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Peziza queletii


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#1 marinetto

marinetto

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Inviato 26 settembre 2019 - 12:01

Peziza queletii Medardi, Lantieri & Cacialli, Mycotaxon 128: 204 (2014)

 

Sinonimi: Peziza ampelina Quél., Grevillea 8(47): 116. 1880, nom. illegit., non Peziza ampelina Pass. 1874; Plicaria ampelina Rehm, Rabenh. Krypt. Fl., Ed. 2,1(3): 1003. 1894; Galactinia ampelina (Rehm) Boud., Hist. Class. Discom.

Eur.: 47. 1907

 

Ascoma largo fino a 45 mm di diametro, sotto forma di apotecio irregolare, profondo e semichiuso in gioventù, sessile, tendente a distendersi e a diventare piano con lo sviluppo; orlo da ondulato a largamente lobato, a lungo involuto, tendente a fessurarsi con la crescita.

Superficie imeniale liscia, fortemente ondulata-plissettata, di colore violetto scuro, viola-brunastro.

Superficie esterna dapprima ricoperta da minute pustole giallastre ravvicinate che gli conferiscono un aspetto granuloso-forforaceo, con la crescita assume tonalità biancastre, bianco-grigiastre soffuse d’ocra.

Carne ceracea-cassante, fragile, sottile, chiara.

Spore (18,4)20,2- 22,1 -23,8(25,1) x (7,9)8,8- 9,7 -10,5(11,2) µm, Q. = (1,8)2,0 - 2,2 -2,5(2,8); Vol. = (747)844 – 1112 -1323(1553) µm³; ellittiche, da immature alle volte con una grossa guttula centrale, più frequentemente con due guttule ai poli e altre più piccole sparse.

Aschi (311,8) 311,9 - 328,74 - 350,9 (359,7) x (10,1) 11,4 - 13,83 - 15,0 (15,4) µm, contenenti otto spore uniseriate, J+, cilindrici, base pleurorinca.

Parafisi 2,4 - 3,50 - 4,8 µm, di diametro, ialine, filiformi, brevemente settate, terminali diritti, di pari spessore o leggermente allargati all'apice.

Descrizione degli excipuli: in un esemplare di raccolta, in cui la sezione della carne “comprensiva degli aschi”, misurava all’incirca 1760 µm, abbiamo riscontrato 4 strati.

1/ subimenio spesso 120 µm, textura intricata, disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, formato da ife cilindriche (5,3) 5,4 - 7,64 - 9,2 (9,6) µm, pigmentate di bruno.

2/ excipulum medullare superiore a textura globulosa, spesso 730 µm, composta da cellule ialine, di forma subglobosa o piriforme con diametro (11,8) 18,2 - 25,76 - 47,2 (61,1) µm, orientata prevalentemente in senso parallelo all’imenio, frammiste a ife connettive cilindriche con diametro (6,0) 6,4 - 9,34 - 12,6 (13,5) µm.

3/ excipulum medullare inferiore a textura intricata, spesso 250 µm, disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, pigmentata di bruno chiaro, formata da ife cilindriche (5,1) 6,1 - 8,36 - 11,8 (14,6), µm di diametro, frammiste a cellule subglobose o piriforme (11,8) 12,3 - 18,74 - 25,1 (25,7) µm di µm di diametro.

4/ excipulum ectale a textura prismatica, spesso 260 µm, formata da cellule (9,8) 10,5 - 17,04 - 24,8 (27,2) x (8,3) 8,4 -12,2 - 17,3 (17,5) µm, orientata prevalentemente in senso parallelo all’imenio, pigmentate di brunastro.

Peli esterni (30,1) 31,3 - 57,39 - 88,3 (91,8) x (8,4) 9,3 - 12,8 - 16,3 (17,8) µm, cilindrici, 1-2 (3) volte settati, con apice di pari spessore o leggermente clavato, ialini o finemente incrostati.

Materiale studiato ed ambiente di raccolta: ITALIA. F.V.G. Trieste. Località: Monte Castiglione - Rio Storto (Borgo San Sergio). Coordinate geografiche: 45°37'44.90"N 13°49'38.89"E. Altezza 120 m s.l.m. Habitat: greto di un torrente, su terreno argilloso-umido in presenza di Populus nigra. Raccolta: 20.04.2019 (n°7722). Legit. P. Picciola & det. M. Zugna.

 

Osservazioni

P. queletii è una bella specie che si rinviene occasionalmente in primavera in piccoli gruppi o singola, nei boschi e nei giardini umidi e ben ombreggiati. Può inoltre associarsi sia a residui legnosi di Populus molto degradati (Medardi, 2006), probabilmente come avvenuto nella raccolta in trattazione, sia a residui carboniosi.

Macroscopicamente si caratterizza per la superficie imeniale di colore violetto scuro in netto contrasto con la superficie esterna, inizialmente giallastra per la presenza di minute pustole forforacee e che diviene biancastra con il dissolversi degli elementi superficiali che abbiamo riscontrato nei giovani ascomi.

Microscopicamente si caratterizza per le spore di dimensioni (18)19 - 21(22) x 10 - 11 µm, lisce, con due grosse guttule, le parafisi cilindriche, leggermente clavate alla sommità dotate di pigmento granulare intracellulare violaceo, l’excipulum medullare a textura intricata e infine l’excipulum ectale a textura globulosa.

Può essere facilmente scambiata con altre specie dalle colorazioni simili e crescenti negli stessi habitat.

Tra queste menzioniamo P. tenacella W. Phillips [= P. violacea Pers., = P. praetervisa Bres. ss. Dennis, ss. J. Breitenb. & F. Kranz., ss. Phillips, = P. subviolacea Svrček, = Galactinia praetervisa (Bres.) Boud., non P. praetervisa Bres. ss. str. Bres. = P. petersii Berk. = Galactinia sarrazini Boud.; non P. violacea Pers. ss. Boud. & ss. Dennis = P. lobulata (Velen.) Svrček], caratterizzata da spore nettamente più piccole, di dimensioni (10)12-13(15) x 6-7(8) µm, inizialmente lisce e in seguito finemente verrucose.

Il binomio P. queletii è stato coniato recentemente da Medardi et al. (2014) per rimpiazzare il binomio P. ampelina Quelet (1880) da loro riconosciuto illegittimo per la presenza di un altro nome uguale e prioritario di Passerini (1874) che si riferisce a un’altra specie.


Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso





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