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Peziza boltonii Quél., Bull. Soc. bot. Fr. 25: 290 (1878)
Basionimo: Peziza boltonii Quél., Bull. Soc. bot. Fr. 25: 290 (1878)
Sinonimi: Galactinia boltonii (Quél.) Boud., Bull. Soc. mycol. Fr. 15: 20 (1899)
Classificazione: Fungi, Ascomycota, Pezizomycotina, Pezizomycetes, Pezizomycetidae, Pezizales, Pezizaceae, Peziza
Descrizione macroscopica della raccolta.
Ascomi larghi 20-50 mm, all’inizio a forma di coppa, mai del tutto spianati, orlo dentellato, lobato, ondulato e leggermente involuto, più o meno fessurato negli esemplari adulti.
Superficie imeniale da liscia a finemente rugulosa, alle volte bitorzoluta; colore da lilacino a violetto chiaro a zone, imbrunente con l’età.
Superficie esterna concolore alla superficie imeniale o leggermente più chiara, da finemente a grossolanamente forforacea spesso ricoperta da piccole pustole violaceo-nerastre, base ricoperta da feltro miceliare ed ife miceliari di colore bianco, sessile.
Carne acquosa, di consistenza cassante, punta con uno spillo, non secernente siero.
Odore e sapore spermatici.
Sporata biancastra (II C) del codice di Romagnesi.
Descrizione microscopica della raccolta.
Spore (15,8) 17-18,9 (20,1) x (8,1) 9-10,7 (11) µm, in media 17,99 x 9,90 µm, Q = 1,69-1,99, Qm = 1,82; Vol. = 761-1118, Vol.m = 928 µm³; ellittiche, non appiattite ai poli, ialine, finemente verrucose, verruche isolate, biguttulate quando immature.
Aschi 260-312 x 12-15 µm, Vol.m = 29103 µm³; cilindrici, contenenti otto spore uniseriate, J+ all’apice, base pleurorinca.
Parafisi con Ø 3,8-5 µm, filiformi, settate, con terminali di pari spessore o anche rastremati, spesso contenenti granulazioni interne di colore bruno-violaceo, di pari lunghezza o appena sopravanzanti gli aschi, base inflata.
Descrizione degli excipoli: in un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all’incirca 1750 µm, abbiamo riscontrato 3 strati.
Imenio 260-320 µm, formato dalla palizzata di aschi e parafisi.
Subimenio spesso in media 50 µm, a textura globuloso-angularis, formato da una serie di cellule catenulate subisodiametriche, supportanti gli aschi, con diametro medio di 15 µm, frammiste alle quali si notano delle cellule globose o subglobose con diametro medio 19,50 µm.
1/ excipulum medullare superiore spesso 300 µm, a textura globuloso-angularis, orientata prevalentemente in senso perpendicolare all’imenio, composta da cellule subisodiametriche misuranti 25-60 x 20-50 µm, frammiste a scarsi elemento globosi misuranti 80-100 µm.
2/ excipulum medullare inferiore spesso 700 µm, a textura intricata, formata da ife cilindriche con diametro di 8-15 µm, disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, con tendenza a disporsi parallela all’imenio nella porzione adiacente l’ex. ectale, dove, le ife cilindriche si frammischiano maggiormente con cellule inflate misuranti 75-105 x 35-60µm, ed elementi più o meno vescicolosi con diametro 15-40 µm, con tendenza a disporsi prevalentemente in senso parallelo all’imenio.
3/ excipulum ectale spesso 400 µm, a textura globuloso-angularis formata da cellule subglobose, in media 27-54 x 16-35 µm, disposte prevalentemente parallele all’imenio.
Pustule alte 80-250 µm, formate da cellule catenulate, disposte prevalentemente parallele all’imenio, terminali subcilindrici, clavati, piriformi, diametro dell’ultima cellula 13-25 µm.
Osservazioni: nella letteratura da me consultata, Peziza boltonii, viene data come specie amante dei luoghi bruciati (Grelet L. J. 1979), come anche delle dune litoranee (Marchetti e altri 2001). Seppure vicino al mare, non si può certo dire che il terreno dove vegetava la nostra raccolta sia di natura sabbiosa, anzi, trattandosi di (terra rossa d’Istria), su suolo calcareo, sarei propenso a definirlo fortemente argilloso. La caratteristica della terra rossa è la povertà di humus e la ricchezza di ematite e alluminio conseguente ai processi di ossidazione ed al drenaggio idrico imposto dalla superficie carsica. L’asporto delle sostanze organiche e degli acidi umici nel suolo favorisce infatti la fissazione di questi minerali. Il suo colore è il risultato di un processo di rubefazione con formazione di ossidi ed idrossidi di ferro.
Quindi, per la sua determinazione, abbiamo seguito una chiave che non precluda alcun tipo di ambiente di crescita (Jamoni, P.G. 2000).
In quanto alla sua determinazione (a parte l’habitat), non ci sono stati grossi problemi e dalla somma dei caratteri macro e microscopici ha dato sostanziale conferma.
Macroscopicamente, Peziza boltonii è specie dai colori violacei, con una parete esterna fortemente forforacea (pustulata) e non secernente dal lato microscopico e ben inquadrabile, in quanto, presenta excipuli plurimi e diversificati, spore ornamentate e parafisi con granulazioni violette all’estremo apice.Caratteristiche simili, ma con nette differenze microscopiche, si possono riscontrare in Peziza tenacella W. Phillips, che presenta spore più piccole “11-14 x 6-8 µm”, Peziza pseudoampelina Donadini, che possiede spore più grandi, 20-25 (28) x 9,5-12 µm, Peziza lividula W. Phillips, che possiede spore maggiori lunghe fino a 25 µm e tipicamente fusiformi, Peziza celtica (Boud.) M.M. Moser, possiede spore largamente ellittiche, fortemente verrucose e monoguttulate, Peziza azureoides Donadini, possiede spore reticolate ed ascomi secernenti un latice azzurrino, Peziza howsei (Boud.) Donadini, spore 20-23,5 x 12 µm. Le rimanenti specie a colorazioni violacee possiedono spore lisce.
Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale fresco, mentre in alcuni casi ci siamo valsi del supporto di foto macro a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare. i preparati microscopici sono stati osservati in Melzer relativamente all’amiloidia degli aschi, H2O per rilevare aschi, parafisi, excipuli, eventuali pigmenti e le misure sporali, Blu Cotone Lattico “a freddo”, per rilevare l’ornamentazione sporale. Le misure sporali si basano su 100 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate da 20 a 30 misurazioni a tipologia. Le foto macro sono state effettuate in studio, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM; le osservazioni e le foto relative alla microscopia, sono state eseguite con la medesima fotocamera e con l’ausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità. Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre. Le collezioni d’erbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4190. Data di ritrovamento: 22/11/2009. Località: Novigrad. Comune: Novigrad (CRO). Coordinate geografiche: 45°18'55.31"N 13°33'42.90"E. Altezza slm: 2. Habitat: a ridosso di un basso marciapiede costeggiante il sentiero, in un parco formato da alberi adulti di Pinus nigra, profondamente interrata nel terreno argilloso tipico del litorale istriano. Determinatore: Zugna M. Legit: de Benigni Sandra, Zugna M.
Bibliografia consultata
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Dougoud R. 2001: Clé des Discomycétes carbonicoles Documents Mycologyques, Tome XXX Fasc.120.
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier
Index Fungorum: <http://www.indexfung...ames/Names.asp>
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Jamoni, P.G. 2000: Chiavi determinative delle Peziza III. Pezize blu-violacee - Funghi e Ambiente 83: 35-38.
Lanteri A. 2004: Alcuni Ascomiceti interessanti dei litorali sabbiosi della Sicilia sud-orientale (I° contributo). RdM, 2004, 3: 229-241.
Le Gal, M.:1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.
Marchetti M., G. Monti., L. Gorreri & P. Franchi - 2001: Funghi di ambienti dunali. Indagine negli ecosistemi dunali del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli - Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze Botaniche.
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d’Italia p. 199.
