La ricetta di un’amica slovena (ancora grazie Nada !). Io ero un po’ diffidente, ma mi sono ricreduto alla grande. Tutti sanno che le mazze da tamburo in trifola sono cartone bagnato e l’unico modo decente per mangiarle è alla piastra o panate. Ma non è affatto vero, ci vuole solo un po’ più di pazienza e i risultati sono spettacolari !
In un po’ d’olio soffriggete dell’aglio e qualche pezzettino di pancetta poi aggiungete i funghi a striscioline , strappando il cappello lungo le lamelle. Rosolate appena un po’, aggiungete vino bianco e consumate. Poi aggiungete pomodoro e cuocete coperto per circa un’ora con dentro una scorza di parmigiano. Insomma fate tutto come se steste cucinando delle trippe. Vi assicuro che in funghi non si disfano affatto e che anzi acquistano una consistenza gradevolissima mantenendo tutto il loro profumo.
Potete servire con una spolverata di parmigiano e mangiarli come le trippe anche se per mia esperienza così si rischia di eccedere nella quantità. La prima volte che li ho cucinati mi son sbafato da solo l’equivalente di 10 belle mazze e di un intero barattolo di pelati e alla fine ho avuto qualche problemuccio, ma non certo di tossicità. Sono assolutamente ottimi come sugo per la pasta, consiglio vivamente tagliatelle, fettuccine o anche tagliolini. Così li potrete tranquillamente surgelare e prepararvi le scorte per l’inverno. Buon appetito per la prossima stagione.
Forse è la stessa ricetta di cui parlano Pietro e Antonia. Sono ansioso di conoscerla anche perchè è veramente un peccato fare un uso così limitato delle mazze con tutta la loro riserva di profumo e sapore.
Messaggio modificato da marinetto, 11 febbraio 2003 - 13:08