Dumontinia tuberosa (Bull.) L.M. Kohn, Mycotaxon 9(2): 432 (1979)
Basionimo: Peziza tuberosa Bull., Herb. Fr.: tab. 485, fig. 2-3 (1790)
Sinonimi: Hymenoscyphus tuberosus (Bull.) W. Phillips, Man. Brit. Discomyc. (London): 113 (1887).
Macroscyphus tuberosus (Hedw.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 672 (1821).
Octospora tuberosa Hedw., Descr. micr.-anal. musc. frond. 2: 34, tab. 10B, fig. 1-7 (1789).
Peziza tuberosa Bull., Herb. Fr.: tab. 485, fig. 2-3 (1790).
Peziza tuberosa (Hedw.) Dicks., Fasc. pl. crypt. brit. (London) 2: 25 (1790).
Peziza tuberosa Bull., Herb. Fr.: tab. 485, fig. 2-3 (1790) f. tuberosa.
Peziza tuberosa Bull., Herb. Fr.: tab. 485, fig. 2-3 (1790) var. tuberosa.
Sclerotinia tuberosa (Hedw.) Fuckel, Jb. nassau. Ver. Naturk. 23-24: 331 (1870) [1869-70].
Whetzelinia tuberosa (Hedw.) Korf & Dumont, Mycologia 64(2): 250 (1972)
Sistematica: Sclerotiniaceae, Helotiales, Leotiomycetidae, Leotiomycetes, Pezizomycotina, Ascomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Ascomi 20-25 mm di diametro, da giovani a forma di coppa, quindi leggermente espansi, spesso con bordo ondulato e lacerato.
Superficie imeniale liscia, negli esemplari adulti lievemente corrugata; da opaca a brillante da ocracea a ocra-brunastra più o meno intenso a seconda dell’umidità.
Superficie esterna liscia, negli esemplari adulti lievemente corrugata all’inserzione con lo stipite, da concolore all’imenio a ocracea a seconda dell’umidità; margine vistosamente crenulato, concolore o leggermente più scuro.
Pseudostipite 60-75 x 15-30 mm, cilindrico, liscio, bruno, bruno-nerastro, nerastro in basso; base rivestita brevi rizomorfe nerastre. Sclerozio non osservato.
Carne di poco conto, concolore. Odore e sapore banali.
Quadro microscopico della raccolta
Spore (13,0) 15,1- 15,48 -18,2 (21,9) x (5,4) 6,1- 6,45 -7,0 (7,8) µm, Q = (1,9) 2,1- 2,49 -2,7 (3,6) µm, Vol. = (219) 328- 382 -449 (548) µm³; da strettamente ellittiche a subcilindriche, affusolate ai poli, lisce, con due piccole guttule ai poli.
Aschi (134,6) 137,4- 150,5 -156,8 (157,2) x (7,5) 7,7- 8,82 -10,3 (10,4) µm, contenenti otto spore uniseriate, J+ all’apice, cilindrici, base ristretta ed allungata, aporinca.
Parafisi 1,5-2,5 µm, ialine o con lieve pigmento brunastro, filiformi, brevemente settate, terminali di pari spessore, spesso bifidi o con escrescenze laterali, Si sono notate diverse ife conidiofore con apice producente conidi di forma subglobosa con diametro 5-6,5 µm.
Descrizione degli excipuli
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne “comprensiva dell’imenio”, misurava all’incirca 800 µm, abbiamo riscontrato 3 strati così conformati.
Imenio all’incirca 160 µm.
1/ subimenio spesso all’incirca 50 µm, a textura angularis, composto da cellule subisodiametriche (6,2) 8,0-10,16 -12,2 (12,6) x (6,3) 6,8-7,60 -8,3 (8,5) µm, ben differenziato per forma dallo strato sottostante.
2/ excipulum medullare a textura intricata, spesso in totale all’incirca 400 µm, formato da un primo strato spesso all’incirca 200 µm, composto da ife ialine, filamentose e molto densamente aggrovigliate, aventi per diametro (4,9) 5,4- 6,95 -9,8 (10,1) µm; soprastanti un secondo strato spesso all’incirca 200 µm, tendente a textura porrecta, composto da ife filamentose, distese e molto lunghe, con diametro (6,7) 7,4- 9,14 -13,6 (15,6) µm, finemente incrostate e pigmentate di bruno.
3/ excipulum ectale spesso all’incirca 180 µm, a textura prismatica (22,7) 23,4- 36,91 -46,0 (46,4) x (12,9) 13,1- 16,36 -22,8 (22,9) µm, formata da cellule inflate, arrotondate alle estremità, leggermente gelatinizzate.
Osservazioni
D. tuberosa è specie parassita, solitamente legata ad Anemone nemorosa, anche se, in diversi casi è stata riscontrata la sua convivenza con altre Ranunculaceae (fonte www.ascofrance.com).
In questo caso ci è sembrata piuttosto singolare la conformazione dell’excipulum medullare da noi osservato. Segnaliamo il fatto in quanto, nella bibliografia sui generis da noi consultata, si parla solo di “excipulum medullare completamente a textura intricata”, senza mai accennare alla tendenza delle ife a distendersi orizzontalmente.
La distinzione tra il genere Dumontinia e Sclerotinia si basa, principalmente, su differenze anatomiche “non sempre semplici da riscontrare” le quali elenchiamo brevemente. Nel Genere Dumontinia, le spore contengono 4-6 nuclei; l’excipulum ectale è formato da una textura prismatica gelificata. Nel Genere Sclerotinia, le spore contengono 2 nuclei; l’excipulum ectale è formato da una textura globulosa non gelificata (fonte www.ascofrance.com).
P.s.: non si confondano i nuclei (non sempre facili da osservare senza trattamento specifico), con le guttule (solitamente molto facili da osservare senza nessun trattamento).
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto sia su materiale fresco che secco; quest'ultimo, reidratato in H2O. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo anionico per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento dell'amiloidia degli aschi; il Blu Cotone lattico a caldo per l’eventuale ornamentazione delle spore. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, scartando spore ancora evidentemente immature o forme teratologiche, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx. Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto degli ascomi in habitat sono state effettuate dal Legit con l’ausilio di una fotocamera digitale Olympus E-620. Quelle in studio, dal sottoscritto, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM, quelle della microscopia con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati di raccolta ed Habitat
N. scheda: 5038. Data di ritrovamento: 12/05/2013. Località: Pokljuka/Goreljek. Comune: Zg.Gorje (SLO). Coordinate geografiche: 46°20'06.89"N13°58'18.60"E . Altezza slm: 1257. Habitat: Sul prato, accanto a piante fiorite di Anemone nemorosa. Determinatore: Zugna M. Legit: Močnik Jože. Data inserimento in erbario: 17/05/2013.
Bibliografia
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier
http://www.indexfung...Names/Names.asp
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d’Italia p. 199.
http://www.ascofrance.com/forum
Photo by: Močnik Jože
Photo by: Močnik Jože
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