura intricata, funge da cuscinetto ammortizzatore ed elasticizzante. In pratica, una specie d'intercapedine

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  • nza_titolo_2.jpg

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#17 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 17:10

foto 17

a, peridiolo sezionato, , la parte bassa è dove stà attaccato il funicolo, osservato a 40 x
b, peridiolo sezionato, la parte bassa si è disginuta a causa della pressione del coprioggetto, osservato a 40 x
d, sezione del peridiolo dove si puo osservare i diversi strati del peridio, osservato a 200x
e, sezione del peridiolo osservato a 200 x, che evidenzia:
1 , le ife della tunica
2, le ife dello strato esterno
3, quelle dello strato interno
4, l'imenoforo

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#18 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 17:17

foto 18
1, ancora particolari del peridiolo, in questo caso , la base, zona nella quale è attaccato il funicolo e dove si intravvedono alcune ife filiformi, osservato a 200 x
2, un fotogramma della stessa zona a maggiori ingrandimenti, osservato a 400 x
3, le spore a parete spessa, che arrivano a misurare 20-22 x 10-12 µm, osservate a 1000 x
4, ancora spore e parte della tunica che si intravede come una massa bruna al centro del fotogramma, osservato a 200 x

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#19 marinetto

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Inviato 12 giugno 2003 - 17:18

se avete avuto la pazienza di seguire fino a quì questa carellata più o meno eloquente, non potete fare a meno di leggere queste poche righe quì sotto, esse vi faranno capire in breve come più o meno si svolge la vita di questi curiosi "funghi".
Formazione della gleba
Il tipo di struttura è quello lacunare, però in questo caso ogni cavità diventa racchiusa da una membrana, permanente durante tutte le fasi del ciclo vitale; le cavità formano cioè dei peridioli che vengono espulsi dal carpoforo ancora chiusi.
Tali peridioli si formano nelle zone periferiche della gleba, a partire dal basso verso l'alto, e appaiono all'inizio come dei nodi di ife con i terminali convergenti verso il centro. Gradualmente si differenziano ben tre strati che racchiudono la cavità centrale, che si forma tramite gelatinizzazione delle ife e che alla fine viene ricoperta da uno strato di basidi formanti l'imenio.
Questi peridioli non sono però liberi nella gleba, ma bensì immersi in una mucillagine oppure attaccati alle pareti del peridio tramite una specie di funicella molto lunga, formata da ife parallele e ritorte, a sua volta ripiegata in numerose spire racchiuse in una specie di borsellino.
Il peridio è di forma svasata, a coppa, ed è costituito da uno o tre strati; inoltre si forma una speciale membrana (epifragma) che racchiude ulteriormente la parte piatta apicale della coppetta e che costituisce l'ultima barriera che si lacera per permettere la fuoriuscita dei peridioli.
Imenio, spore e dispersione
Nel caso dei più noti generi delle Nidulariaceae l'agente che provoca l'espulsione dei peridioli è precisamente l'acqua, le cui grosse gocce che cadono centralmente nella coppetta provocano un aumento di pressione della massa di acqua ivi contenuta, tale da trovare un rapido sfogo verso l'alto nella periferia tutt'intorno, trascinando violentemente anche i peridioli e provocando lo strappo del funicolo, se presente.
Quest'ultimo si sfila dal borsellino che lo conteneva e si estende in tutta la sua lunghezza, rimanendo attaccato al peridiolo come un lungo festone durante il "volo"; siccome poi all'estremità del funicolo c'è un fiocchetto molto appiccicoso, esso può impigliarsi nei fili d'erba o nei rametti di cespugli circostanti, sempre durante il "volo", causando in tal modo l'attorcigliamento del peridiolo e del funicolo attorno al rametto stesso.
Questo singolare meccanismo trova una spiegazione (quasi certa secondo H. Brodie) nella struttura stessa dei peridioli; sotto lo strato più esterno non sempre presente (tunica) la corteccia è molto robusta e praticamente indeiscente se prima non ha subito un lungo processo di indebolimento chimico oppure, molto più frequentemente, non è passata attraveso l'apparato digerente degli animali erbivori che se ne cibano casualmente durante il pascolo. Naturalmente la propagazione può sempre avvenire per trasporto di micelio o per rottura fisica dei peridioli dovuta ai più vari fattori.

Marino Zugna
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